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‘The After’: la convivenza con il dolore nel corto candidato agli Oscar

Le musiche sono firmate dall’italiano Francesco Le Metre

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Tra i cortometraggi in corsa per l’Oscar c’è l’inglese The After in streaming su Netflix. Nel cast David Oyelowo e Jessica Plummer.

La bellissima colonna sonora è firmata dal siciliano Francesco Le Metre, nato a Catania ma losangelino d’adozione  che vanta collaborazioni con nomi importanti della musica per il cinema.

The After la trama

Esordio alla regia del famoso fotografo Misan Harriman, “The After”  è incentrato sul dolore e sulla guarigione. Il corto racconta una giornata di Dayo, che si appresta a trascorrere del tempo con la moglie e la figlia Lauren.  All’improvviso gli eventi precipitano rapidamente e Dayo assiste alla morte della sua famiglia. Scosso da questi eventi, l’uomo inizia un percorso per capire come possa andare avanti con la sua vita dopo la tragedia che lo ha travolto.

Cadere

Ecco come d’improvviso arriva la tempesta. E’ questo il messaggio dell’intenso cortometraggio di Harriman. Nel mezzo di una passeggiata in una giornata di sole , tutto sembra scorrere tranquillo. Solo un piccolo presagio, la sensazione di essere sfuggiti ad un incidente in strada induce Dayo a cambiare i suoi programmi e a trascorrere ancora del tempo con sua figlia e sua moglie. La famiglia felice si riunisce su un ponte dove accade  qualcosa di improvviso, inaspettato, rapido, doloroso. Proprio la rapidità del modo in cui ogni cosa viene cancellata fa sì che la mente non riesca a comprendere e a far proprio quello che è accaduto. Lo scorrere del tempo ci mostra la caduta di Dayo che prosegue la sua Vita come un’automa. Nel Taxi vede salire e scendere un’umanità varia che racconta mille storie: un padre e un figlio che festeggiano una piccola vittoria sportiva, una coppia di amiche  , due anziani che affrontano la perdita di una persona amata. Storie di vita che mantengono Dayo nella realtà ma che, allo stesso tempo,  lo vedono assistere come semplice uditore a quelle che sono le esistenze degli altri che vanno avanti.

Trascinare il dolore

Attraverso il passaggio di immagini semplici e l’uso di un solo luogo ( il taxi di Dayo) il regista ha l’abilità di trasmetterci l’idea del modo in cui passa il  tempo per chi soffre e del modo in cui si trascina un dolore.  La sceneggiatura è fatta di dialoghi brevi di vita quotidiana  con poche ma efficaci battute che narrano e mostrano come, nonostante il dramma vissuto,  nel bene e nel male la vita attorno a lui vada avanti  . La bellissima  fotografia esalta i colori e la luce del cielo o dei paesaggi che circondano la scena rendendoli specchio  di  quelli che sono gli stati d’animo e le emozioni del protagonista.

Sarà infine l’incontro con una famiglia a condurlo alla vera consapevolezza di quanto gli sia accaduto e un abbraccio lo metterà di fronte al suo Dolore mostrandogli come il contatto umano sia l’unico mezzo per riconnettersi con la Vita. Si conclude con un’immagine di speranza il corto di Harriman, una pellicola struggente che mostra come anche in pochi minuti si possa raccontare una grande Storia.

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