L’ultima fatica di Alexander Payne, The Holdovers – Lezioni di vita (candidato a 5 premi agli Oscar 2023), ha affascinato con la sua storia semplice ma commovente, una sceneggiatura potente ed interpretazioni eccezionali. Il risultato è una combinazione intelligente di commedia e racconto di formazione. Il tutto è avvolto da una dolce malinconia che fa rivivere i gloriosi anni ’70.
Payne ha saputo creare un mix di temi cari al pubblico che, a loro modo, possono aver ispirato il cineasta e il pubblico stesso a sentire così tanto questo film. Chi ha amato l’opera avrà sicuramente sentito un forte desiderio di rivedere o recuperare gemme passate in linea con questa vicenda.
The Holdovers e i temi cari al coming-of-age
The Holdovers attinge inevitabilmente dal genere coming-of-age. Ci sono ragazzi di ogni tipo provenienti da famiglie benestanti, un professore solitario e un college che racchiude molte storie.
Il lungometraggio si svolge nel freddo Massachussets tra gli ultimi giorni del 1969 e i primi del 1970. Le vacanze di Natale sono alle porte e gli studenti della scuola sono prossimi a partire per località di montagna o di mare.
Per egoismo della madre, Angus Tully (Dominic Sessa) deve restare nell’istituto per il periodo festivo, costretto a passare quei giorni assieme allo scorbutico professore di storia Paul Hunham (Paul Giamatti). Nella scuola rimane anche la cuoca Mary Lamb (Da’Vine Joy Randolph), che, a causa della recente morte del figlio in Vietnam, non ha voglia di festeggiare.
The Holdovers mette al centro solitudine, perdite, depressione riuscendo comunque ad avvolgere calorosamente chi lo vede. Sono tutti elementi che, in misura maggiore o minore, abbiamo visto in film dove al centro ci sono narrazioni di maturazioni personali.
Tully obbligato a stare nel college è lo stratagemma per inserire nella pellicola i classici elementi del coming-of-age. Dentro c’è posto per il road movie, il buddy movie, la crescita del protagonista, l’atmosfera malinconica.
Nella pellicola sono presenti riferimenti su temi e cult movie, cari al regista, che si inseriscono chiaramente in questo filone cinematografico. Vediamoli ora assieme.
Cult senza tempo
The Breakfast Club, 1985
Questo classico di John Hughes è diventato un cult di successo. Lodato per il suo autentico ritratto dell’adolescenza, con personaggi memorabili e una colonna sonora iconica, è una gemma impressa nel coming-of-age generazionale.
La trama segue un gruppo di cinque adolescenti costretti a passare un sabato in punizione al Liceo Shermer: i loro mondi inevitabilmente si scontrano. The Breakfast Club mostra le difficoltà dei ragazzi americani di crescere in una società complessa. Vengono etichettati dal mondo adulto, qui rappresentato dal professore, in precise categorie da cui è dura svincolarsi. Ma, l’amicizia e la solidarietà valicano queste barriere imposte, illustrando come i cinque siano molto più simili tra di loro di quanto pensassero.
Pur essendo figlio degli anni ’80, il film riesce ad incarnare il fascino retrò di The Holdovers. I temi si sovrappongono e, anche se in misura maggiore nella narrazione di Hughes, entrambi mostrano la vita a scuola e il funzionamento dei suoi gruppi sociali. Si possono rivedere in Angus Tully i personaggi di John Bender (Judd Nelson) e Allison Reynolds (Ally Sheedy), come ragazzi che cercano di trovare la propria strada.
L’improbabile comitiva della storia di Payne è riunita per caso, così come quella di The Breakfast Club. Uno spazio chiuso può favorire la creazione di legami e questa è una cosa che succede in entrambi i lungometraggi. Nel cult di Hughes, i momenti commoventi e le amicizie genuine contribuiscono al suo status di coming-of-age.
È un film perfetto per chiunque ami le storie che esplorano la natura complessa delle relazioni umane, come anche quelle sulla crescita personale.
The Breakfast Club è disponibile a noleggio o a pagamento su Amazon Prime Video, Now TV e Apple+.
Un momento a scuola di The Breakfast Club
L’attimo fuggente, 1989
L’attimo fuggente è diretto da Peter Weir ed è ambientato nel 1959 in un collegio maschile del New England. Al centro della storia c’è un insegnante di letteratura, John Keating (Robin Williams), che impiega metodi non convenzionali per insegnare ai suoi alunni ad apprezzare la poesia e ad assecondare le loro passioni. Li sprona a liberarsi dalle aspettative sociali e a perseguire i sogni individuali.
Alcuni dei ragazzi, tra cui Todd (Ethah Hawke) e Neil (Robert Leonard), riavviano un gruppo di poesia con letture segrete. L’ispirazione sorge soprattutto a Neil, che cerca di seguire il suo cuore verso la recitazione. La scelta porterà conseguenze ineluttabili per lui, i ragazzi e per Keating.
L’attimo fuggente è tra tutti i racconti di formazione il più simile a The Holdovers, dall’ambientazione collegiale alla fotografia quieta.
C’è soprattutto l’influenza di un insegnante carismatico che cambia per sempre la prospettiva degli studenti, quello che Paul sarebbe potuto essere se non fosse stato così cinico. Mentre Keating incoraggia i suoi ragazzi a “cogliere l’attimo”, il personaggio di Giamatti adotta invece un approccio severo, che cela un affetto interessato. Entrambi i professori, seppur in modo diverso, finiscono per restare impressi nell’immaginario collettivo.
L’attimo fuggente è stimolante e straziante allo stesso tempo, finisce con una forte perdita che spinge i personaggi nel dolore, così come accade a Mary Lamb.
The Holdovers è sicuramente figlio del lavoro di Weir. Il cult del 1989 infonde dramma, commedia, prestazioni potenti e fa appello a coloro che amano storie con messaggi ispiratori e un’atmosfera positiva. Un classico che tira le corde del cuore, proprio come la pellicola di Payne.
L’Attimo fuggente si trova attualmente disponibile a noleggio o a pagamento su Amazon Prime Video.
Un momento iconico del film Attimo Fuggente
Coming-of-age cult con protaginisti al maschile
Will Hunting – Genio ribelle, 1997
Il film di Gus Van Sant è un racconto di formazione atipico. Will Hunting (Matt Damon) vive a Boston ed è un genio della matematica, capace di risolvere anche problemi complessi. Ha una condizione di vita precaria, piccoli precedenti penali e si mantiene pulendo i pavimenti di un importante dipartimento di matematica. Nonostante sia un prodigio, il suo comportamento rissoso e poco inquadrato (derivato da traumi passati) lo porta a dover frequentare lo psicologo Sean (Robin Williams).
Gli incontri con quest’ultimo lo costringono a guardarsi in profondità per trovare un significato alla sua vita. Will lavora su di se, si innamora, ma fatica a far funzionare tutto a causa dei suoi problemi. Il tempo che passa con Sean lo aiuterà a cambiare e crescere, a prendere in mano le redini del suo futuro, riuscendo infine ad essere riconoscente al suo psicologo.
Will Hunting – Genio ribelle è una straordinaria esplorazione del potenziale insoddisfatto, ma, soprattutto, di quanto sia difficile usare i propri talenti quando si hanno traumi giovanili.
La storia di Van Sant è ispiratrice e introspettiva, ha lo stesso cuore di The Holdovers grazie al rapporto tra il protagonista e lo psicologo. Come Angus e Paul, Will e Sean si sfidano, discutono, non vanno spesso d’accordo ma provano bene e rispetto vicendevole. Questi elementi, assieme all’estetica vintage del film, rendono molto simili entrambe le pellicole. Due commedie drammatiche ricche di momenti umoristici e di passione emotiva.
La pellicola del 1997 è un cult essenziale da vedere se si è appassionati di coming-of-age anticonvenzionali.
Will Hunting – Genio ribelle è ora visibile su Netflix.
Robin Williams e Matt Damon durante una scena
Billy Elliot, 2000
Diretto da Steven Daldry, Billy Elliot è un emozionante racconto su un ragazzino della classe operaia nell’Inghilterra del 1984.
L’undicenne Billy Elliot (Jamie Bell) ha da poco perso la madre e vive con il padre, il fratello e la nonna a Durham. Desidera diventare un ballerino professionista, ma deve sfidare i pregiudizi del genitore che preferirebbe vederlo vincere a boxe. L’adolescente non si arrende e dopo aver assistito ad una lezione di danza classica ne resta toccato. Poco dopo incomincia a prendere lezioni di ballo di nascosto grazie all’aiuto della maestra Sandra Wilkinson (Julie Walters). Anche per merito di quest’ultima, Billy sfiderà ogni pregiudizio del padre e del paese per raggiungere ad ogni costo il suo sogno.
Billy Elliott è un’esplorazione intensa delle passioni che si scontrano con le barriere delle classi sociali e dei giudizi annessi. Il film disgrega le idee tradizionali di mascolinità sullo sfondo di un momento importante della storia britannica, quello dello sciopero dei minatori.
Accanto ai temi centrali propri del coming-of-age, l’opera ricorda The Holdovers grazie al rapporto di Billy con la signora Wilkinson, che ha a cuore il ragazzo, così come Paul tiene ad Angus. In entrambi i film, la coppia di protagonisti ha personalità contrastanti e diverse che trovano speranza l’una nell’altra. La maestra di Elliot scorge un nuovo scopo come insegnante; Hunham decide di sacrificare molto della sua vita per aiutare Tully. Anche il dolore di una perdita, quella della madre, e la successiva difficoltà a superarla accomuna Billy a Mary (perdita del figlio).
Sullo sfondo del film inglese c’è una situazione sociale difficile, morti sul lavoro e sciopero dei minatori; su quello di Payne la guerra del Vietnam segna un dolore personale e un mondo che sta cambiando.
La pellicola di Daldry è consigliata a chi ha passione per storie in cui il protagonista, attraverso un intenso percorso di crescita, cerca di trovare il proprio posto nel mondo. È diventato un cult moderno da non perdere assolutamente.
Billy Elliot è disponibile a noleggio o a pagamento su Amazon Prime Video, Now TV e Apple+.
Jamie Bell in una scena a danza
Coming-of-age dal sapore nostalgico
Quasi Famosi, 2000
Il film di Cameron Crowe è un interessante racconto di formazione in chiave autobiografica. Quasi Famosi segue la storia del precoce giornalista musicale William Miller (Patrick Fugit) nella California tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70. Il protagonista accetta di andare in un tour indimenticabile con la rock band fittizia Stillwater per conto della rivista Rolling Stones.
Dentro ci sono tutti i tropi del genere: l’adolescente che esce dal guscio domestico, si innamora per la prima volta (di Kate Hudson nei panni della groupie Penny Lane), si scontra con le insicurezze della sua età. Da ragazzino diventa adulto, fa fronte a conflitti interiori ed esteriori capendo finalmente chi è.
L’atmosfera di fondo in Quasi Famosi, da buon coming-of-age ambientato nel passato, è di una dolce nostalgia che culla ed allo stesso tempo entusiasma.
Il lungometraggio cattura la scena musicale e il mondo degli anni ’70, offrendo un ritratto nostalgico, autentico e divertente dell’epoca, come riesce a fare anche The Holdovers. Oggi è considerato un classico contemporaneo.
Quasi Famosi è attualmente disponibile a noleggio o a pagamento su Amazon Prime Video e su Apple+.
Kate Hudson e Patrick Fugit in una scena del film
La vita è un sogno, 1993
In La vita è un sogno di Richard Linklater è racchiuso il sentimento di malinconia per la fine della giovinezza e per il tempo che passa.
Il film, ambientato nel 1976, racconta l’ultimo giorno di scuola di un liceo texano. La narrazione segue diversi personaggi e le loro esperienze nel corso di questa speciale giornata, con un focus primario su Randall “Pink” Floyd (Jason London).
Con una trama che si snoda in scioltezza e un grande cast, La vita è un sogno attinge dall’esperienza autobiografica del regista ed è stato girato dando molto spazio alla libertà espressiva del gruppo.
Linklater, puntando su un gruppo di nuove promesse, si è avvalso molto della genuinità e della freschezza dell’improvvisazione data agli attori, vista la vicinanza d’età con i protagonisti.
Nel cast figurano giovani talenti come Ben Affleck, Matthew McConaughey, Milla Jovovich, Renée Zelleweger.
Il lungometraggio è un perfetto mix di racconto formativo, narrazione guidata, nostalgia degli anni ’70; tutti elementi presenti anche in The Holdovers.
All’epoca è stato un flop al botteghino ma è diventato un cult generazionale. È considerato per la sua colonna sonora, i personaggi memorabili e la capacità di aver saputo catturare lo spirito del tempo e il luogo in cui si svolge.
Ci sono umorismo, autenticità e un buon feeling tra i personaggi, tutti elementi già visti negli interscambi tra Paul Hunham, Angus Tully e Mary Lamb.
La vita è un sogno è disponibile a noleggio o a pagamento su Amazon Prime Video e su Apple +.
McConaughey e altri ra gazzi di La vita è un sogno
Coming-of-age al femminile
20th Century Women, 2016
Nell’opera di Mike Mills, Annette Bening impersona una madre single nella California degli anni ’70. Ha un rapporto speciale con due donne, la fotografa punk Abbie (Greta Gerwig) e la vicina libertina Julie (Elle Fanning), che hanno entrambe un’influenza significativa sul figlio Jamie (Lucas Jade Zumann).
Per coloro che cercano film con una narrazione toccante ed emotivamente risonante simile a The Holdovers, 20th Century Women è da non perdere.
Mostra un’esplorazione ponderata del valore dell’amicizia, del rapporto tra madri e figli e dell’impatto che hanno i mutamenti sociali, ponendo il focus su quanto si evolve velocemente la vita.
Proprio come nel lavoro di Payne, la storia del 2016 è una commedia drammatica guidata dai personaggi; inoltre mescola sapientemente umorismo ed emozione dando vita ad un’esperienza unica.
È il racconto perfetto per gli spettatori legati al passato alla ricerca di storie commoventi ambientate nei ribelli anni ’70.
20th Century Woman è ora visibile su Netflix.
Annette Bening e Lucas Jade Zumann in una scena
17 anni (e come uscirne vivi), 2016
17 anni (e come uscirne vivi) è un brillante coming-of-age contemporaneo di Kelly Fremon Craig. È una bella esplorazione moderna della scoperta di sé, della compassione umana e delle connessioni genuine con gli altri, tutti temi presenti nel film di Payne.
Potrebbe mancare l’avvolgente atmosfera degli anni ’70 di The Holdovers, ma si rivela un prodotto interessante che viaggia sulla stessa linea.
La sardonica Nadine (Hailee Steinfield) affronta le sfide dell’adolescenza con la sua migliore amica, dopo aver perso l’amato padre. La giovane ha un rapporto difficile con la madre, la quale sembra prediligere il fratello. Quando si incrina anche il legame con l’amica, la ragazza trova un inaspettato conforto umano nello scontroso professore Max Bruner (Woody Harrelson).
17 anni (e come uscirne vivi) ha tanto in comune con The Holdovers. Come Mary Lamb, Nadine affronta il dolore successivo alla perdita di una persona cara. Il lavoro di Fremon Craig segue i personaggi per filo e per segno, riprendendo la vita di tutti i giorni. La protagonista è una ragazzina difficile in contrasto con la mamma, così come Angus. Ma il punto in comune maggiore con l’opera di Payne è il legame di Nadine con Max. Quest’ultimo sembra cinico e disinteressato agli altri, come Paul, ma sotto la superficie ha un un animo buono.
Il lungometraggio del 2016 è oggi considerato uno dei migliori film di formazione del cinema moderno. Questa bella storia di oggi vi colpirà tanto quanto The Holdovers.
17 anni (e come uscirne vivi) si trova attualmente disponibile per noleggio o acquisto su Amazon Prime Video e su Apple+.
Hailey Stenfield in un momento del film