FINISH HIM! Chiunque abbia mai provato un gioco picchiaduro, avrà bene in mente queste due parole alla fine di un combattimento. Una voce profonda e una scritta rosso sangue ci invitano, molto gentilmente, a massacrare il nostro avversario con una “Fatality”. Per chi, invece, non ha la minima idea di cosa significhi tutto ciò, stiamo parlando di Mortal Kombat, forse il videogioco più iconico del suo genere, famoso per la sua violenza esagerata, al limite dello splatter, e per i suoi personaggi così peculiari, che dal 1993 ad oggi ritroviamo sempre in una veste nuova, tanto che nel 2021 abbiamo potuto vederli sul grande schermo.
Mortal Kombat: botte da orbi dal 1993
Il titolo della Warner Bros. Games, insieme alla sua controparte nipponica della Konami, Street Fighter, è stato uno dei precursori dei giochi di combattimento, entrando a far parte della memoria collettiva di milioni di giocatori. Ammettiamolo: chiunque abbia mai preso un joystick in mano ha una vaga idea di chi siano Scorpion e Sub-Zero, e del loro eterno scontro, che avviene ogni anno nel torneo più cruento del mondo, dove i combattenti più forti devono lottare per sopravvivere.
Mortal Kombat al cinema
Il film del 2021, diretto da Simon McQuoid, non è, ovviamente, la prima trasposizione cinematografica del titolo: già nel 1995, la New Line Cinema aveva notato il potenziale della saga videoludica. Ha prodotto, dunque, il primo Mortal Kombat, con un buon riscontro al botteghino. Il suo sequel del 1997, non ha avuto la stessa fortuna: Mortal Kombat 2 è stato un enorme flop di pubblico e critica (e possiamo vedere il perchè). Purtroppo sappiamo cosa succede quando provano a portare i nostri personaggi preferiti dalla console alla cinepresa: lo abbiamo visto con Assassin’s Creed, con Michael Fassbender, che ha deluso i fan più accaniti della lega degli assassini, e con il più recente Uncharted, nel quale il giovane Tom Holland non è riuscito ad essere convincente nei panni di Nathan Drake. Tuttavia, l’ultimo Mortal Kombat pare aver spezzato questa catena di penosi adattamenti cinematografici.
Certo, non parliamo di pellicole esistenziali, o produzioni da Oscar, ma perlomeno il Mortal Kombat del 2021 fa quello che deve: intrattenere, con violenza gratuita e sangue a profusione, ottenendo un discreto successo al box-office, pur essendo distribuito in pieno Covid. Per questo le aspettative per il sequel, sempre diretto da Simon McQuoid, sono più alte, sempre sperando che non si riveli una delusione, come il titolo omonimo del 1997.
Finite le riprese!
Nessuna info sulla trama del secondo capitolo della saga, nessuna data di uscita: non sappiamo di cosa tratterà Mortal Kombat 2, eppure abbiamo il presentimento che si picchieranno senza pietà anche stavolta. Tutto ciò che sappiamo si basa sulle foto dei membri del cast, da Max Hueng, che nel film interpreta Kung Lao, a Ana Thu Nguyen, che interpreta la temibile Regina Sindel. Ecco la foto, riportata da Cinematographe.it, che Hueng ha postato sul suo profilo Instagram, in occasione della Wrap Party che segna la fine delle riprese di MK2:
https://www.instagram.com/maxhuangofficial/?utm_source=ig_embed&ig_rid=cf71cb28-5492-46ce-8932-f75cf23fd50c