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FESTIVAL DI CINEMA

MEDFILMFESTIVAL 2012. Noor

Noor vuole diventare un uomo. Non sente più di appartenere ai Khusras, comunità transgender pachistana, e ha chiuso per sempre la love story che aveva intrecciato con uno di loro. Ora sta facendo un lavoro da uomo in un’officina di verniciatura auto e il suo sogno è trovare una ragazza che lo accetti per quello che è.

Pubblicato

il

 

Anno: 2012

Durata: 79’

Nazionalità: Francia, Pkistan

Genere: Drammatico

Regia: Çağla Zenrici, Guillaume Giovanetti

 

Nebbiosa, indistinta fumosa, la scia di una sigaretta irrompe nello schermo come la prima immagine di una storia che racconta la strana via che prende una vita. Quasi come una danza dolce e suadente che si compie al volere del vento e del suo soffio, Noor, il protagonista, né uomo né donna, cerca una propria identità, nella quale riconoscersi. Nato come uomo ma divenuto transgender, il giovane pakistano trova un lavoro in un centro di decorazioni per camion e aspetta che la sua vita cominci insieme ad una donna. Deluso dai pregiudizi con i quali lo etichettano si affida alle parole di un vecchio saggio che gli racconta di un lago magico abitato dalle fate dove i sogni degli uomini diventano realtà.

Così la storia comincia e sulla scia di un viaggio, l’avventura si compie attraverso strade sulle quali si stagliano montagne innevate come giganti ad illustrare la via sulla quale avventurarsi, quella dove i sogni si avverano.

Ad aprire la XVIII edizione del MedFilmFestival e all’ interno della sezione Concorso ufficiale (Premio Amore e psiche), Noor è il primo lungometraggio realizzato dal regista pakistano, Çağla Zenciri e dal francese Guillaume Giovanetti, già insieme in diversi cortometraggi presentati in molti festival internazionali. Il ballo, magico riflesso dell’anima che si mostra in tutta la sua realtà, si fa leitmotiv  di un viaggio on the road, quello che si percorre alla ricerca di se stessi e di qualcuno che possa accettare le stravaganze di un giovane uomo. Come il fumo danzante e barcollante del primo frame, ritorna la magia della danza in cui Noon si rivede, freak femminile e fiero quando era una Khusras, fino alla fine, quando l’ultima sequenza alle suggestive incantevoli  luci dell’alba sulle rive del lago balla, rapito ed estasiato, insieme al suo sogno avverato, la giovane donna incontrata sul suo cammino.

Martina Bonichi 

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