Arriva su Sky, Drive-Away Dolls, l’attesissimo primo lungometraggio di finzione firmato da Ethan Coen, senza Joel ma con Tricia Cooke, una black comedy fresca e divertente con protagoniste Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan, due amiche, poco più che ventenni, complici inconsapevoli di un affare criminale. Moderne Thelma e Louise alla (ri)scoperta della propria sessualità in un road trip dal nord al sud degli States dai lampanti toni arcobaleno.
A due anni dal successo ottenuto dal fratello Joel con Macbeth, è il turno di Ethan che, dopo aver debuttato con il documentario sulla leggenda del rock Jerry Lee Lewis, Trouble In My Mind, regala al pubblico un film profondamente legato a quel cinema che ha reso i fratelli Coen la coppia più amata del cinema hollywoodiano per oltre un ventennio, pur prendendone clamorosamente le distanze.
Due ragazze e una valigetta
All’alba del nuovo millennio la vita di due giovani amiche viene stravolta. Jamie è uno sfrenato spirito libero che si dispera per l’ennesima rottura con la fidanzata, mentre Marian, timida e impacciata, ha un disperato bisogno di lasciarsi andare. In cerca di un’avventura che le scuota, le due intraprendono un viaggio improvvisato verso Tallahassee in Florida, tra bettole, più che locali, gay e motel lugubri, sfruttando un Drive-Away, ovvero la pratica di portare un’auto ad una destinazione vicino alla propria per un viaggio di sola andata. Le cose precipitano rapidamente quando un gruppo di criminali incrocia inevitabilmente il loro tragitto.
Oltre alle già citate Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan nei panni delle protagoniste, il cast del film si arricchisce ulteriormente con la presenza di Pedro Pascal, Matt Damon e Colman Domingo, poi Beanie Feldstein, Bill Campo e perfino Miley Cyrus.
Drive-Away Dolls è prodotto e co-sceneggiato da Tricia Cooke, talentosa montatrice e moglie del regista, che dona uno stile senz’altro inedito alla pellicola, differenziandola dalle ultime opere dei due fratelli e facendo emergere un lato femminile e tragicomico motore del film. Ma è proprio nel piccoli dettagli che l’esordio da solista di Ethan Coen mostra le sue potenzialità. Drive-Away Dolls attrae con i colori e l’estetica accattivanti, ma seduce davvero con una regia efficace e un’evoluzione della trama tanto lineare quanto esilarante.
Esordio quindi intrigante per questo nuovo duo, che si ripeterà il prossimo anno con Honey Don’t, film nel quale Tricia Cooke accompagnerà il marito anche alla regia e nel cui cast si rivede Margaret Qualley, insieme a Chris Evans e Aubrey Plaza. L’uscita di Drive-Away Dolls ha aumentato esponenzialmente l’attesa e l’interesse verso ciò che potrebbe nascere nel panorama cinematografico proprio grazie a questo film. I fratelli Coen, inoltre, non hanno affatto finito di collaborare; torneranno a lavorare insieme in futuro, come confermato dallo stesso Ethan alla premiere di Drive-Away Dolls al Tromsø International Film Festival.
Queer on the road
Drive-Away Dolls vede al centro, in maniera tutt’altro che velata, l’omosessualità delle due protagoniste, che conosciamo nel bel mezzo della loro, canonica, “stagione dell’amore”. Situazione che Jamie e Marian vivono in maniera totalmente opposta, palesando le loro divergenze proprio lungo il viaggio, figurato oltre che effettivo, verso la florida. La leggerezza, però, con cui Coen e Cooke hanno deciso di trattare l’omosessualità fa si che temi strettamente connessi come l’omofobia al sud degli Stati Uniti, vengano toccati marginalmente, in situazioni spesso estemporanee, evitando di asserirne un peso eccessivo che avrebbe cozzato con la spensieratezza che il film vuole trasmettere.
A prendersi la scena, sin dai primi momenti del film è l’interpretazione magnetica di Margaret Qualley, ispiratissima e frizzante nel ruolo di Jamie, saffica sfrenata con una visione del mondo tutta sua, capace di far stare ai propri ritmo tutti gli altri personaggi e l’evoluzione stessa della trama. Un’interpretazione da main character che la proietta di diritto tra le stelle più luminose del cinema hollywoodiano del futuro; complice senz’altro una scelta accurata e intelligente riguardo le produzioni alle quali partecipare, a partire dalle apparizioni in The Leftovers, C’era una volta ad Hollywood e Povere Creature! fino ai ruoli più di spicco in Maid e Sanctuary, per arrivare, appunto, al suo personale exploit con Drive-Away Dolls.
Storia diversa per l’insicura e pacata Marian, interpretata dall’attrice australiana, di origini Tamil, Geraldine Viswanathan, classe ’95 che ha raggiunto per la prima volta una certa notorietà grazie a Blockers, nel 2018 e Hala l’anno seguente. La sua personalità silenziosa e pervasa da un velo di triste insoddisfazione si scontra con l’esplosività dell’amica, portandola dapprima a chiudersi in se stessa, salvo poi sbocciare nel momento clou. Due personaggi, quindi, che racchiudono perfettamente lo stile Coen, ma riadattati ad un contesto pop e, soprattutto, queer.
Un lungo viaggio che lascia intravedere la meta
Drive-Away Dolls è un film tarantiniano per definizione, sotto diversi aspetti, palesi o meno. L’esordio di Ethan Coen da solista ricalca quel cinema americano indipendente, squisitamente Pulp e Grindhouse che ha lanciato a suo tempo Quentin Tarantino. Per questo la trama risulta meno profonda e complessa rispetto ad altre opere a cui i Coen ci hanno abituato come Burn After Reading o Non è Un Paese Per Vecchi. A proposito di Grindhouse,A Prova Di Morte del 2007 può essere identificato come un lontano parente di Drive-Away Dolls; C’è un viaggio in auto, delle ragazze sfacciate che frequentano locali bui e psichedelici, e dei pessimi uomini pronti a rovinare la festa: certo, il copione era di tutt’altra fattura.
È una strada spiazzante, quella intrapresa da Ethan Coen, ed è facile che susciti più di qualche dubbio tra i cinefili. Il viaggio non sembra portare da nessuna parte, la violenza, l’oggetto misterioso intorno a cui ruota la trama e le azioni dei personaggi stessi paiono fini a se stessi, cosa vuole raccontare davvero il film? La storia è a tratti scondita ma, stupisce con picchi di ilarità (e di sesso) notevoli, che sia proprio questo il punto? Forse per comprendere appieno il cambio di rotta improvviso di Coen servirà tempo; trust the process, insomma, com’ è consuetudine fare con i grandi artisti.
La modernità naïf del film, i personaggi secondari quantomai di contorno, stereotipati e al limite del macchiettistico, oltre alle scelte curiose anche in sede di montaggio e direzione creativa ( come le transizioni di ‘stellare’ memoria o le sequenze psichedeliche alla Easy Rider) dichiarano un intento preciso, quello di allontanarsi dai manierismi e dall’eleganza da festival parlando ad una generazione con sempre meno remore.
Girls Just Wanna Have Fun
Sì, perché in conclusione, la visione che Ethan Coen e Tricia Cooke vogliono mostrare con Drive-Away Dolls è proprio quella di un ruolo diverso per la donna nel cinema, senza paura e senza pudore, lontano dalle polverose etichette e, come una mina vagante, capace di qualsiasi cosa. In molti negli ultimi tempi hanno tentato questa strada e il rischio di scadere in ulteriori stereotipi si è quasi sempre realizzato. Qui la linea è quantomai sottile e solo la risposta del pubblico, giovane e riottoso, al quale il film è destinato, potrà risolvere l’arcano.
Una sicurezza, questa sì, tramandata dai classici film dei fratelli Coen, è l’attenzione alla scelta della colonna sonora, un mix tra i brani originali di Carter Burwell (Twighlight), straripanti di straniamento psichedelico e folk tarantiniano, e altri accuratamente selezionati tra classici da Road Movie americano, scanditi dalla voce rauca di Linda Ronstadt, e il ricercato patrimonio Queer.
Sicuramente tra le note più positive del film, la colonna sonora di Drive-Away Dolls riporta alla memoria quel cinema senza tempo a cavallo tra la New Hollywood e gli anni ’90 delle produzioni indipendenti, creando uno strano ma intrigante connubio con l’estetica estremamente pop, e più che mai attuale, scelta per il film.
Drive-away Dolls è nei cinema italiani dal 7 marzo esclusivamente in versione originale sottotitolata con Universal Pictures International Italy. Un titolo da vedere tutto d’un fiato, senza pretese morali, facendosi trasportare in un mondo assurdo e divertendosi, una volta scioltisi un po’.
I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’
Drive-Away Dolls
Anno: 2024
Durata: '84
Distribuzione: Universal Pictures International Italy
Genere: Commedia, Drammatico
Nazionalita: Stati Uniti d'America
Regia: Ethan Coen
Data di uscita: 07-March-2024
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers