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Anticipazioni

‘Oliver Stone’: Lo strano caso del regista accusato da Der Spiegel

Come riportato da un articolo tedesco, il produttore russo Igor Lopatonok ha proposto ai finanziatori una serie di progetti, tra cui quelli sui leader di Bielorussia, Turchia e Azerbaigian, che sarebbero stati intervistati dal regista di JFK e Platoon.

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Il regista americano Oliver Stone, negli ultimi anni, non se la sta passando bene, per via di casi ‘strani’.

Tutti noi abbiamo sentito parlare di Oliver Stone almeno una volta nella vita. Ha diretto molti film importanti, tra cui Platoon, Nato il 4 Luglio, JFK, NixonAlexander,  Snowden e Nuclear Now. Tuttavia, nel nuovo millennio Stone sta facendo fatica a imporsi, e negli ultimi anni è spesso coinvolto in diversi casi. Infatti, dopo la sua opinione su Barbie, negli ultimi giorni sta venendo a galla un’altra verità. Secondo Der Spiegel, una rivista giornalistica tedesca, Stone avrebbe ‘proposto’ numerose collaborazioni a vari presidenti spesso definiti come dittatori, come propaganda.

Oliver Stone era coinvolto in progetti propagandistici?

Oltre alla rivista Der Spiegel, altri enti come Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), l’emittente pubblica tedesca ZDF, il quotidiano austriaco Der Standard e l’organo di informazione indipendente del Kazakistan Vlast, hanno scoperto un indagine che vede protagonista il produttore russo-americano Igor Lopatonok. 

Quest’ultimo avrebbe proposto una serie di documentari biografici su diversi leader famosi, tra cui il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Oliver Stone era coinvolto come intervistatore. I progetti sarebbero stati finanziati dagli stessi dittatori, che però non furono realizzati, complice l’inizio della guerra russo-ucraina (iniziata il 24 febbraio 2022).

Inoltre, secondo Der Spiegel, Stone avrebbe incontrato più volte il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin tra il 2015 e il 2017. In una recente intervista con l’OCCRP, Lopatonok ha affermato che Stone era a conoscenza dei progetti e li sosteneva, anche se l’indagine non ha trovato un legame diretto con il regista a sostegno di tale affermazione. Il gruppo investigativo ha dichiarato di aver ripetutamente contattato Stone per un commento, senza ottenere risposte.

I progetti ‘realizzati’

Negli scorsi anni, Lopatonok ha comunque prodotto insieme a Stone diversi documentari. Tra i tanti si ricordano Ukraine on Fire E Revealing Ukraine (2016) e Qazaq: History of the Golden Man (presentato alla Festa del cinema di Roma nel 2021), che vedevano lo stesso Stone come intervistatore. Quest’ultimo progetto però venne criticato per via del suo trattamento ‘servile’ nei confronti di Nazarbayev. Il documentario non includeva interviste a critici di Nazarbayev e Stone non aveva interrogato il leader kazako sulle numerose accuse di violazione dei diritti umani.

Stone ha poi sviluppato altri progetti documentari legati ai dittatori. Alcuni esempi sono Castro in Winter (2012), Mi Amigo Hugo (2014) e una serie di interviste con il presidente russo Vladimir Putin per il progetto di doc The Putin Interviews (del 2017). Tuttavia, ora la nuova indagine ha aperto tutta un’altra storia. Dove sta la verità? Che ne sarà della carriera di Oliver Stone?

Fonte: The Hollywood Report.

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