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‘Tartarughe Ninja-Caos Mutante’: voglia di ‘normalità’

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Su Paramount+ è disponibile Tartarughe Ninja-Caos Mutante, la nuova trasposizione del celebre fumetto degli anni ’80 creato da Kevin Eastman e Peter Laird.

Nel corso degli anni le celeberrime tartarughe sono già approdate sia sul grande che sul piccolo schermo: quattro serie animate, cinque film in live action e altri cinque film d’animazione.

Questo Caos Mutante è forse l’adattamento meno federe al fumetto, infatti è un progetto che nasce come una rivisitazione meno epica e più sgangherata (in senso buono) delle precedenti.

Un po’ come avvenuto con Spiderman, gli autori hanno voluto abbandonare la solita storia trita e ritrita che tutti conosciamo per raccontarne una completamente nuova.

E il risultato è tutt’altro che malvagio.

Caos Mutante: umorismo

Caos Mutante

Il film non ha fretta di far partire l’azione. Sebbene i combattimenti non manchino l’autore sceglie di ritagliarsi del tempo per presentarci i personaggi (che non sono affatto pochi) e per dipingere il mondo in cui essi operano.

Nonostante ci troviamo nelle umide e oscure fogne di New York, l’umorismo bambinesco (a tratti forse un po’ eccessivo) crea un clima di calda allegria e, in contrasto con l’ambientazione cupa, rende l’atmosfera gioiosa e divertente.

Perfino il padre e mentore Splinter (doppiato nella versione originale da Jackie Chan) ha perso il suo carattere austero e militaresco e qui assistiamo ad una versione più tenera, goffa, apprensiva e ansiosa rispetto a come appariva nel fumetto. E ciò rende il personaggio molto più accattivante di prima.

Quasi sicuramente, dopo gli ultimi epici adattamenti live action prodotti da Michael Bay, Jeff Rowe ha pensato (giustamente) che per ridare linfa alla saga fosse meglio che il film “non si prendesse troppo sul serio” e il risultato è una comicità irresistibile che ci tiene inchiodati alla sedia per quasi un’ora e quaranta.

Caos Mutante: voglia di “normalità”

Al di là dell’umorismo già citato e delle scene d’azione spettacolari, il film tratta un tema fondamentale e di grande attualità: la voglia di integrarsi. I giovani eroi (e non solo loro) si sentono infatti come dei reietti.

Splinter li tiene lontani dal mondo, segregandoli nelle fogne,  ma il suo unico scopo è quello di proteggerli. Senza spoilerare troppo, ha avuto brutte esperienze con gli umani e sa quanto il mondo esterno possa essere poco inclusivo verso chi è diverso.

Lo stessi vale per la storica collaboratrice delle tartarughe, la giornalista April O’ Neil, anche lei Teenager in questa trasposizione, che a scuola viene bullizzata dai compagni e che vorrebbe diventare una reporter per guadagnarsi il loro rispetto.

Poi ci sono gli antagonisti. Il loro odio verso gli esseri umani non nasce dal nulla: deriva dal fatto che non sono stati accettati. Stando bene a vedere, la trama del film è solo un pretesto, una metafora per raccontarci il fenomeno del razzismo e i vari modi in cui le persone reagiscono quando sono esclusi dalla società. Mentre alcuni cercano di integrarsi compiendo atti eroici, altri diventano razzisti a loro volta.

Caos Mutante: considerazioni finali

Indubbiamente, è un film realizzato per un pubblico di adolescenti e chi non rientra in quella fascia d’età potrebbe trovare alcune gag un po’ infantili. Nonostante questo , si tratta di un’opera egregiamente diretta e dotata di un’ottima sceneggiatura che riesce a creare una trama per niente scontata e a non sovraccaricare il film; inoltre ogni personaggio (e sono veramente tanti) riesce ad essere credibile.

L’animazione e i disegni, a metà tra il 2D e il 3D, non sono una semplice scelta stilistica, anzi sono molto efficaci nel dipingere il mondo in cui operano le tartarughe. Infine, l’immancabile scena dopo i titoli di coda fa presagire che l’avventura appena vissuta dai giovani eroi non è altro che una piccolo assaggio e che i veri guai devono ancora cominciare.

Insomma, un film d’animazione discreto ma non perfetto, a tratti un po’ infantile ma mai scontato, ottimamente scritto e disegnato.

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