Al via ai lavori per Il fotografo del duce, la nuova pellicola di Tony Saccucci. Il regista torna a girare dopo Il pugile del duce e il successivo La prima donna – premiato con il Nastro d’argento – occupandosi di un’altra figura storica, ovvero Adolfo Porry-Partorel. A prestare il volto al noto fotografo è Michele Eburnea, l’attore, ricordiamo, è stato premiato con il David di Donattello come Rilevazione Italiana.
Michele Eburnea
Il fotografo del duce è una produzione e una distribuzione Luce Cinecittà, scritto dal regista Tony Saccucci con Vania Colasanti e Flaminia Padua. Il montaggio è affidato a Patrizia Penzo, la direzione della fotografia è di Filippo Genovese, le musiche originali di Alessandro Gwis e Riccardo Manzi.
Le riprese si svolgono negli Studi di Cinecittà, il materiale di repertorio è dell’Archivio Luce Cinecittà.
Il fotografo del duce – le dichiarazioni di Luce Cinecittà
Enrico Bufalini, direttore della sezione Cinema e Documentaristica di Luce Cinecittà, dichiara:
“Porry-Pastorel è un gigante della fotografia e un fiore all’occhiello del nostro Archivio. Proprio pochi anni fa durante la digitalizzazione del suo fondo è stato rinvenuto l’originale della celebre immagine dell’arresto di Mussolini del 1915, un ritrovamento che ha impreziosito il nostro patrimonio. Siamo fieri che un film interamente prodotto dal Luce, diretto da un autore di talento e passione storica come Saccucci, valorizzi questo grande artista e con lui l’Archivio Luce, che sa sempre sorprenderci con i suoi tesori”.
Enrico Bufalini
Adolfo Porry-Pastorel
Protagonista de Il fotografo del duce è Adolfo Porry-Pastorel, fotografo, giornalista, padre dei fotoreporter italiani, progenitore dei ‘paparazzi’.
Classe 1888, pioniere di un nuovo linguaggio, geniale ideatore di trovate pubblicitarie, fondatore ad appena 20 anni dell’agenzia V.E.D.O. – Visioni Editoriali Diffuse Ovunque, capace di trovarsi con la sua macchina fotografica al posto giusto nel momento giusto prima dei concorrenti, autore di clamorosi scoop, negli anni ’10 Porry è già un numero uno della fotografia di cronaca e attualità. Tra le due guerre riesce a passare grazie al suo talento e ubiquità per ‘il fotografo di Mussolini’, e contemporaneamente per un fastidioso scrutatore del regime.
Ha accesso alle stanze più intime del capo del regime ed è attenzionato dalla censura fascista. Milioni di lettori grazie alle sue foto hanno la cronaca viva di grandi eventi storici e politici (primo tra tutti l’arresto di Mussolini del 1915, la Marcia su Roma, il ritrovamento del corpo di Giacomo Matteotti), del costume, del tempo libero, le nuove abitudini degli italiani.
Nella foto Porry-Pastorel con Angela Cingolati (sindaco di Palestrina).
(fonte: Cinecittànews)