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‘Allons Enfants’ le forme del vedere

Léo e i suoi commilitoni devono guardare, per cercare di vedere e di interrogarsi sulla visione

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Allons Enfants Giovanni Aloi

Léo inspira a occhi chiusi, mentre ascolta il suono dell’imbarcazione che fende le acque della Senna. A questa immagine si alterna lo schermo nero su cui campeggiano i titoli di testa, che sembra quasi una sua soggettiva. Quando delle voci irrompono nelle vicinanze, il ragazzo apre gli occhi e inizia a guardare, indirizzando sin da subito il racconto sulla questione percettiva. Cosa stiamo guardando? È realmente ciò che sembra? Sono le domande che si pongono costantemente i protagonisti di Allons Enfants, un reparto di soldati addetti all’attività di anti-terrorismo. Il lungometraggio d’esordio di Giovanni Aloi, disponibile sulla piattaforma di IWONDERFULL e su IWONDERFULL Prime Video Channel, mostra la loro quotidianità, non sul campo di battaglia, su aridi terreni lontani o in foreste esotiche, ma nel centro di Parigi. Tra le strade e nelle piazze, per osservare tutto ciò che accade, l’interezza della quotidianità urbana, alla ricerca di gesti o persone sospette.

Allons Enfants: la trama

Appena terminato l’addestramento di base, Léo ottiene il suo primo incarico: un’operazione di sorveglianza per cui dovrà girare per le strade di Parigi senza altro da fare se non stare all’erta per potenziali minacce. Ricevuto il compito di assicurare che una grande manifestazione antigovernativa non debordi dai limiti assegnati, Léo è risucchiato nel mezzo di una folla furiosa. La pressione e la rabbia impotente che è andata crescendo nelle ultime settimane sta per esplodere.

Allons Enfants Giovanni Aloi

Uno sguardo annebbiato

Allons Enfants si immette nel filone del poliziesco francese, guardando soprattutto a quel sottogenere di film che all’azione e al racconto sulle forze armate unisce uno sguardo e una riflessione sulla società. In questo caso però il soggetto non è la polizia, bensì l’esercito, impegnato in un compito più indecifrabile e di minor evidenza. Un ruolo di osservazione e non di azione. Giovanni Aloi si immerge dunque nella vita dei protagonisti, mostrandone il lato privato, fatto di rapporti conflittuali, addestramento, serate in caserma, videogiochi e cameratismo, e il ruolo pubblico. L’immagine dell’esercito è ormai integrata nello scenario urbano, li vediamo spesso di fronte alle stazioni, nelle piazze, ed è frutto di una guerra che ha perso i propri confini e si è fatta sempre più astratta; quella troisième guerre che cita il titolo originale del film di Aloi. È un’immagine che risulta per noi di non chiara lettura, eppure siamo abituati a essa e non ci facciamo più nemmeno caso, senza però riuscire a comprenderla pienamente. Passiamo vicino a loro e quasi non li vediamo più, alla stregua di fantasmi dissimulati nel caotico fondale cittadino.

Aloi in Allons Enfants ci offre un controcampo di quell’immagine, ne esplora il senso e tenta di individuarne le complessità e le ombre. Lo fa ponendo in relazione quei soldati non solo con i cittadini, ma anche con altre forze armate come la polizia, in una dinamica, all’interno della sfera del potere, che nel film diventa ricorrente e pregnante. Se in questo approccio, nel racconto sociale e nei rapporti tra i commilitoni tende ad avvitarsi in qualche clichè di troppo, il punto focale di Allons Enfants in realtà si rivela essere sin da subito legato alla percezione e all’azione del guardare, sin dalla succitata scena iniziale. È una questione di sguardo, sia quello dei cittadini che scivola attorno alle figure dei militari, sia quello dei soldati stessi, che se vedono una borsa abbandonata, un uomo sospetto con un telefono in mano o uno strano oggetto lasciato in un furgone devono interrogarsi sulla natura della visione, prima di poter intervenire o fare alcunché.

L’atto del vedere si modella in questo caso su un duplice punto di vista, quello dello spettatore e di Léo, che viene ripreso nella sua costante osservazione. Lo vediamo guardare insieme ai colleghi per le strade di Parigi, guardare lo schermo del televisore mentre gioca ai videogiochi, osservare i comportamenti e le azioni dei propri compagni o gli interventi della polizia. L’occhio di Léo è al centro di ogni momento del film, ammantato da uno sguardo spesso colmo d’apprensione, persino di paura. Ma è quello che non riesce a vedere a segnarlo e a scandire il crescendo inesorabile di tensione, sino al momento finale, in cui una nebbia avvolge la città, così come ormai è annebbiato il suo sguardo, mentre ciò che vede non è più reale.

Allons Enfants

  • Anno: 2020
  • Durata: 90'
  • Distribuzione: I Wonderfull
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Giovanni Aloi