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‘L’amore il pomeriggio’ – La semplicità di Rohmer è poesia

Rohmer firma un film filosofico sull’esistenzialismo dell’essere umano

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L’amore il pomeriggio (L’amour l’après-midi) è una pellicola francese del 1972 diretta da Éric Rohmer, che fa parte della rassegna “Sei racconti morali”, ora disponibile sulla piattaforma MUBI.

Noto anche con il titolo in inglese di Chloe in the Afternoon, è ambientato nella vivace atmosfera parigina ed esplora con sensibilità le complesse dinamiche dell’amore e della tentazione.

Il film fu selezionato al New York Film Festival nel 1972 ed entrò nella top ten dei migliori film stranieri della National Board of Review.

La trama si concentra su Frédéric, interpretato da Bernard Verley, un giovane avvocato sposato e in attesa di un bambino. La sua vita, apparentemente tranquilla, viene sconvolta quando inizia a fantasticare su un’eventuale avventura extraconiugale. Frédéric incontra Chloé, interpretata da Zouzou, un’amica di vecchia data, che diventa la fonte della tentazione che tanto lo affascina. Il film segue il dilemma morale di Frédéric, le sue riflessioni interiori e il conflitto tra l’amore per sua moglie e il desiderio di esplorare nuove possibilità.

La sensibilità della messa in scena

La regia di Éric Rohmer è caratterizzata dalla sua attenzione ai dialoghi e alla psicologia dei personaggi e il film si sviluppa attraverso conversazioni profonde e riflessive, in cui i protagonisti esplorano i loro sentimenti e le loro incertezze. Rohmer riesce a catturare la complessità delle emozioni umane, portando gli spettatori a immergersi nella mente del protagonista.

La fotografia del film offre un ritratto semplice e asciutto di Parigi, con le sue strade pittoresche e i suoi caffè affollati, contribuendo a creare un’atmosfera intima e coinvolgente.

La trama si sviluppa con una calma contemplativa, offrendo spazio per la riflessione su temi come la fedeltà, la tentazione e la maturità emotiva. Nel contesto dell’opera di Rohmer, il film si distingue per la sua introspezione e il suo stile unico, diventando un’opera significativa nel panorama del cinema francese dell’epoca.

L’amore il pomeriggio è il sesto e ultimo capitolo del ciclo dei Sei racconti morali (Six contes moraux), una serie di opere del regista francese composta da un cortometraggio, un mediometraggio e quattro lungometraggi.

La sua filmografia include anche altre serie di film, come Commedie e proverbi e I Racconti delle Quattro Stagioni, che seguono tematiche simili. Nel corso della sua carriera, Rohmer ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo contributo al cinema d’autore.

Éric Rohmer, il suo pensiero e la sua estetica

Éric Rohmer, il cui nome completo era Jean-Marie Maurice Schérer, è stato un regista e sceneggiatore francese, noto per la sua carriera prolifica e la sua influenza sulla Nouvelle Vague francese.

Educatore, critico cinematografico e scrittore, Rohmer ha iniziato la sua carriera nel mondo del cinema come critico per la rivista “Cahiers du Cinéma”, dove ha collaborato con altri noti registi della Nouvelle Vague, come François Truffaut e Jean-Luc Godard. Questo periodo ha influito notevolmente sul suo pensiero cinematografico.

Il pensiero drammaturgico di Rohmer, noto per la sua capacità di esplorare le sfumature psicologiche dei suoi personaggi, è caratterizzato da diverse peculiarità. I suoi film sono spesso incentrati su dialoghi intensi e situazioni quotidiane che riflettono la complessità delle relazioni umane.

Sei Racconti Morali è una raccolta creata proprio con l’intento di indagare, attraverso storie intime e dialoghi profondi, il modo in cui le relazioni possono influire sulla vita dei suoi personaggi.

L’ideologia di Rohmer può essere collegata a movimenti cinematografici come la Nouvelle Vague francese, che cercava di sfidare le convenzioni cinematografiche tradizionali, mettendo un’enfasi maggiore sulla psicologia dei personaggi e sull’approfondimento delle relazioni umane.

Sei Racconti Morali

Nel caso specifico dei film della raccolta Sei Racconti Morali, Rohmer si concentra sulla complessità morale attraverso le storie di personaggi ordinari, mettendo in evidenza le scelte che essi devono affrontare e le conseguenze di tali decisioni e indagando così sulla psicologia umana.

Rohmer preferiva un approccio narrativo realistico e senza fronzoli e i suoi film spesso presentano ambientazioni naturali e personaggi che sembrano appartenere al mondo reale. Nelle sue rappresentazioni cinematografiche il regista ha sempre cercato l’autenticità, rendendo i suoi protagonisti credibili attraverso dei dialoghi arguti e mettendo in scena situazioni che rispecchiassero la vita di tutti i giorni.

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