Il destino di Liza Minnelli non è mai stato un segreto. Se tua madre si chiama Judy Garland – ottava miglior attrice della storia del cinema, secondo l’American Institute – e tuo padre Vincente Minnelli – miglior regista ai Premi Oscar 1959 -, la tua vita non può che strizzare l’occhio allo showbusiness. Ma la losangelina, nata il 12 marzo 1946, andrà ben oltre le ottime premesse iniziali, dimostrando una duttilità fuori dal comune, sia a livello canoro che recitativo. Ripercorriamo, quindi, la carriera di un’artista con la A maiuscola, dalle prime apparizioni in teatro, fino ai successi cinematografici e musicali.
L’infanzia di Liza Minnelli e il ruolo di Judy Garland
L’infanzia di Liza Minnelli è caratterizzata da una serie di eventi significativi, primo su tutti il divorzio tra il padre Vincente Minnelli e la madre, Judy Garland. Nonostante le difficoltà, quest’ultima dimostra una sorprendente lungimiranza riguardo la vena artistica della piccola Liza, avvicinandola al teatro già in tenera età. L’intuito della Garland viene premiato nel 1963, quando Liza si ritrova nel cast di Best Foot Forward, capace di intrattenere l’intera New York per ben sei mesi. Dopo la Grande Mela, inoltre, entrambe volano oltre oceano, grazie al concerto tenutosi al London Palladium nel West End di Londra. Il successo planetario trova conferma alla fine degli anni ’60: nel 1965 arriva il Tony Award per il musical Flora, the Red Menace – in quel di Broadway – e nel 1969 il nome della Minnelli figura già tra le candidate ai Premi Oscar – decisiva la sua prova in Pookie, di Alan J. Pakula.
L’arrivo del cinema: Cabaret e New York, New York
Liza Minnelli conquista un secondo Tony Award nel 1978 per The Act, e il cinema, nel frattempo, bussa ripetutamente alle porte di casa. Se il 1970, anno in cui Liza recita in Dimmi che mi ami, Junie Moon, fa ben sperare, il 1972 regala all’attrice il primo Premio Oscar, grazie all’interpretazione di Sally Bowles in Cabaret, musical di Bob Fosse. In questa occasione, la classe 1946 regala hit come Cabaret e Money, Money, Money, ancora oggi tra le più apprezzate del suo repertorio. Per non farsi mancare nulla, nello stesso anno arriva anche l’Emmy Award per lo special televisivo Lisa with Z.
La consacrazione, però, arriva sotto il magistrale occhio di Martin Scorsese, che vede in lei – assieme a Robert De Niro – la protagonista ideale per New York, New York (1977). Nella pellicola, Liza Minnelli interpreta Francine Evans, cantante jazz che s’innamora del sassofonista Jimmy Doyle: il film otterrà quattro nomination ai Golden Globe, oltre ad un successo mondiale per la canzone Theme from New York, New York. La colonna sonora, tra l’altro, acquisisce ancora più successo grazie a Frank Sinatra, che nel 1980 decide di farne una cover. A testimonianza dell’incredibile impatto dell’opera, il 7 febbraio 1985 la stessa New York decide di adottarla come proprio inno.
I successi musicali di Liza Minnelli e le ultime apparizioni
Col passare degli anni, l’universo musicale di Liza Minnelli prende il sopravvento. Aldilà delle già citate hit cinematografiche, si crea un’ottima collaborazione con i Pet Shop Boys, culminata con l’album Results nel 1989. Tre anni dopo, sono i Queen a chiamarla al Freddy Mercury Tribute Concert, a distanza di qualche mese dalla scomparsa del celebre frontman del gruppo britannico. La statunitense ha l’onore e l’onere di chiudere l’evento, cantando le prime note di We Are The Champions, completata assieme al resto degli ospiti. Un invito speciale arriverà anche da Michael Jackson, in occasione dello show del 2001 per i suoi trent’anni di carriera, dove Minnelli si esibisce con You Are Not Alone. Dulcis in fundo, troviamo la cantante ai Premi Oscar 2o22, accompagnata da Lady Gaga per annunciare la pellicola vincitrice della categoria Miglior Film – CODA, di Sian Heder.