Age of panic (2013), in streaming su Mubi, è un’opera affascinante e sempre attuale che si differenzia dalle altre pellicole di Justine Triet, regista del pluripremiato Anatomia di una caduta (2023).
6 Maggio 2012: è il giorno dell’elezione del presidente della Repubblica francese. François Holland affronta Nicolas Sarkozy. Letitia (Laetitia Dosch) è una giornalista televisiva e sta realizzando un servizio in mezzo alla gente raccolta in Rue de Solferino . Il titolo originale della pellicola, La bataille de Solferino, si riferisce in modo ironico non alla battaglia del 1859 , ma alla Rue in cui si svolgono le vicende politiche e personali del film.
Guarda La Bataille de Solférino (2013) su MUBI
Un riferimento simbolico alla bataille privata combattuta da Laetitia, che coinvolge le sue due figlie Jeane (Jean Arra Bellanger) e Liv (Liv Harare) e il loro padre Vincent (Vincent Macorgne). La donna , dopo aver cercato disperata una baby sitter per la sera, trova Marc (Marc – Antoine Vaigeous) e gli raccomanda di non far entrare in casa il marito Vincent in sua assenza. Ovviamente Vincent passerà invece a trovarli e, saputolo, Laetitia ordina a Marc di portare le figlie da lei alla manifestazione. Vincent protesta rivendicando i suoi diritti di padre e chiede aiuto ad un amico , Arthur, studente di legge.
Pubblico e privato
Tra Commedia e tragedia, il film della Triet coniuga eventi familiari e vicende sociopolitiche della Francia. Quando è stato annunciato come vincitore Holland, la troupe del film era proprio lì per filmare in diretta la celebrazione spontanea di cui parla Laetitia . I drammi familiari e i conflitti intimi allontanano poi di colpo dal contesto politico ma Age of panic riesce comunque ad immergere i suoi personaggi nella realtà degli ideali di un momento sociale collettivo importante. Il ‘documentario’ politico e il dramma domestico si fondono in un tutt’uno e gli elementi pubblici si intersecano continuamente nelle storie della famiglia e degli amici di Laetitia e Vincent.
Dagli eventi della manifestazione, all’arresto e all’interrogatorio della polizia fino al procedimento legale, il conflitto personale è violento al pari di quello politico e raggiunge il culmine con un forte scontro verbale tra Laetitia e Vincent con Arthur spettatore suo malgrado . Dopo una notte di forti tensioni politiche e personali, tra i due coniugi giunge la catarsi dello scontro che non offre però una reale conclusione al pathos prodotto.
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Una struttura teatrale
Ritmata dalla canzone Lose Your Soul di Dead Man’s Bones (il gruppo di Ryan Gosling), la ‘bataille’ si esprime con un combattimento aspro e feroce che possiede in se anche la giusta dose di ironia alla francese con l’entrata in scena del personaggio di Virgil (Virgil Veriner) , che si introduce con un vero coup de scene turbando nuovamente la pace appena ristabilita.
Il ‘triangolo maschile’ porta in scena un confronto teatrale che non lascia intuire affatto cosa potrebbe accadere perchè la Triet volutamente procede non concedendo nessun indizio su come evolveranno i suoi personaggi ; li filma con stile documentaristico e mantiene questo tono sia nel rappresentarli nell’affollato tumulto cittadino che riprendendoli nel turbolento contesto familiare.
Un panico collettivo e privato che rende il film instabile e selvaggio come i suoi personaggi e che distanzia Age of panic dall’ultimo Anatomie d’une chute e, in generale, dalla precedente filmografia della regista , molto ben strutturata . Ciò che accomuna Age of panic alle altre pellicole della Triet sono però i contenuti, quasi una variazione dello stesso tema: l’impossibilità di tenere separata la vita personale dalla sfera pubblica, con un parallelismo continuo tra conflitto individuale e destino collettivo e politico .
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