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‘Submergence’: un thriller d’amore

Un thriller coinvolgente e capace di tenerti sul filo del rasoio

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Submergence, disponibile su Prime Video, è il penultimo film del regista Wim Wenders. Presentato al Toronto Film Festival nel 2017, il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da J.M. Ledger, nel quale i protagonisti della storia sono James More, interpretato da James McAvoy, e Danielle Flinders, Alicia Vikander.

Submergence: la trama

James More, agente dell’MI6 sotto copertura, lavora come ingegnere idraulico. Danielle Flinders, invece, si occupa di biomatematica, un ramo della scienza che applica i principi della matematica alla vita dell’oceano. I due protagonisti si incontrano in un albergo nei pressi di Dieppe, in Normandia, mentre trascorrono una vacanza.
Tra loro nasce ben presto una forte relazione sentimentale, nonostante il breve periodo trascorso insieme.
James deve partire per la Somalia con il presunto incarico di costruire dei pozzi d’acqua per la popolazione, nella realtà, invece, di smantellare una rete islamista che progetta attentati in tutta Europa. Danielle invece è occupata in una spedizione scientifica con un sommergibile speciale nelle profondità oceaniche alla ricerca di vita in quell’ecosistema. Le difficoltà dovute alla loro separazione e alle sfide da affrontare metteranno a dura prova il loro legame.

Il mare come leitmotiv

L’acqua, oltre ad accomunare il lavoro dei due protagonisti, è una presenza costante in tutto Submergence. È fonte di relax durante le passeggiate sulla spiaggia dei due innamorati e offre loro diversi spunti di conversazione nei momenti intimi. È fonte di benessere quando James può finalmente lavarsi dopo le torture subite durante la sua prigionia in Somalia ed è sempre l’acqua dell’oceano ad essere elemento di distrazione e di impegno per Danielle, disperata perché il suo amato non la contatta.
Il mare rappresenta per entrambi la speranza di superare le difficoltà e il desiderio di un domani migliore. L’acqua è fonte di vita sia per Danielle, che studia e analizza elementi dell’oceano, sia per James, che vorrebbe costruire pozzi idrici in Somalia in modo da migliorare le condizioni di vita della popolazione.

L’amore come cura per la solitudine

In Submergence i due protagonisti trovano conforto solo quando ricordano la loro storia d’amore. Per James i sentimenti che prova per Danielle sono cruciali per mantenere la sua lucidità mentale e la speranza anche quando tutto sembra perduto.
Per Danielle il sentimento struggente che prova è quasi d’intralcio al suo lavoro: è incapace di concentrasi perché non riceve chiamate o messaggi da James e teme che lui l’abbia dimenticata, ignorando la sua situazione e la vera natura del suo lavoro.
Durante la narrazione, che si alterna tra passato e presente, la storia d’amore viene approfondita tramite flashback a cui i due protagonisti si abbandonano per fuggire dalla loro situazione di solitudine. Una rincorsa continua ai dolci ricordi in contrapposizione al “freddo” presente che stanno vivendo. Negli attimi di sconforto e di abbandono viene naturale pensare alla bellezza dei momenti trascorsi tra loro e alle esperienze condivise.
I protagonisti durante questa sofferta lontananza non possono fare a meno di chiedersi se mai riusciranno ancora a vedersi.

Submergence: la fotografia

Menzione d’onore anche per Benoît Debie come direttore della fotografia. In Submergence le storie parallele dei due protagonisti fanno da contraltare reciproco. Per James predominano il colore giallo della sabbia e del villaggio nel corso della sua prigionia.
Per Danielle invece è protagonista il colore blu dell’oceano, come quello delle pareti della sua camera d’albergo, alcuni dei suoi abiti e persino la montatura dei suoi occhiali. Nessun dettaglio del film viene lasciato al caso.
Alla situazione di James, tra le torture, la mancanza di cibo e i luoghi desolati, viene contrapposta la situazione di Danielle, immersa nel suo lavoro sull’oceano che pullula di vita e che viene raffigurato con scorci di notevole impatto del mare d’Islanda. La natura, con la sua bellezza e il suo fascino, offre conforto visivo allo spettatore e funge da intramezzo tra i due punti di vista della storia.

Submergence si concede il suo tempo per far conoscere ed appassionare lo spettatore ai due protagonisti: così come è lenta la vita sul fondo dell’oceano così il tempo della prigionia nel buio, nella solitudine e nello squallore. Tuttavia, nonostante il ritmo compassato della narrazione risulta essere un thriller coinvolgente e capace di tenere sul filo del rasoio, nel quale risulta impossibile non domandarsi se i due protagonisti riusciranno mai a rivedersi.

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