Poche settimane fa la procura del Nuovo Messico ha riaperto il procedimento legale contro Alec Baldwin. Nel 2021 l’attore era stato protagonista di un incidente avvenuto sul set di un film western a basso budget, Rust, in cui era rimasta uccisa la direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Lo scorso mercoledi Baldwin si è dichiarato nuovamente non colpevole delle accuse di omicidio colposo tramite un documento scritto ed evitando la sua apparizione in tribunale. L’attore non é stato arrestato.
L’attore e produttore di Rust ha sostenuto di non aver premuto il grilletto dell’arma da fuoco che ha sparato. È la seconda volta che Baldwin viene incriminato. La scorsa indagine era durata cinque mesi e aveva portato a un primo ritiro delle accuse contro Baldwin.
L’incidente sul set
La sparatoria è avvenuta il 21 ottobre 2021, quando un revolver vecchio stile maneggiato da Baldwin è esploso mentre si esercitava a estrarre l’arma di scena. Prima di ciò, l’assistente del regista David Halls aveva consegnato a Baldwin l’arma dicendo che non conteneva munizioni vere. Ma l’arma ha sparato in direzione di Halyna Hutchins, che è stata uccisa, e del regista Joel Souza, che è stato ferito. Dopo la sparatoria, sul set sono stati trovati cinque proiettili veri mescolati a proiettili finti. Non si sa come i proiettili veri siano finiti sul set.
Le conseguenze del nuovo procedimento
La riapertura del procedimento segna un punto di svolta nel caso. L’accusa finora ha infatti compiuto molti passi falsi e non sono ancora chiare le cause. Tra questi, il ridimensionamento delle accuse contro Baldwin e l’armaiola Hannah Gutierrez-Reed dopo che i procuratori hanno citato una legge sulle armi da fuoco che non era in vigore al momento della sparatoria. Inoltre il procuratore speciale Andrea Reeb, che faceva parte della squadra di accusa, è stata costretta a dimettersi a causa della diffusione di sue email che facevano intendere che avesse cercato di sfruttare il caso per un guadagno politico. Il procuratore distrettuale della contea di Santa Fe, Mary Carmack-Altwies, che ha nominato Reeb, si è successivamente autoesclusa da tutte le questioni relative all’accusa.
Secondo le condizioni di rilascio Alec Baldwin non può possedere armi da fuoco, lasciare il Paese o entrare in contatto con chiunque possa testimoniare nel caso. Il tribunale, tuttavia, gli ha permesso di avere contatti con testimoni legati alla produzione di Rust, a condizione che non discuta dell’incidente o della potenziale testimonianza. L’ordinanza dichiara:
Le discussioni sull’incidente sono consentite con i testimoni citati come co-imputati civili solo a condizione che tali conversazioni si svolgano esclusivamente in presenza di avvocati per scopi di contenzioso civile. L’imputato non solleciterà direttamente o indirettamente i testimoni o i membri del caso e della troupe a partecipare al documentario con Moxie films o a ottenere dichiarazioni sulla sicurezza sul set di ‘Rust’ al di fuori delle procedure investigative standard.
In caso di condanna, Baldwin rischia una pena di 18 mesi di carcere.
L’intervento del SAG-AFTRA
Il sindacato degli attori SAG-AFTRA è intervenuto in difesa di Baldwin. Il sindacato ha sottolineato che l’attore non aveva la responsabilità di ispezionare l’arma da fuoco che ha sparato.
Gli attori si allenano per esibirsi e non ci si aspetta che siano esperti di armi o esperti nel loro uso. L’industria assegna questa responsabilità a professionisti qualificati che ne supervisionano l’uso e la manipolazione sotto ogni aspetto.
I procuratori hanno accusato l’armaiola Gutierrez anche di omicidio colposo e di manomissione delle prove. Il suo processo inizierà il mese prossimo.
Fonte: THR.