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‘Two Ships’, la recensione del cortometraggio d’esordio di Justine Triet

Dopo anni dedicati al documentario, la regista francese passa finalmente alla fiction con questo cortometraggio premiato alla Berlinale nel 2012.

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two ships Justine triet Mubi

É disponibile in streaming su MUBI Two Ships, cortometraggio del 2012 diretto da Justine Triet un decennio prima del pluripremiato Anatomia di una caduta (2023). La piattaforma ha dedicato una retrospettiva alla regista francese per ripercorrerne la carriera anche in vista dell’enorme successo del suo ultimo film, che sarà disponibile per la visione su MUBI prossimamente.

Two Ships é stato presentato nel 2012 alla Berlinale, ricevendo molti riconoscimenti critici importanti nella categoria dei cortometraggi. Si tratta inoltre della prima opera di fiction di Triet, che fino ad allora si era dedicata soltanto a documentari di carattere sociale e politico. Il cast del cortometraggio vede Thomas Lévy-Lasne e Laetitia Dosch nel ruolo dei due protagonisti.

Two Ships: trama e personaggi

Ambientato a Parigi nel corso di una notte, Two Ships racconta dell’incontro tra Laetitia (Dosch), un’aspirante attrice stravagante e instabile, e Thomas (Lévy-Lasne), pittore squattrinato che non ha mai venduto un’opera. Entrambi alle prese con una vita instabile e nel più totale caos, i due si incontrano per caso e, se all’inizio sembrano scontrarsi, finiscono poi per attrarsi e formare una coppia insolita. Nel corso di una notte, che Triet racconta in mezz’ora, Laetitia e Thomas instaurano un legame complicato ma, forte tanto da permettergli di superare insieme un evento traumatico.

Il punto di forza del cortometraggio sono sicuramente i suoi personaggi. Triet rivela fin dalla sua prima opera di fiction la grande abilità di costruire dei caratteri imperfetti e a tratti repellenti, che sono descritti come tali fin dal titolo originale del corto, Vilaine fille, mauvais garçon (i “cattivi ragazzi”). I due protagonisti quasi trentenni sono abbandonati al flusso travolgente della loro vita, un flusso a cui non riescono ad opporsi se non per mezzo di decisioni sbagliate ed egoistiche. Anche per questo lo spettatore finisce per compatirli ed empatizzare con loro, oltre che a guardare con affetto la coppia eccentrica che  formano per caso. É  soltanto quando si incontrano che Letitia e Thomas  sembrano trovare il modo di prendere coscienza di sé e di affrontare gli ostacoli della vita insieme, anche se soltanto per una notte.

L’embrione dello stile di Triet

Two Ships é un’opera estremamente interessante se vista oggi , anche alla luce della successiva evoluzione della parabola cinematografica di Justine Triet. In questo cortometraggio si possono rintracciare infatti alcuni elementi che hanno poi fatto lo stile della regista francese e lo hanno reso riconoscibile, a partire dalla sceneggiatura. I dialoghi tra Thomas e Laetitia, ma anche quelli con gli altri personaggi (come la famiglia di Thomas), sono costruiti con grande attenzione al ritmo e alla velocità, restituendo così un senso di frenesia e di ansia che riflette lo stato interiore dei protagonisti. L’assurdità di molti di questi scambi riesce a generare un effetto di comicità involontaria, ma certamente studiato dalla regista e rintracciabile, in film successivi come in La Bataille de Solférino, anche nei momenti di maggiore tensione.

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Anche dal punto di vista della regia Triet rivela già un grande controllo della macchina da presa e una buona capacità di gestione dello spazio, visti gli ambienti molto piccoli e affollati in cui molte delle scene del corto si svolgono. La regista segue sempre i suoi protagonisti da vicino, ricorrendo ad un uso costante del primo piano per mostrare quel senso di disagio e di inadeguatezza che tentano di nascondere dietro ad una maschera quasi folle. 

Nonostante si presenti come una commedia, Two Ships si rivela quindi un film di profonda analisi psicologica. Un’analisi che spesso si fa violenta poiché la regista decide di smascherare i suoi protagonisti e il cinismo e l’egoismo in cui si rifugiano per sfuggire alle scelte e ai problemi della vita di tutti i giorni.