Per la sua quinta e ultima edizione, il direttore artistico uscente del Festival di Berlino Carlo Chatrian ha messo insieme una lineup promettente, ricca di titoli di prestigio e di star e di film eclettici .
| Berlinale |
Intervistato da Variety il Direttore si è detto felice e orgoglioso di una lineup che possiede equilibrio con titoli molto attesi di registi rilevanti nella storia del cinema e film che non ti aspetti di trovare in concorso.
La 74esima edizione della Berlinale, che si terrà dal 15 al 25 febbraio, presenterà film come “La Cocina” con Rooney Mara; il dramma fantascientifico “Another End” con Gael García Bernal e Renate Reinsve; e il dramma storico “Piccole cose come queste” con Cillian Murphy di “Oppenheimer” fresco di Nomination agli Oscar
Chatrian ha parlato con Variety per analizzare la lineup che sembra concludere pià che degnamente la sua corsa quinquennale alla Berlinale .
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Chatrian torna prima al passato e alla difficile Pandemia durata due anni. L’edizione dello scorso anno poi elogiata dalla stampa, dal pubblico e dal mercato. Sottolinea inoltre come il suo rapporto di amicizia con grandi registi come Olivier Assayas , Mati Diop (che ha in concorso il doc “Dahomey”) abbia giovato al Festival.
La Cocina
D’altra parte, con “La Cocina” di Alonso Ruizpalacious, il fatto che i suoi film precedenti fossero in concorso a Berlino, e ben individuati, ha giocato a suo favore. Allo stesso modo, il fatto che “Gunda” di Victor Kossakovsky, che è stato proiettato [nel 2020] a Berlino in Encounters, abbia ottenuto un ottimo riscontro e sia stato acquistato, ha aiutato.
Il titolo di Kossakovsky di quest’anno, “Architecton”, [un documentario sul cemento e l’impatto dell’umanità su un pianeta che cambia] è venduto da A24, e per loro è il film perfetto per Berlino. Per quanto riguarda l’opener, Matt Damon è uno dei produttori di “Small Things Like These” [interpretato da Murphy]. Damon è stato a Berlino l’anno scorso come produttore di “Kiss the Future” ed è stato contento di come è stato accolto. Così ha deciso di dare il film al Festival.
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Oltre a Abderrahmane Sissako [con “Black Tea” a Berlino] e Mati Diop , che sono ben noti, nel caso di “Who Do I Belong To”, il primo lungometraggio della regista tunisina americana Meryam Joobeur, hanno portato una novità.
Due film si sono ritirati dalla Berlinale per unirsi alla protesta “Strike Germany” che boicotta le istituzioni culturali tedesche a causa del sostegno del governo tedesco a Israele durante la guerra tra Israele e Hamas. Il Direttore afferma di rispettare la loro decisione, ma, afferma,
crediamo ancora che il festival sia un ottimo luogo di dialogo e vogliamo mantenerlo.
Siamo felici che la nostra lineup comprenda insieme film di talenti palestinesi e israeliani.
Uno è “Shikun” [dell’autore israeliano Amos Gitai] [in Berlinale Special, e un altro è il documentario “No Other Land” [realizzato da un collettivo israelo-palestinese] e girato in Cisgiordania, che mostra l’esercito israeliano che sfolla i contadini palestinesi. Non ci sottraiamo alle polemiche. Questo fa parte del festival.
Ma siamo felici che entrambi questi film siano realizzati da talenti israeliani e palestinesi. È un’ottima risposta alla polarizzazione che stiamo vedendo ovunque e in Germania ancora di più.
Variety fonte
In copertina Mariëtte Rissenbeek and Carlo Chatrian . Dal sito ufficiale del Festival