Iguchi Seibei, un samurai di basso rango, perde la moglie a causa di una grave forma di tubercolosi: dopo il funerale, fastoso e al di fuori della portata economica di Iguchi, l’uomo diventa triste e malinconico, continuando a lavorare mestamente come supervisore delle riserve di grano dei suoi compagni: questi lo hanno soprannominato “Twilight Iguchi” perché ogni sera l’uomo rifiuta di uscire con loro a divertirsi per tornare a casa a badare all’anziana madre e alle due figlie Kayano e Ito, alle quali destina tutti i suoi guadagni, senza badare a migliorare il suo aspetto povero e sciatto.
Poco tempo dopo la morte della moglie, Tomoe, sorella del compagno samurai Michinojo, ritorna in città: lei e Iguchi si conoscono fin da piccoli e, non avendo la donna un posto dove stare, accetta l’ospitalità del vecchio amico, provando molta gioia nell’assistere la madre di lui e le giovani figlie.
La felicità dura poco, perché l’ex marito di Tomoe, il samurai alcolizzato Koda, si presenta nel mezzo della notte per reclamare la donna, ma Iguchi si oppone alla cosa sfidando a duello l’uomo, pur sapendo della grande abilità di Koda come combattente.
Poiché la legge vieta aspramente i duelli tra membri di clan, punendo con la morte i trasgressori alle regole, Iguchi decide di usare una spada di legno, per non contravvenire alla legge uccidendo l’avversario, e con grande abilità sconfigge Koda, che si era presentato al duello con una vera spada.
Sapendo dei sentimenti che entrambi provano l’uno per l’altro fin dall’infanzia, Michinojo chiede ad Iguchi di sposare Tomoe, ma l’uomo rifiuta, a causa della sua bassa condizione sociale e non potendosi ancora perdonare la tragica scomparsa della moglie, morta in povertà ma appartenente ad una famiglia di alto rango, e non volendo riservare lo stesso tragico destino a Tomoe.
Nel frattempo, il capo del clan di Iguchi ordina all’uomo, avendo visto la sua abilità come spadaccino, di eliminare Yogo, un samurai rinnegato che deve essere punito per aver rifiutato l’ordine di suicidarsi dopo aver perso l’onore: Iguchi ammette di non avere la spietatezza e la forza richieste ad un vero guerriero ma, con la promessa di un avanzamento di classe sociale, chiede due giorni di tempo per pensare se accettare o no l’incarico.
Accettata la missione, si fa aiutare da Tomoe per i rituali necessari prima di ogni combattimento, e, rivelandole i suoi sentimenti, ammette di aver sbagliato a non accettare l’offerta di matrimonio, e che la sposerà se sopravvivrà alla battaglia; purtroppo la donna gli risponde che ha già accettato la proposta di un altro uomo.
Recatosi da Yogo, i due samurai hanno una toccante conversazione, poiché anche il rinnegato ha perso una moglie e una figlia a causa della tubercolosi, permettendosi di pagare il funerale solo grazie ad un’offerta del suo vecchio maestro; questo spinge Iguchi a raccontare di come abbia dovuto vendere la sua spada per pagare il funerale della moglie.
Il fatto che Iguchi si sia presentato senza katana, ma solo con uno spadino corto, fa infuriare Yogo, che crede che l’uomo lo stia prendendo in giro, e dopo un lungo duello, Iguchi riesce ad ucciderlo, a prezzo di numerose ferite.
Tornato a casa, ritrova Tomoe, che lo ha aspettato, decidendo di accettare la sua proposta di matrimonio, e di prendersi cura insieme a lui di Ito e Kayano.
Nella narrazione finale, viene raccontato della morte dell’uomo, in battaglia, pochi anni dopo, e di come l’uomo pretendesse dalla vita dei desideri semplici, come l’amore ricambiato delle sue due figlie e della sua compagna.
Francesco Massaccesi