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Festival del Cinema Tedesco

‘Lola corre’, il cult movie del cinema tedesco post caduta del Muro di Berlino

La recensione di ‘Lola corre’, il cult movie del 1998 riproposto a Roma nel corso della IV edizione del Festival del Cinema Tedesco dal 14 al 17 marzo 2024

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lola corre

What if? Cosa sarebbe accaduto nella nostra vita se avessimo fatto delle scelte diverse, se anche un minimo particolare fosse cambiato nel corso degli eventi?

Si tratta di quesiti spesso declinati dal cinema in racconti che, attraverso generi e stili diversi, hanno portato a risultati decisamente positivi. Riprova ne sono, tra i tanti, il dramma kieslowskiano Destino cieco (1981), lo spassoso Ricomincio da capo (1993) con Bill Murray – il cui remake italiano è il bel È già ieri (2004) con Antonio Albanese -, sino ad arrivare all’iconico Sliding doors di Peter Howitt del 1998.

È in questo stesso anno che esce nelle sale Lola corre (Lola rennt, nel testo originale), film di produzione tedesca scritto e diretto da Tom Tykwer (Profumo – Storia di un assassino, Cloud Atlas, Aspettando il re), che, inserendosi nel solco dell’anzidetto filone tematico, propone una storia tutto sommato semplice ma ricca di dinamismo e adrenalina. Una storia ripetuta per tre volte (dunque, una sorta di triplice film nel film), ognuna con esiti diversi a seconda delle congiunture e delle scelte della protagonista.

Lola corre la trama

Lei è Lola (Franka Potente), una ragazza berlinese che, per tirare fuori dai guai il fidanzato Manni (Moritz Bleibtreu) – il quale ha smarrito la borsa contenente i 100.000 marchi da consegnare al suo losco datore di lavoro -, si vede costretta a mettere insieme la stessa somma di denaro in soli venti minuti. Per la giovane donna inizia così una frenetica corsa (in senso letterale) contro le lancette dell’orologio che non sempre produrrà i risultati sperati. Eppure, proprio quando tutto sembra perduto, ecco che un miracoloso reset riporta il racconto all’inizio, laddove caso (o caos?), libero arbitrio e tempo sono chiamati a rimescolare le proprie carte.

Stile sperimentale per un cult movie

Realizzato dalla X-Filme Creative Pool e presentato in concorso alla 55ª Mostra del cinema di Venezia, Lola corre è costruito ricorrendo ad uno stile sperimentale che a tratti sembra fondere estetica videoclip e meccanismi videogame. Slow-motion, inserti d’animazione, flash-back, sequenze in b/n e split screen si uniscono ad un montaggio veloce e a carrellate in steadycam che rendono ipercinetica un’azione spinta in avanti dall’incalzante colonna sonora realizzata dallo stesso Tykwer assieme a Johnny Klimek e Reinhold Heil.

lola corre

Ne scaturisce un fresco, elettrizzante racconto dal ritmo convulso, in cui tuttavia – pur rimanendosi nell’ambito di un divertente e giocoso action – non mancano spunti di riflessione dal retrogusto latatamente esistenziale. La breve durata della pellicola (un’ora e venti circa) evita, inoltre, il rischio di incappare in un eccesso di ripetitività, mentre le ottime prove di Potente e Bleibtreu delineano in nuce il talento di una coppia di attori destinati a diventare due importanti esponenti del cinema tedesco (e non solo) del terzo millennio.

È tutto ciò che ha contribuito al successo di Lola corre. Un successo che nel corso del tempo ha trasformato il film in autentico cult. Perché quel che di certo non può negarsi è che il racconto, ancora oggi, conservi intatta la sua grande forza ed energia.

Insomma, nonostante il passare degli anni, Lola continua a correre a passo spedito.

Lola corre chiuderà la IV edizione del Festival del Cinema Tedesco a Roma dal 14 al 17 marzo 2024.

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Lola corre

  • Anno: 1998
  • Regia: Tom Tykwer