Manca ormai poco all’uscita di Dune – Parte 2 di Denis Villeneuve, ed il regista ha voluto regalare ai fan qualche anticipazione circa il suo lavoro dietro la macchina da presa. Si tratta, nello specifico, del modus operandi tipico del regista canadese.
“Quando non è nel film, è morto”: cosa c’è dietro la lavorazione di Dune – Parte 2
È stato lo stesso Villeneuve a spiegare il suo rigoroso processo di editing, che ha un principio fondamentale: il regista non crede nell’incorporazione di filmati aggiuntivi, una volta completato il film. Quest’aggiunta, infatti, se compiuta, denoterebbe un’operazione creativamente inutile ed emotivamente faticosa.
“Sono fermamente convinto che quando non è nel film, è morto. Uccido le persone care ed è doloroso per me. A volte rimuovo le inquadrature e dico ‘Non posso credere che sto tagliando tutto questo’. Mi sento come un samurai che mi apre lo stomaco. È doloroso, quindi non posso tornare indietro e creare un Frankenstein e provare a rianimare le cose che ho ucciso. È troppo doloroso. Quando è morto, è morto, ed è morto per una ragione. Il film prevale. Sono molto severo, credo, in sala di montaggio. Non sto pensando al mio ego, sto pensando al film”.
Queste le parole di Villeneuve a proposito del suo modo di lavorare nel ruolo di regista, e più nello specifico per Dune – Parte 2. Una scelta precisa, comune anche a molti altri registi nel panorama cinematografico di ieri e di oggi.
Fonti: Collider e IndieWire.