John Turturro è un grande attore italoamericano vissuto a New York, che, dagli anni 80 ad oggi, ha interpretato decine di ruoli diversi. Inizia la sua carriera come comparsa in Toro scatenato e raggiunge la fama partecipando a film via via più prestigiosi. Nel corso degli anni si è cimentato nella regia e nella sceneggiatura, collaborando spesso anche con l’Italia.
I primi lavori
Dopo il suo esordio nel film di Scorsese, John inizia ad ottenere importanza anche grazie alla sua interpretazione teatrale in Danny in the deep blue see, collaborando con registi come Woody Allen. Si dimostra un attore poliedrico, in grado di offrire interpretazioni ottime in diversi generi cinematografici. Un esempio è la grande intensità di Dentro la grande mela di Tony Bill: questa interpretazione affascina Spike Lee che gli offre il ruolo di Pino in Fa’ la cosa giusta, sancendo una lunga collaborazione. A renderlo un attore ancora più popolare è l’incontro coi fratelli Coen, che gli offrono un ruolo di maggiore rilievo in Crocevia della morte nel 1990.
La scalata al successo
John Turturro riceve il ruolo di Barton in Barton Fink, che gli vale un premio come miglior attore al festival di Cannes. Sempre in Francia, nel 1992, vince come miglior regista esordiente con Mac, un film su un immigrato italiano. In quegli anni inizia ad avere parti da protagonista, come in Quiz Show o quello di Primo Levi ne La tregua, pellicola che parla del ritorno in pratia del famoso autore. Nel 1998 dirige il suo secondo film, Illuminata, che parla del teatro degli inizi del Novecento, con cui partecipa a Cannes.
Non solo prodotti autoriali
Nel ’99 interpreta il suo ruolo più famoso, ovvero Jesus, il giocatore di bowling eccentrico di Il grande Lebowski, diretto dai fratelli Coen, coi quali collabora un’ultima volta in Fratello dove sei?. Nei primi anni Duemila partecipa a diversi prodotti commerciali come Una spia per caso, Danni collaterali e Fear X, ma anche film più autoriali come La partita- la difesa di Luzhin o Tredici variazioni sul tema. Intanto la sua collaborazione con l’Italia continua, con il corto Ore 2: calma piatta e il doppiaggio di Opopomoz per Enzo D’Alò. Nel 2004 dirige poi il suo terzo film Gigolò per caso presentato a Venezia. Col passare degli anni interpreta altrettanti ruoli arrivando anche alla saga di Transformers.
Il ritorno in Italia
Negli ultimi anni John ha ricominciato a valorizzare l’Italia, innanzitutto curando lo spettacolo Fiabe italiane per il Teatro Stabile di Torino, in cui vengono messi in scena alcuni dei racconti più importanti della letteratura italiana. Realizza un documentario dedicato alla sua terra, la Sicilia, ovvero Prove per una tragedia siciliana, un atto d’amore per il luogo natale dei suoi nonni. Realizza un secondo documentario ambientato a Napoli, Passione, dove l’attore esplora zone nascoste e la musica partenopea con personaggi del calibro di Fiorello o Massimo Ranieri.
Nel 2019 scrive e dirige Jesus Rolls, spin off del film dei fratelli Coen incentrato sul suo personaggio interpretato 20 anni prima e nello stesso anno partecipa come attore a Il nome della rosa, una famosa serie italiana. Le ultime interpretazioni risalgono al 2022 quando ha partecipato a Scissione nel ruolo di Irving e ha inoltre doppiato il dottore in Pinocchio di Guillermo Del Toro e interpretato Carmine Falcone in The Batman.