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‘Madame Web’ – Una ragnatela di dubbi

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È ora disponibile su Prime Video l’ultimo capitolo dello Spider-Man Universe di Sony: Madame Web. La veggente di casa Marvel sarà riuscita a convincere e ad evitare il flop di Morbius?

Spoiler: non ce l’ha fatta, anzi. Ma vediamo perché.

Il personaggio di Madame Web

Madame Web è un personaggio dei fumetti creato nel 1980 da Denny O’Neil e John Romita Jr. Vero nome Cassandra  Web, è stata la leader delle Donne Ragno ed una volta scoperta l’identità di Spider-Man diventa una sua grande aiutante. Cassandra, nei fumetti, ha spesso un ruolo marginale e di contorno, non avendo mai un grande rilievo nelle storie di cui  raramente è protagonista diretta. Questa a grandi linee è la presentazione di un personaggio che già nelle storie a fumetti non attira più di tanto.

La storia del film

La trama di Madame Web si presenta in modo molto lineare: Il cattivone di turno, Ezekiel Sims, è alla ricerca di un ragno il cui morso dona poteri straordinari; ottenuti i poteri viene maledetto da una tribù che lo condanna a vedere la propria morte per mano delle future Donne Ragno ogni giorno in sogno. Con un balzo in avanti di trent’anni, Ezekiel decide che è il momento di trovare le ragazze ed ucciderle. In loro soccorso arriva Cassandra Web che scoprendo i suoi poteri di chiaroveggenza aiuterà le giovani contro l’uomo.

Una semplicità scadente

Tutto molto semplice, troppo semplice, eppure anche nella semplicità Madame Web riesce a stupire in negativo. La trama è sviluppata in modo blando e noioso, i 116 minuti di durata risultano eterni e ingiustificati, con continue sequenze riempitive che non aggiungono nulla ai fatti o all’approfondimento dei personaggi. Tutti sono stereotipi completamente vuoti: le future Donne Ragno sono le classiche ragazze problematiche che trovano casualmente una guida. Cassandra è odiosa per più di metà film ma tutto cambia grazie ad un viaggio nella stessa remota località del Perù dove la madre si era recata per cercare il ragno ( viaggio incredibilmente semplice non si sa bene come); ma nel finale l’eroina si trasforma nella leader pronta a sacrificare la sua vita. Sul personaggio di Ezekiel sarebbe bene glissare poiché è al limite della decenza: un cattivone banale. Voglio i poteri perché si, senza alcun obiettivo o motivazione.

Una sceneggiatura da brividi

Siamo tutti consapevoli che una delle basi del cinema è la sospensione dell’incredulità, ovvero quel patto tra spettatore e opera che permette un’ immersione migliore all’interno della storia narrata, lasciando da parte eventuali passaggi di dubbia logica. Quando questi passaggi sono sorretti da una sceneggiatura normale, la narrazione scorre liscia e senza intoppi. Non è il caso di Madame Web. Il caos regna incontrastato, i protagonisti compiono azioni senza reali motivazioni logiche, tutto sembra guidato da un’entità altra che li spinge a scelte incomprensibili ma che, alla fine, risulteranno funzionali. I dialoghi sono scadenti, le battute cadono nel vuoto; non si raggiunge mai un momento di climax. Tutto è piatto e scontato. Cassandra passa dal non aver alcun controllo sui suoi poteri al riuscire addirittura a sconfiggere un super uomo con anni di esperienza, il tutto in poco più di una settimana e senza un reale addestramento che avrebbe, in un certo qual modo, giustificato il tutto.

In conclusione

Madame Web è un prodotto nato male e proseguito peggio, ma soprattutto è un brutto film . La Sony non ha imparato dagli errori fatti con Morbius e Venom, e continua a proporre opere confuse e scadenti. Infarcisce il cast di volti noti, questa volta Dakota Johnson, Sydney Sweeney e Tahar Rahim, ma non mette mai nessuno in condizioni  di creare un film quantomeno godibile. Se i risultati sono questi si spera che si rinunci al più presto a continuare a produrre certe pellicole che non fanno altro che sfiduciare il pubblico di affezionati.

Il film è prodotto da Columbia Pictures e distribuito in Italia da Eagle Pictures.

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