‘Avatar – La Leggenda di Aang’, il bambino prodigio domina Netflix
La recensione di Avatar - La Leggenda di Aang, la serie TV uscita su Netflix il 22 febbraio 2024, che ha sorprendentemente conquistato il primo posto nella Top 10. Scopriamo il perché
Avatar – La Leggenda di Aang, tratto dall’idea di Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko, sbarca su Netflix e sorprendentemente si guadagna un posto di rilievo tra gli utenti della piattaforma, raggiungendo la prima posizione nella Top 10 italiana. La serie TV ripercorre l’omonima serie animata statunitense distribuita da Nickelodeon tra il 2005 e il 2008, già all’epoca quotata con un pubblico di 3.1 milioni di spettatori per ogni nuovo episodio. Nella trasposizione live-action, è diretta da un team di registi che si alternano in ognuno degli 8 episodi, narrando, con uno stile univoco e raggiungendo i massimi livelli di espressività fantasy, la storia di Aang, il giovane prodigio dominatore dell’aria.
Trama di Avatar – La Leggenda di Aang
In un tempo passato, quattro nazioni coesistevano pacificamente sotto l’equilibrio dell’Avatar, il sovrano di tutti gli elementi. Tale armonia fu infranta quando la Nazione del Fuoco attaccò i Nomadi dell’Aria, compiendo il primo passo verso la conquista mondiale. Senza un nuovo Avatar, la speranza svanì. Tuttavia, Aang (Gordon Cormier), un giovane Nomade dell’Aria, riaccende la speranza come l’ultimo della sua gente. Accompagnato dai suoi amici Sokka (Ian Ousley) e Katara (Kiawentiio), Aang si impegna in una missione contro il Signore del Fuoco Ozai (Daniel Dae Kim), con il principe Zuko (Dallas Liu) in loro inseguimento.
Un fantasy di aggregazione
Avatar – La Leggenda di Aang si colloca nel genere fantasy con un impatto visivo notevole, caratterizzato da paesaggi sconfinati con colori accesi e panorami incantevoli che fanno da cornice alle diverse culture del mondo a cui appartiene il giovane Aang. Questa atmosfera predominante, con una trama simile, per struttura, a capolavori come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e The Witcher, evita il baratro del cliché con conseguente retorica nei contenuti, recuperando il fascino degli anni Duemila e dimostrando una competenza straordinaria, nel bilanciare scenari e comunicazione in una simbiosi efficace, offrendo un’esperienza identitaria che si approccia con duttilità a fasi storiche, politiche e culturali, distinguendosi nel panorama fantasy.
Gli elementi distintivi
La cifra stilistica distintiva dell’opera è l’approccio ad argomenti di rilievo storico, come l’imperialismo, il genocidio e la guerra; elementi che costituiscono la base da cui si dipanano gli avvenimenti. Questi temi sono associati a costanti del mondo attuale, come l’emancipazione femminile, la soppressione dei popoli e le molteplici forme del potere. Il potere, insieme alla guerra, è presentato come un elemento versatile e costantemente centrale, mutevole e dalla natura corruttrice.
La guerra, dalla quale traggono il proprio carico di sofferenze sia i vincitori che i vinti, assume un ruolo fondamentale in Avatar – La Leggenda di Aang, creando un gioco dualistico cruciale per evidenziare la presenza di vittime in entrambe le fazioni. Difatti, la serie non relega la potente Nazione del Fuoco nel mero flusso constant wickedness, ma enfatizza i tratti emotivi ed espressivi dei personaggi, disegnando un profilo chiaro della società che li compone, adottando imparzialità e restando lontana da giudizi.
La profonda sensibilità alle tematiche trattate e le notevoli capacità del giovane cast evidenziano i numerosi messaggi proposti dall’opera, al punto di risultare enfatizzati quanto la notevole fotografia e le cartoon-vibes offerte dal comparto tecnico. Avatar – La Leggenda di Aang non si è limitato a seguire una corrente già nota, ma ha piuttosto guidato il costrutto complessivo verso una produzione completa e autentica, sia nel contesto del genere di appartenenza che nella ricerca di una spontanea originalità.
Personaggi di Avatar la Leggenda di Aang
Avatar – La Leggenda di Aang e il suo giovane cast
La serie TV di punta dell’ultima settimana, si compone di un teen-cast per lo più sconosciuto o proveniente da esperienze secondarie. Lo stesso protagonista, il giovanissimo Gordon Cormier, è alla sue seconda apparizione sugli schermi (la prima volta nel 2019 con Natale sotto le stelle), così come i co-protagonisti, interpretati da Kiawenti e Ian Ousley, provenienti da rare esperienze e poco rilevanti. Ciò nonostante, il giovane cast sostiene notevolmente l’intero racconto con interpretazioni giuste e mai fuori luogo, riuscendo a concepire l’opera, seppur dominata da tratti orientali, in un linguaggio ampio e di respiro internazionale. È infatti importante notare come la serie non sia caduta nel solo culturalismo filo-orientale, spesso dotato di eccessi caratteristi e orientamento alla cultura fumettistica, abbracciando una forma cinefila universale, unificante degli stili recitativi dell’intera troupe.
Un’opera fedele
Dopo One Piece e Yu Yu Hakusho, Avatar – La Leggenda di Aang è la terza opera degli ultimi mesi a trasporre un successo animato nel mondo live-action. Come nei casi precedenti, ciò che rende un live-action apprezzato dagli appassionati e dalla critica è la fedeltà, seppur rivisitata, all’opera originale. In questo caso, la serie svolge un ottimo lavoro, riuscendo a orientarsi nella trama animata e a portare in vita personaggi e vicende con dedizione e rispetto verso l’opera originaria.
Non storpiare, ma allo stesso tempo non copiare fedelmente un manga, o peggio ancora un anime o un cartone animato, è un’impresa ardua e il maggior punto di merito per gli autori di Avatar – La Leggenda di Aang. L’opera si presenta con le condizioni ideali per catturare l’attenzione degli amanti delle produzioni animate. Abbracciando appieno le animazioni con veridicità e un minuzioso utilizzo degli effetti speciali, riesce a trasmettere l’inclinazione cartoonistica in ogni minima sfumatura, mantenendo saldamente l’obiettivo real del genere live-action.
Punti di forza non da sottovalutare che rendono Avatar – La Leggenda di Aang una serie diretta e priva di inutili fronzoli; non un’imitazione, bensì una riproposizione in carne ed ossa essenziale per il suo scopo originario.
Conclusioni
Netflix, insieme al suo vasto catalogo anime, sta riuscendo a riportare alla ribalta film e serie del passato nei modi più disparati, spesso ottenendo un discreto successo. Uno di questi casi è Avatar – La Leggenda di Aang, che con semplicità e attenzione alle dinamiche da approfondire, ha centrato notevolmente l’obiettivo di una trasposizione realizzata in modo accurato. La trama, seppur priva di particolari novità, emerge grazie a una cura tecnica dettagliata, compresa la fotografia e gli effetti speciali, che si integrano in modo ottimale con l’intera struttura del racconto. Le battaglie combattute con magia e Kung Fu si fondono con il clima dell’ambientazione, che risulta carismatica e dall’atmosfera fiabesca. Un’opera che riesce a realizzare ogni sua minima ambizione, affrontando in modo originale il vasto, spesso troppo discusso e erroneamente interpretato, genere fantasy.
Trailer di Avatar – La Leggenda di Aang
Avatar - La Leggenda di Aang
Anno: 2024
Distribuzione: Netflix
Genere: fantasy, avventura, azione
Nazionalita: Stati Uniti d'America
Regia: Mike Goi, Jabbar Raisani, Roseanne Liang, Jet Wilkinson
Data di uscita: 22-February-2024
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