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‘Gangs of Paris’ la recensione del film disponibile su Sky Now

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Gangs of Paris, titolo originale Apaches, è un film di Romain Quirot (L’ultimo giorno sulla terra) con protagonista Alice Isaaz (Vivant), Niels Schneider (Coup de chance) e Bruno Lochet, con la partecipazione straordinaria di Rossy de Palma.

Disponibile dal 28 febbraio su Sky Now.

Ecco il trailer

La trama di Gangs of Paris

Billie (Alice Isaaz) è una ragazzina che vive di furti nelle strade di Parigi. Insieme al fratello e a un altro bambino di nome Polly, vive di stenti in una baracca gestita da un prete quasi sempre ubriaco (Bruno Lochet), l’unico adulto che si occupa di loro. I tre ragazzini sognano di andare in America e pianificano il colpo del secolo: rubare la preziosa collana della famosissima attrice Sarah Bernardt (Rossy De Palma). Il piano ha un esito positivo e il fratello di Billie vuole convincere il capo degli Apaches (Niels Schneider), una nota banda criminale parigina, a comprare la collana in cambio di denaro. Lo scambio non funziona e il fratello viene ucciso sotto gli occhi impotenti di Billie.

Condannata ingiustamente a 15 anni di carcere, Billie sconta la sua pena e una volta uscita di prigione cerca la sua vendetta. Billie però combatterà non solo contro l’odio, ma anche contro l’amore che giungerà inaspettatamente.

Ambientazioni pulp di Gangs of Paris

Gangs of Paris è un revenge drama ambientato nella Parigi di fine Ottocento. La voice over delle scene iniziali è la voce della protagonista che accompagna lo spettatore nell’intreccio della storia. La scansione narrativa è data anche dalla suddivisione in capitoli del film che favorisce un buon ritmo, mantenendo costante l’attenzione. Inoltre le scene di rallenty sottolineano i punti drammatici del film, come l’uccisione del fratello di Billie, e mettono in evidenza i diversi episodi di violenza. Le atmosfere a volte sono un po’ dark e ricordano a tratti lo steampunk di gusto vittoriano, soprattutto nelle vedute dei tetti di Parigi. La palette utilizzata per tratteggiare il secolo della modernità è composta da colori intensi tra i quali prevale il rosso, del sangue e delle prostitute. La colonna sonora è volutamente anempatica: pezzi rock anni ’50 si alternano a sinfonie tratte dal repertorio della musica classica.

La roulette russa della vendetta

Gangs of Paris parla di vendetta e di riscatto morale. Da bambina Billie sogna l’America e dopo la prigione l’unico obiettivo nella vita è vendicare la morte del fratello a tutti i costi. Per Billie non esiste nessuna scalata sociale o nemmeno la voglia di diventare qualcuno, ciò che conta è solamente la sete di vendetta e di violenza. Il dramma personale di Billie è presentato secondo diverse declinazioni, dall’annullamento di sé, alla totale mancanza di consapevolezza delle proprie azioni, perché alla fine l’ossessione si trasforma in una variabile imprevista che cambia il corso degli eventi.

Il finale di Gangs of Paris

Il titolo del film ammicca volutamente al ben più noto Gangs of New York di Martin Scorsese, ma non possiede la stessa caratura a livello di introspezione psicologica, dimensione storica e impatto narrativo. In conseguenza a ciò alcune scene si rivelano abbastanza improbabili, come ad esempio il pugnale infilato nella gamba di Sarah Bernardt. Inoltre il finale è stato concentrato in tempi ridotti che sembrano quasi tagliare via delle scene, dando l’impressione che la risoluzione degli eventi sia scontata e banale. Nonostante la sceneggiatura abbia posto in evidenza molti argomenti, la conclusione non è stata all’altezza dell’iniziale presentazione del dramma.

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