Luc Besson dirige un’intrigante thriller da non perdere dal titolo Anna, distribuito nelle sale nel 2019 e disponibile sulle principali piattaforme, tra cui Raiplay.
Luc Besson, dopo il successo di Leon e Nikita, dirige ancora una donna come assoluta protagonista della pellicola. Anna, giovane ragazza dal passato turbolento, per cercare di ottenere la propria libertà, si arruola con il KGB. Si rivelerà una spietata killer e un’ottima agente sotto copertura. Passato, presente, futuro si mescolano in questo action thriller dove la protagonista tenta di rimanere in vita fidandosi solo del proprio istinto.
Anna: la trama
Nel 1985, Anna, una giovane donna russa vittima di abusi domestici, vuole sfuggire alla vita in cui è intrappolata. Un agente del KGB, Alex, scopre la sua difficile situazione e la recluta come agente sul campo. Qui, la protagonista incontrerà la direttrice dei servizi segreti sovietici, Olga, che, inizialmente, tenterà di ostacolarla e solo alla fine si rivelerà fondamentale per la salvezza e la libertà della ragazza.
Anna assume l’identità di una modella e inizia una carriera professionale a Parigi, portando a termine varie missioni e omicidi. Quando la CIA scopre la sua reale identità, accetta di lavorare per loro come doppio agente, vendendosi al detective Leonard Miller (Cillian Murphy), in cambio della promessa di una nuova vita. Miller le chiede, come ultima missione, di assassinare Vassiliev (capo del KGB) , poiché diventato un personaggio scomodo e da eliminare a tutti i costi.
Costretta a uccidere e parzialmente libera, Anna organizza un incontro sia con Alex (KGB) che con Miller (CIA), progettando di barattare le informazioni che ha rubato alle due agenzie in cambio di una tregua temporanea. I due agenti, però, non sono a conoscenza del reale piano di Anna per ottenere la totale libertà e fuggire per sempre lontano dalla violenza e dalla crudeltà.
Olga, vera partner nel piano della protagonista, riuscirà a salvare Anna da un vero e proprio intrigo internazionale.
When Nikita meets Leon…
Così scrisse il regista Luc Besson sul suo profilo Instagram per annunciare l’uscita di Anna, un thriller travolgente che potrebbe essere visto come il proseguo dei titoli precedenti del regista francese. Tra flashback, sparatorie e colpi di scena, la protagonista si muove in uno scenario ancora da Guerra Fredda.
Besson, insomma, descrive uno spazio al contempo realistico e immaginario, in cui reiterare una Guerra Fredda che va avanti anche dopo la caduta del Muro e che, al più classico scenario dei blocchi rivali cerca la sua terza via attraverso una protagonista che nell’andirivieni di travestimenti e missioni, deve tracciare le coordinate umane del racconto.
Descrive la pellicola la rivista Duel, sottolineando anche l’importanza e il ruolo della donna nei film del regista. Da Nikita a Lucy, da Leon all’ultimo film, Dogman, Besson ha sempre messo in risalto la figura dell’eroina in cerca della propria indipendenza e libertà.
Il cast di Anna
Luc Besson, regista e sceneggiatore del film, riesce a mettere in piedi un thriller realistico anche grazie a un cast stellare. Anna, la protagonista, viene interpretata da Sasa Luss, famosa modella e attrice russa. La spia che trascina la giovane donna nel KGB offrendole una via d’uscita è Luke Evans, attore gallese con diversi ruoli importanti in film come Lo Hobbit o Fast & Furious. Agente della Cia e amante della protagonista, Cillian Murphy, volto della serie Peaky Blinders e protagonista di Oppenheimer. Direttrice dei servizi segreti russi e mentore della giovane Anna, Helen Mirren, attrice inglese, vincitrice di un premio Oscar per The Queen – La regina.
La critica
Nonostante il successo e la bravura di alcuni interpreti, Anna non ha convinto del tutto la critica. Chi paragona la pellicola a lavori precedenti del regista e chi non è riuscito a immedesimarsi nella storia o nella giovane protagonista.
Il casting di Sasha Luss indebolisce ulteriormente un personaggio già esile, in quanto incapace con la sua inespressività d’adattarsi ai ritmi del thriller. Il risultato è un film blando, dove nemmeno le poche scene d’azione riescono a dare alla narrazione la dinamica che disperatamente cerca d’offrire.
Così descrive il film il Nerdface, criticando anche l’operato del regista stesso, non considerato all’altezza rispetto a lavori precedenti e alla fama degli anni Novanta con cui era riuscito ad imporsi nel panorama cinematografico. Un film quindi che risulta freddo e apatico sia nei personaggi principali, sia nella sceneggiatura ma che viene salvato da diverse soluzioni narrative interessanti e colpi di scena avvincenti presenti nella trama.