‘True Detective 4: North Country’. Tra noir e horror

Con True Detective 4: North Country ritorna su Sky il serial cult firmato HBO.

Sono passati 10 anni da quando Nic Pizzollotto presentò al pubblico un prodotto nuovo per la serialità televisiva.

Matthew McConaughey e Woody Harrelson (oggi produttori della serie insieme a Jodie Foster ) crearono un binomio perfetto che rese il serial iconico e rivoluzionario.

True Detective 1: la recensione dopo quattro anni dall’esordio

Ci pensa ora Jodie Foster a regalare un altro personaggio straordinario , forte del suo carisma e del talento innegabile che l’attrice (anche regista)  2 volte premio Oscar,  ha sempre dimostrato.

6 episodi trasmessi in contemporanea con gli USA (e disponibili su Now e Sky Atlantic ogni Lunedi) per un thriller- poliziesco che si apre anche al sovrannaturale, e un duo, forte e convincente, questa volta tutto al femminile.

La trama

Ad Ennis, in Alaska, è l’ultimo giorno di sole. Il buio giunge ad ammantare la cittadina con la sua oscurità . All’improvviso scompaiono 8 ricercatori dalla Tsalal Research Station. Nei laboratori è stata ritrovata la lingua mozzata di una donna indigena, Anne Kowtok. Gli agenti giunti sul posto sono guidati dalla detective Liz Douvers (Jodie Foster), in apparenza cinica e dura, affiancata da Evangeline Navarro (Kati Reis). La detective  Navarro, anche lei di ascendenze Iñupiat, ritiene che il caso di Anne – attivista che lottava assieme alla comunità locale per la chiusura di una miniera inquinante e ritrovata sei anni prima pugnalata a morte – e quello degli scienziati siano collegati. Navarro e Danvers non vanno d’accordo a causa di un vecchio litigio, ma quando alcuni uomini scomparsi vengono rinvenuti cadaveri in mezzo al lago ghiacciato le due cominciano a indagare insieme.
Tutti gli altri personaggi ruotano intorno a una delle due protagoniste e il pragmatismo di Liz si scontra spesso con la passionale Evangeline.

Thriller e Horror

Un capitolo tutto al femminile questa 4 stagione di True Detective con  Issa Lopez alla regia e sceneggiatura. La Lopez, produttrice messicana  che nel 2017 aveva firmato il film horror Tigers Are Not Afraid, dirige mantenendo un’atmosfera volutamente cupa e proiettata questa volta anche al thriller-horror.

Un’altra scelta interessante è infatti quella di aver aperto le porte al sovrannaturale, che si era già intravisto nella stagione precedente, ma che ora è qui  più dichiaratamente introdotto come nuovo punto di forza. Sequenze sospese verso l’onirico fanno intravedere un’atmosfera che resta a metà tra il reale e uno stato allucinatorio.

Altro aspetto convincente è un’ambientazione in stile fratelli Coen: strade ghiacciate e un’indagine tutta al femminile  riportano  alla memoria la Frances McDormand di Fargo.

In conclusione, questa nuova True Detective ci convince ampiamente e, dopo qualche annata deludente (la seconda e terza stagione sono ben fatte tecnicamente ma hanno poco pathos) riporta il serial ai lustri della prima grande stagione. L’accoppiata Foster-Reis è l’asso vincente con personaggi immediatamente iconici e forti quanto basta e con la giusta dose di Mistero e suspense richiesta dalla nuova, ibrida natura del Serial.

Le migliori serie HBO: tra qualità e intrattenimento

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’