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Berlinale

‘Dahomey’, Mati Diop racconta il trauma coloniale alla Berlinale

Un documentario che racconta gli effetti dell'appropriazione e della colonizzazione, il nuovo progetto di Mati Diop approda in anteprima mondiale alla Berlinale.

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Il nuovo film di Mati Diop, Dahomey (Le retour), è in concorso alla 74esime edizione del Festival di Berlino.

Un documentario sentito che racconta un pezzo dimenticato della storia del colonialismo, in anteprima mondiale proprio durante la Berlinale a partire da oggi.

Dahomey: di cosa parla

Novembre 2021. 26 tesori reali del Regno del Dahomey stanno per lasciare Parigi per tornare nel loro Paese d’origine, l’attuale Repubblica del Benin. Insieme a migliaia di altri, questi manufatti furono saccheggiati dalle truppe coloniali francesi nel 1892.

Ma qual è il modo giusto di reagire al ritorno a casa di questi antenati in un Paese che ha dovuto andare avanti in loro assenza? Nasce così un furioso dibattito tra gli studenti dell’Università di Abomey-Calavi, il quale sarà al centro della narrazione.

Mati Diop: chi è la regista

I suoi diversi lavori cinematografici a partire dagli anni 2000 hanno consacrato la regista come rappresentante di una nuova ondata di cultura africana e afro-diasporica. Il suo lungometraggio Atlantics (2010) ha vinto il Grand Prix a Cannes nel 2019. Per lei il cinema è uno strumento di riappropriazione per recuperare immagini perdute, mettere in discussione le degradanti rappresentazioni coloniali e inventare nuovi eroi ed eroine.

Tra i suoi altri lavori: Snow Canon (2011), Big in Vietnam (2012), Mille Soleils (2013), In My Room (2002).

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Dahomey

  • Anno: 2024
  • Durata: 67'
  • Distribuzione: Les Films du Losange
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Francia, Senegal
  • Regia: Mati Diop