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‘Adiòs’, la recensione del thriller all’insegna della vendetta

Un racconto personale che si ispira a fatti realmente accaduti

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Dopo il successo riscosso con Into the Badlands, Fear the Walking Dead e American Gods, Paco Cabezas torna in Spagna e dirige Adiòs, un thriller neo-noir al cardiopalma.

Adiòs: la trama

Adiòs

Juan Santos, componente del clan dei Santos in libertà vigilata, prende parte ai festeggiamenti della comunione della figlia Estrella. Durante il tragitto di ritorno, però, un incidente stradale spezza la vita della bambina.

Giurando vendetta, Juan viene ben presto a scoprire di essere coinvolto in una rappresaglia tra famiglie rivali. Interverrà anche la poliziotta Eli, determinata a fermare Juan e a porre fine una volta per tutte alla guerra tra bande per le strade di Siviglia.

Un mondo criminale

Adiòs

Adiòs immerge lo spettatore in una realtà sporca e cupa, popolata da trafficanti e criminali senza scrupoli.
Le ambientazioni realistiche e le riprese in esterni enfatizzano ulteriormente l’aggressività, la rabbia e il sangue che pervadono i sobborghi di Siviglia.
La caparbietà del protagonista, disposto a tutto pur di scoprire la verità, e la tenacia di Eli forniscono grande dinamicità e frenesia al ritmo del film. 

Un ruolo chiave lo svolgono le figure femminili: oltre alla poliziotta, la moglie di Juan, che nonostante il dolore della perdita lotterà insieme al marito, e l’anziana capofamiglia della gang valorizzano l’importanza delle donne in questo mondo.

 

Adiòs: un film personale

Adiòs si ispira a fatti realmente accaduti a Las tres mil viviendas, uno dei quartieri più malfamati di Siviglia.

Il regista Paco Cabezas ricorda: 

“..Non avevo mai avuto modo di raccontare qualcosa che mi toccasse davvero come questa storia. Dentro ci sono molte cose che ho visto da bambino con i miei occhi…Adios è un film che parla anche di questo, del fatto che la polizia non è così buona come sembra e di come non sempre i criminali sono così cattivi come li si dipinge. Ma è anche una storia di donne forti, come quelle appartenenti alle generazioni di mia madre e di mia nonna”

In riferimento alla sua passione per i film hollywoodiani, aggiunge:

“In più, c’è molta azione che mi sono divertito a girare: volevo che il pubblico vivesse una montagna russa di emozioni… quando ho visto per la prima volta Taxi Driver è stata un’esperienza così viscerale da pensare che prima o poi avrei fatto la stessa cosa”.

Considerazioni finali

La pellicola regala momenti di epicità e di grande tensione. Fotografia e scenografie contribuiscono alla creazione una realtà tetra e colma di malvagità. 

Mario Casas si conferma una certezza per il cinema iberico contemporaneo, convincendo con una performance impavida e tridimensionale.

Emergono anche Natalia de Molina e Pilar Gòmez, nominate ai Goya come miglior attrice non protagonista e miglior attrice esordiente.

La colonna sonora influenzata dal flamenco porta lo spettatore ad immergersi in quella cultura indigena e sanguigna e la regia estremamente dinamica rischia, con gli eccessivi slow-motion nelle scene d’azione, di sfociare nel virtuosismo fine a sé stesso.
La gestione dei colpi di scena si rivela prevedibile, a discapito di una trama che avrebbe potuto affrontare in maniera più approfondita le sfumature dei personaggi.

Il film è disponibile gratuitamente su RaiPlay.

Andrea Brandovardi

Adiòs

  • Anno: 2019
  • Durata: 1h 51min
  • Distribuzione: Addio La Película; AIE; La Claqueta PC
  • Genere: Thriller, Drammatico, Azione
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Paco Cabezas
  • Data di uscita: 22-February-2024

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