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“Il dottor Stranamore”: come amare la bomba atomica

Il dottor Stranamore: capolavoro di Stanley Kubrick sull’amore dei folli ai tempi della minaccia nucleare.

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Che cosa può fare uno dei più grandi cineasti di sempre alle prese con una delle più spaventose paure degli esseri umani, e in particolare degli Americani, a metà degli anni Sessanta?

La possibile deflagrazione della Guerra fredda fra Stati Uniti e Unione Sovietica in un vero e proprio annientamento nucleare.

Una farsa. E un atto d’amore (o vuoi forse dirmi che era solo sesso?)

Questo e molto altro é Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) di Stanley Kubrick.

Il film é stato rilanciato recentemente su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.

Dottor Stranamore: da riguardare, di continuo

Con la sua disarmante attualità, Kubrick ci immerge nell’incubo, quasi divenuto realtà nel 1962, durante la crisi dei missili di Cuba, e rinnovato alla fine dell’anno successivo con l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, conferendogli la forma rotonda e perfetta di una commedia caustica e geniale sulle debolezze e le contraddizioni dell’ambiente militare, una satira antibellica spiazzante ed eterna.

Sessuomani, guerrafondai e nazisti (dell’Illinois?)

In piena Guerra Fredda, il generale dell’aviazione americana Ripper (Sterling Hayden) – il cui nome rimanda apertamente a Jack the Ripper, ovvero Jack lo squartatore -, al culmine della sua ossessione per la ‘minaccia comunista’, dà l’ordine di attaccare l’Unione Sovietica con alcune testate nucleari. Non intende ragioni dal colonnello very british Mandrake – Peter Sellers, uno e trino: anche nei panni del fragile e imbranato presidente USA Merkin Muffley e del dottor Stranamore, nome antifrastico per uno stratega di guerra, nevrotico ex nazista mai domo, assetato di guerra. Inutili paiono i tentativi del Pentagono, a colloquio con l’ambasciatore sovietico, di fermare la follia complottista di Ripper, che trova un insperato complice nel generale Turgidson (“figlio turgido”, interpretato da George C. Scott).

Dottor Stranamore: un atto d’amore per la bomba… o (per te) era solo sesso?!

Solo uno, quest’ultimo, fra i tanti e i continui riferimenti sessuali, che spaziano dalle allusioni ai festini a luci rosse del premier sovietico al kit di sopravvivenza degli aviatori americani (con tanto di rossetti e preservativi), presenti fin dai titoli di testa di Pablo Ferro, che, sulle note di Try A Little Tenderness, celebrano l’accoppiamento di un aeroplano con un altro che deve essere rifornito in volo.

Risulta così immediatamente evidente che la satira di Kubrick abbia per obiettivo l’uomo, essere infantile, folle, paranoico, incapace di ragionare se non con le parti basse e meno nobili di sé, accecato dal desiderio di guerra e assetato di violenza, surrogati della sessualità che troppi usano per incanalare istinti animaleschi e frustrazioni.

Punti di vista

Dottor Stranamore gioca molto sui punti di vista dei personaggi. Se Ripper viene inquadrato, nel momento dell’esposizione programmatica del suo progetto senza via di ritorno, da un punto di vista, ribassato, che sembra coincidere con la posizione della pistola con cui ha velatamente minacciato Mandrake, poggiata sulla sua scrivania, la danza dell’idiozia continua fra mezzi primi piani dei partecipanti alla tavola rotonda al Pentagono e riprese d’insieme che, anziché accentuare la gravità della situazione, allestiscono un’autodistruttiva tragicommedia. Menti politiche e militari appaiono infatti sormontate dalla carta mondiale, da cui le separa però un lampadario rotondo simile a un’enorme astronave aliena.

In sella a un animale

Quale stupore, dunque, se il pilota patriota T. J. “King” Kong (Slim Pickens) punterà deciso verso l’obiettivo, sulle dolci note di We’ll Meet Again di Vera Lynn, a cavallo della bomba?  L’immagine per eccellenza dell’immaginario americano, quella del cow-boy. Non c’è una bestia su cui montare, qui, ma c’è un animale col suo giocattolo e il suo travestimento preferito.

Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba

  • Anno: 1964
  • Durata: 94'
  • Distribuzione: CEIAD, Columbia Pictures
  • Genere: Commedia, guerra, satira, fantascienza,
  • Nazionalita: Stati Uniti, Gran Bretagna
  • Regia: Stanley Kubrick

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