Cosa definisce un incubo? Ancor prima del suo ultimo capolavoro, La zona di interesse(Oscar 2024 al miglior film straniero) , Jonathan Glazer ci aveva già , anche se per poco, fatto conoscere un piccolo grande incubo sullo schermo. Nel suo corto The Fall, appena 7′, in streaming su MUBI, ci fa attraversare ‘la zona di confine‘ anticipando il senso di soffocamento tipico del suo modo di fare Cinema.
Un viaggio onirico senza apparente contesto , proprio per non dare al pubblico appigli a cui aggrapparsi , così come il protagonista del suo film.
La trama di The Fall
Se di trama si può parlare. Siamo nel bel mezzo di una caccia all’uomo in una foresta. La vittima corre disperata e trova riparo su un albero. Ai suoi piedi una Folla di persone vestite di nero e dal volto reso indefinito da una maschera anonima. La Folla urlante scuote l’albero per provocare ‘la caduta’ dell’inseguito. Una musica ancestrale fa da sottofondo mentre si consuma il dramma della persecuzione. Ciò che distingue la vittima dai carnefici è l’espressione della maschera: rabbiosa, folle e selvaggia quella della Folla, sottomessa e impaurita quella dell’inseguito. Una volta acciuffata la ‘preda’ va in scena la rappresentazione dell’esposizione della vittoria: la scena viene immortalata con uno scatto autocelebrativo. Tutti restano in piedi come in un Safari africano, mettono un cappio al collo del prigioniero e lo calano giù lungo un pozzo oscuro. La folla selvaggia lascia spuntare nel pozzo le facce di platica, come a scrutare l’oscurità e spiare la morte dell’animale catturato. Ma sarà davvero una morte certa?
Un’indagine
Con questa strana e misteriosa esperienza potenziata dalla disturbante colonna sonora di Mica Levi, Joathan Glazer continua il percorso di ricerca sperimentale iniziato con Under the Skin.
Un corto ricco di simboli e rimandi psicologici ma, anche, come dichiarato dallo stesso regista, con chiari riferimenti alla realtà dei tempi. Il riferimento è ad una foto di Eric Trump e Donald Trump jr, scattata dopo una battuta di caccia in Africa . Un’immagine che ritrae i due figli dell’allora Presidente degli Stati Uniti, mentre esibiscono fieri la loro preda animale.
L’atteggiamento indicizzato è quello della prevaricazione, nonché dell’esposizione mediatica del dominio del branco. In effetti non è la trama del corto ad interessare (non sappiamo nulla in realtà di questa caccia) perché Glazer si limita ad esporre una denuncia di un comportamento collettivo omologato.
La Folla è un essere unico e selvaggio, una dimensione quasi, dove tutti indossano la stessa maschera e ciò presuppone l’appartenenza ad una stessa classe sociale dominante. Il non saper spiegare o far conoscere quella che è la colpa attribuita a questa vittima perseguitata sottolinea ancor di più il comportamento violento e dittatoriale della folle informe. Non ha importanza il cosa sia accaduto. Ciò che conta è il perseguire in massa.
Una Caduta
The Fallci parla anche e prima di tutto di una caduta, che non è solo quella dell’uomo dall’albero. E’ la caduta della società intera. La spersonalizzazione della folla, le movenze selvagge, i comportamenti bestiali nell’accezione più negativa del termine, richiamano una condizione primitiva intesa come primordiale al raziocinio, priva di intelletto.
Quello che traspare è il desiderio animale di sopraffare l’altro, anche attraverso lo scherno e la derisione. Echi minacciosi e potenti di quella che sarà l’ ascesa del nazionalsocialismo in Germania, dell’intolleranza xenofoba e verso le minoranze, della pericolosa e mal gestita paura del diverso che ha poi spinto ad assumere comportamenti irrazionali.
Nelle sue note di regia Glazer riferì di essersi ispirato in parte al pittore Francisco Goya e al suo El sueño de la razón produce monstruos (Il sonno della ragione genera mostri) per rappresentare l’idea della ragione sprofondata nel torpore del sogno/incubo. Il dormiente (forse la vittima) genera un inferno terreno di bestie mostruose, dai connotati spiccatamente negativi. Il dormiente viene oppresso come in un incubo da sinistri uccelli notturni, la folla in questo caso, inquietanti volti ghignanti. Ma c’è anche il teatro nella visione di Glazer, e l’influenza di Berthold Brecht , assillato dall’idea di essere circondato da una società crudele.
Semi di un pensiero che torna
Un corto horror imbevuto dunque di influenze varie, che preannuncia la più ampia e successiva riflessione in La zona di interesse e che ha in se il baccello dell’intolleranza sfociata nel Nazismo. La caccia all’animale nella foresta diventerà la caccia all’Ebreo da parte del fanatismo tedesco e la Folla di The Fall si trasformerà nella famiglia di Rudolf Hoss, in The zone ofinterest, che tratta la vita ad Auschwitz come un piccolo particolare da integrare nella propria esistenza di tutti i giorni. Il Non interesse che ferisce maggiormente è il distacco di chi decide di tenere la Testa bassa e non guardare aldilà delle proprie certezze. In entrambi l’orrore palese viene volutamente eluso.
In The Fall siamo dunque trascinati in un mondo da cui sembra non esserci Via di fuga. Il cappio al collo cade ma, il tunnel da risalire appare troppo impervio e troppo buio. E Le maschere potrebbero essere ancora lì ad attendere.
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