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Festival del Cinema Tedesco

Festival del Cinema Tedesco – al via la 4a edizione

Torna nella capitale il meglio della cinematografia tedesca tra anteprime italiane e opere prime con una quarta edizione da non perdere.

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Torna a Roma la IV edizione del Festival del Cinema Tedesco dal 14 al 17 marzo 2024 al Cinema Quattro Fontane. A volere l’iniziativa German Films che, da oltre 25 anni, promuove il cinema tedesco nel mondo, e che quest’anno festeggia i sui 70 anni di attività. Il Festival si svolgerà in collaborazione con Goethe-Institut e Ambasciata della Repubblica di Germania a Roma.

Nei quattro giorni di programmazione saranno presentate alcune tra le opere più interessanti scelte a partire dalle recenti produzioni cinematografiche tedesche per le quali il pubblico romano sarà chiamato a votare il proprio film preferito.

Festival del cinema tedesco: cosa aspettarsi

Una selezione di film, tra anteprime italiane e opere prime, che spaziano, per generi e tematiche tra loro diverse, e che vanno dall’emancipazione femminile alla rivendicazione dei diritti degli atleti queer, passando per il cinema di genere e il racconto di formazione. Ad aprire il festival, in anteprima italiana, Falling into place, opera prima della regista Aylin Tezel. L’autrice sarà presente al festival per incontrare il pubblico in sala. Kira e Ian, due sconosciuti in fuga dal loro passato si incontrano durante un fine settimana sull’isola di Skye, ma tornati a Londra, ignari di abitare a poca distanza l’uno dall’altra, potranno ritrovarsi.

Tra i film in concorso Black Box, diretto da Asli Özge, già vincitrice del premio per la Migliore sceneggiatura alla XVIII edizione della Festa del cinema di Roma. Black Box è un film sui pregiudizi, una metafora sui giochi di potere e sulla politica. Nel microcosmo di un condominio berlinese l’incaricato alle vendite di un’agenzia immobiliare si trova a fare i conti con gli abitanti del palazzo di cui si sta occupando e dal quale, per un’ordinanza della polizia, non si può né entrare né uscire. A causa del divieto tra i condomini si diffonde un clima in cui dominano dubbi, panico e pericolo finendo per acuire le tensioni già esistenti.

Elaha, sorprendente opera prima di Milena Aboyan, è stato presentato in anteprima al Festival di Berlino 2023 nella sezione Perspektive Deutsches Kino. La protagonista, Elaha, è una ventiduenne curdo-tedesca in conflitto tra le tradizioni della propria famiglia, i desideri da perseguire e gli obiettivi personali, primo fra tutti: “recuperare” la verginità. Il film è un viaggio di emancipazione che mostra come la realtà sia l’unica strada per rimanere fedeli a sé stessi.

Ma non finisce qui

In anteprima italiana anche Quando Sarà Finalmente Come Non È Mai Stato (When Will It Be Again Like It Never Was Before) di Sonja Heiss. Il terzo lungometraggio della regista tedesca ha aperto la sezione Generation 14plus del 73° Festival di Berlino. Tratto dal bestseller autobiografico di Joachim Meyerhoff, il film è un toccante racconto di formazione che commuove e diverte raccontando quanto sia difficile essere una famiglia. Ambientato in un grande ospedale psichiatrico tedesco, segue la storia di Joachim, il figlio minore del direttore, per il quale i pazienti sono come una grande famiglia.

Tra i titoli presenti al festival anche il documentario Life is not a competition but I’m winning, opera prima di Julia Fuhr Mann, presentato all’ultima Settimana della Critica di Venezia. Il doc è la storia di un gruppo di atleti queer a cui è stata preclusa la partecipazione agli eventi sportivi. Se la Storia è scritta dai vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso di partecipare? Un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare gli esclusi dal podio dei vincitori. Incontrano Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e Annet Negesa, un’atleta degli 800 metri esortata dalle federazioni sportive internazionali a sottoporsi a trattamento ormonale. Insieme creano un’utopia radicale e poetica, lontana dalle rigide regole di genere degli sport agonistici.

Il film cult Lola Corre chiude la kermesse

A chiudere questa quarta edizione è Lola Corre (Lola rennt), film del 1998 di Tom Tykwer, con Franka Potente e Moritz Bleibtreu. Uno dei film simbolo del cinema tedesco moderno post caduta del Muro di Berlino ritorna alla kermesse in occasione del 70° anniversario di German Films. Lola, in venti minuti, deve recuperare 100mila franchi persi dal fidanzato e da dover consegnare al losco commerciante per cui lavora.

Completa il programma del festival una selezione di cortometraggi provenienti dalle principali scuole di cinema tedesche usciti nel 2023. Free Nights di Oliver Adam Kusio e Huge Choice di Oleksandra Krasavtseva, a Killing Bagheera di Muschirf Shekh Zeyn. Seguono: Collage di Gülce Besen Dilek; Long Time No Techno di Eugenia Bakurin; It doesn’t have to be Today di Sophia Groening; Swimming Lesson di Lisa Hürtgen; Primitive Times di Hao Yu e Volver al sur di Sofía Ayala.

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