Alessandro Gassmann, una personalità poliedrica del cinema italiano: attore, regista, voce narrante, scrittore, sceneggiatore… Si è occupato di diversi ruoli nel corso della sua carriera. Con la sua enorme sensibilità, è riuscito a trasmettere, attraverso performance degne di nota, emozioni profonde e complesse. In tutto e per tutto, è un protagonista dalle mille sfaccettature, e non solo davanti alla telecamera. Oggi, andiamo a ripercorrere passo passo la vita di Alessandro Gassmann: dagli enormi successi lavorativi ai legami forti rapporti con i membri della sua famiglia, per concludere con la sua lotta a difesa dell’ambiente.
La vita movimentata di Alessandro Gassmann

Nato il 24 febbraio 1965, a Roma, dalla relazione fra l’inimitabile attore e regista Vittorio Gassman e l’attrice francese Juliette Mayniel, Gassmann – cognome modificato legalmente da Alessandro stesso – è cresciuto in una famiglia che lo immerge fin da bambino in un ambiente prettamente cinematografico. Dedicandosi totalmente al suo lavoro, Gassmann è diventato uno tra gli attori più apprezzati dal pubblico grazie a film come Il bagno turco (1997), Caos calmo (2008), Basilicata coast to coast (2010) e Non ci resta che il crimine (2019).
“Ho avuto due genitori intelligenti che mi hanno fatto capire quanto questo potesse essere un mestiere meraviglioso e mi hanno dato il coraggio di provarci, all’inizio quasi per gioco. Oggi sono un iper-perfezionista, sempre scontento, sempre alla ricerca di migliorare me stesso, come faceva mio padre. Credo di fare questo mestiere perché sono perennemente scontento dei miei risultati”.
Durante la sua carriera, Gassmann ha preso parte a progetti cinematografici, ma non solo. In particolare, ha riscontrato un enorme successo partecipando a prodotti destinati alla fruizione televisiva, come Un Professore, I Cesaroni, Una Grande Famiglia, I bastardi di Pizzofalcone e Io ti cercherò.
Ha ottenuto numerosi premi, tra cui: un David di Donatello per Caos calmo, tre Nastri d’Argento, uno di questi come miglior attore per il film Il nome del figlio, due Globi d’Oro e un Ciak d’oro.
La vita movimentata di Alessandro Gassmann
Una bella famiglia

Alessandro Gassmann, da ormai venticinque anni, è sposato con Sabrina Knaflitz: la coppia si è sposata nel 1998 a Casciano dei Bagni, in Toscana, proprio quando era in attesa del primogenito, Leonardo. Alessandro e Sabrina sono insieme dal 1993, dopo essersi conosciuti durante una serata a teatro.
“Sabrina è l’amore della mia vita. Tutto ciò che sono lo devo a lei, che si occupa di nostro figlio, della casa e gestisce il mio lavoro.“
Anche Sabrina Knaflitz è un’attrice. Nata nel 1968 a Roma, ha cominciato a recitare dalla fine degli anni Ottanta. Ha esordito al cinema nel 1988, nel film I picari, mentre l’anno seguente entra nel cast de Il ritorno del grande amico. Ha inoltre lavorato ne I pavoni, I laureati, Il decisionista, Stressati e Tutto in quella notte. In televisione ha, invece, debuttato nel 1991 nella miniserie Non siamo soli. Inoltre, si è dedicato molto anche al teatro.
Il figlio della coppia, Leo Gassman, è cresciuto in un ambiente ricco di influenze e contaminazioni artistiche. Classe 1998, Leonardo, fin da bambino, studia chitarra classica e poi si iscrive al Conservatorio. In seguito si avvicina al canto, fino ad entrare a X Factor nel 2018, arrivando in semifinale.
Nel 2020 partecipa al Festival di Sanremo, vincendo la categoria Nuove proposte con il brano Va bene così, per poi tornare nel 2023 con Terzo cuore.
In questo 2024, Leo è passato dalla musica alla recitazione. L’11 febbraio, su Rai 1, è apparso nei panni di protagonista in un film dedicato al cantautore romano Franco Califano.
“[Su Leo Gassman] Da due anni frequentava seminari con un coach di recitazione. Gli ho chiesto: perché lo fai? Mi ha risposto: sono curioso. Veniva sempre con me in teatro, ha il mito del nonno. Non ho seguito i suoi movimenti, poi ho scoperto che era stato preso per interpretare Califano da giovane. Mi ha fatto molto piacere, qualche qualità ce l’avrà, sarà una sorpresa anche per me. Tende a fare tutto per conto suo, ma ha assorbito la passione di quello che faccio nella vita. Non credo nei geni, non necessariamente si eredita il talento, ma la sensibilità sì, e lui ha grande sensibilità.”
La vita movimentata di Alessandro Gassmann
Perchè ha deciso di pensare verde

Alessandro Gassmann si è battuto – e sta continuando a farlo – per il futuro del pianeta, promuovendo attivamente uno stile di vita che contribuisce a tutelare il nostro ecosistema.
Per fare ciò, ha scritto quella che possiamo definire un’autobiografia, ma anche un diario di impegno civico, che racchiude diverse storie di imprenditori, amministratori e insegnanti con lo scopo di sensibilizzare gli Italiani sulla tematica ambientale. Così, attraverso Io e i #GreenHeroes. Perché ho deciso di pensare verde, Alessandro Gassmann ci incoraggia a compiere piccoli sacrifici per contrastare la crisi climatica che si sta abbattendo sul nostro pianeta.
Gassmann ha molto a cuore la questione, tanto che è stato un ambasciatore di buona volontà dell’UNHCR, l’Organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati ed è da anni testimonial di Amnesty International.
Oggi, è inoltre attivamente impegnato sul fronte della difesa del nostro ecosistema con il suo progetto #GreenHero su Twitter, per il quale racconta storie di personaggi, aziende e attività che si occupano di attività “green”. Il suo motto è Reduce, Reuse, Recycle (Ridurre, Riutilizzare, Riciclare).
Il suo rapporto personale con la natura, per cui prova un amore incondizionato, lo ha ereditato dalla mamma, che ricordiamo essere l’attrice Juliette Mayniel.
“[Su Juliette Mayniel] Mia madre nacque in Francia in una famiglia di contadini. Poi diventò attrice, ma ha sempre continuato a mantenere intatta la sua origine “di campagna”, quella di una signora che compra una villa in campagna per lavorarci. Quindi io sono cresciuto in questo tipo di famiglia ed era inevitabile che l’amore e la conoscenza della natura fossero per me assolutamente normali e insiti sin da bambino.”
Per il suo impegno, Gassmann ha anche ricevuto il premio Top Green Influencer, assegnato dal magazine GreenStyle.
In conclusione, la sua passione per le persone, ma anche le tematiche che gli stanno a cuore, non possono che risultare ammirevole ai nostri occhi. Il quasi sessantenne è un modello d’ispirazione per il pubblico che, oltre ad apprezzare le sue doti registiche ed attoriali, può senz’altro imparare da una figura di così grande talento e così innegabile carisma.