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‘Chi segna vince’, dopotutto il calcio è solo un gioco!

Il nuovo film scritto e diretto dal genio istrionico Taika Waititi, basato su eventi sportivi realmente accaduti, è su Disney+

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Chi segna vince è il nuovo film diretto da Taika Waititi e interpretato da Michael Fassbender. L’attore veste il ruolo di un coach calcistico alle prese con una squadra, alquanto deficitaria, alla ricerca di un’impresa sportiva. Disponibile su Disney+.

Il film, in lingua originale Next Goal wins, è tratto da un documentario di Mike Brett e Steve Jamison. La casa di produzione è la Searchlight Pictures. Le musiche originali, composte dal magistrale Michael Giacchino , sono alternate da un’azzeccata playlist di brani pop . Nel cast Michael Fassbender interpreta il ruolo del protagonista Thomas Rongen, Elisabeth Moss è Gail, Rachel House interpreta Rut, Taika Waititi nei panni del prete samoano e Will Arnett in quelli  di Alex Magnussen.

La trama di Chi segna vince

Dopo la clamorosa sconfitta subita nel 2001, quando la nazionale di calcio samoana  perse 31-0 contro quella australiana (facendo registrare la peggior batosta di sempre del calcio internazionale), la squadra si affida ad un allenatore americano: Thomas Rongen. Il nuovo arrivato riuscirà a risollevare il morale della squadra, dare ai giocatori fiducia in se stessi e farli partecipare alle qualificazioni per la Coppa del Mondo del 2014. La nazionale samoana fu anche la prima a portare in campo un giocatore transgender, Jaiyah Saelua. Da questa storia vera, che ha dato vita a un omonimo documentario di successo del 2014, Taika Waititi trae così il suo nuovo film.

Commedia e spasso firmati Taika Waititi

Anche se è senza dubbio conosciuto soprattutto per i due film su Thor (Thor Ragnarok e Thor Love and Thunder) nel Marvel Cinematic Universe, negli ultimi anni di Waititi  il pubblico ha saputo riconoscere l’innegabile vena comica delle sue sceneggiature. Un regista affermato nonchè attore poliedrico, capace di influenzare il cinema con la sua versatilità di ruoli. Il successo di critica è arrivato indubbiamente con Jojo Rabbit, film di guerra in cui emerge il dramma e la tragedia del nazismo  vissuto attraverso gli occhi innocenti di alcuni bambini. Il regista è qui presente anche nelle vesti di narratore della storia (nell’incipit del film). Accadeva anche in Thor Love and Thunder dove interpretava il personaggio di Korg intento a raccontare le gesta del Dio a dei bambini.

Cacio e pepe, pochi ingredienti ma buoni

L’irascibile allenatore Thomas Rongen (Michael Fassbender) è fortemente convinto che:

«Per costruire una buona squadra servono pochi ingredienti ma buoni, come nella cacio e pepe.»

Perciò, Thomas Rongen invita i suoi calciatori all’atletica e alla disciplina, virtù di cui la sfortunata squadra nazionale delle Samoa Americane sembra sprovvista. La parola vittoria in quest’isola sperduta non è conosciuta. La cocente sconfitta per 31 a 0 contro l’Australia (dell’11 aprile 2001 )resta tutt’oggi la sconfitta più clamorosa nella storia del calcio internazionale. Per ripartire da tale disastro gli ingredienti prefissati dall’allenatore Rongen si riveleranno insufficienti ed egli dovrà imparare come fare dalle usanze del posto e dai residenti dell’isola.

Chi segna vince: rispetto delle tradizioni

Taika Waititi in un’intervista riguardo il suo nuovo film: «È la storia di un trionfo sulle avversità. È la cosa che più mi ha attratto di questo film

Il calcio è un presupposto per parlare anche del rispetto delle tradizioni, ma con ironia. Quel luogo esotico, e così distante dal modo di fare del coach americano, si apre a varie gag e situazioni esilaranti.

«Noi abbiamo i nostri metodi. Tradizioni. Non rinnegheremo chi siamo per arrivare a vincere»

La battuta recitata da Tavita, presidente delle Samoa Americane, invoca al rispetto delle tradizioni. Entrare in contatto con usi e costumi a noi estranei può essere difficoltoso e spesso bisogna andare incontro alle altre persone e ridimensionare i propri metodi. Thomas Rongen dovrà così scendere a patti con questo insegnamento e man mano lasciarsi andare ed entrare appieno nella mentalità delle persone che lo circondano.

Il confronto con Ted Lasso

Un altro contenuto audiovisivo di recente uscita (su Apple Tv+ e sempre in ambito calcistico) è la serie televisiva Ted Lasso. Nel serial, Ted, un allenatore di baseball americano (Jason Sudeikis), viene assunto da una squadra della Premier League (il campionato più competitivo ed internazionale in ambito mondiale). Per farlo, deve accettare una sfida difficile: centrare la salvezza nel campionato più difficile del mondo affrontando l’astio dei tifosi di casa che lo respingono. Ted  però riuscirà ad emergere tramite il suo spirito gentile e genuino e ottenendo man mano l’affetto di tutti.

Il confronto con Lasso non è legato solamente all’affinità narrativa tra i due titoli, ma anche all’approccio ad alcune tematiche simili.  Entrambi i prodotti partono, in sede di sceneggiatura, dalla ricerca spasmodica di una positività. Laddove in Ted Lasso era proprio quest’ultimo a portare felicità e status positivo all’interno della nuova squadra, in questo caso invece è proprio la squadra (Samoa Americane) a trasmettere un focus positivo e felice al proprio allenatore, (partendo dal presidente Tavita interpretato da Oscar Kightley). Infine, i due allenatori, Ted Lasso e Thomas Rongen, hanno vissuto dei traumi familiari spiacevoli che condizionano la loro sfera intima e professionale, traumi per cui entrambi i prodotti spendono il giusto minutaggio per caratterizzare i loro protagonisti.

Dopotutto, il calcio è solo un gioco

Il film riporta lo sport con i piedi per terra. Il punto di partenza è l’ira e il fare a volte disinteressato dell’allenatore Thomas Rongen. Persino di fronte ad una graziosa bambina che gli sorride non riesce a rispondere con empatia. La storia mostra la rabbia e la negatività dell’ambiente calcistico, aprendosi ad un pubblico più ampio, ma lasciando il segno specialmente in coloro i quali conoscono questo lato  del mondo sportivo. Nella società odierna dei media il calcio viene, infatti ,divulgato in maniera spesso dannosa e tossica.

Chi segna vince offre invece una visione più divertita e spensierata del gioco mostrando la sua parte pura, il  carattere del singolo e la formazione di una comunità sportiva unanime. Uno sguardo nuovo al calcio giocato e il punto di vista  dei comuni tifosi.

Libertà, uguaglianza e riscatto

La nazionale samoana è stata la prima squadra a portare in campo un giocatore transgender, Jaiyah Saelua, dall’identità di genere storicamente riconosciuta. A Samoa la definizione nello specifico è quella di ‘fa’afafine’. Un argomento questo che viene trattato nel film a più riprese.

Il messaggio è che avere seconde occasioni dovrebbe spettare a chiunque, sia in ambiti sportivi che non. Il film invita alla felicità nonostante tutto e, anche se dovesse giungere l’ennesima sconfitta personale e collettiva (una paura recondita per l’allenatore e la squadra), l’importante è provarci ad ogni costo, ma con il sorriso.

«C’è un secondo tempo per tutti.»

Ogni maledetta… citazione

I dialoghi del film regalano deliziose e calzanti citazioni. Senza troppo spoilerare le più esplicite, anticipo un gradevole omaggio al cult Fuga per la vittoria di John Huston del 1981 verso metà film. Una citazione in particolare diviene spunto di riflessione sul finale. In occasione dell’importante discorso pre-partita, l’allenatore (Michael Fassbender) si ispira ad un celebre discorso di un film per motivare la propria squadra . Nell’intervallo la sceneggiatura fa emergere un risvolto narrativo inaspettato che eleva il film e consolida Taika Waititi come grande autore, bravo nel bilanciare la commedia al dramma.

Chi segna vince: pareri conclusivi, pochi ingredienti ma squisiti

In conclusione, Chi segna vince regala un’ora e mezza di risate miste a brevi inframezzi drammatici e a spunti di riflessione sulla natura del calcio. La presenza di Fassbender in una commedia stimola la curiosità del pubblico, essendo l’attore britannico più a suo agio nei film thriller o drammatici. L’interprete di The Killer si conferma come un grande attore, capace e versatile come pochi. La colonna sonora di Michael Giacchino è suggestiva e allo stesso tempo esotica. L’impiego di percussioni caratteristiche, alternate a voci in coro dei Samoani, arricchisce il film e si sposa bene con l’ambientazione. La regia di Waititi non è particolarmente ispirata nei movimenti di macchina, ma regala dei piccolissimi accenni di inquadrature toccanti.

Il regista e sceneggiatore riesce ad adattare bene fatti realmente accaduti in una piacevole storia di finzione. Lasciamoci dunque accogliere da Taika Waititi nelle Samoa Americane ricordando che, dopotutto, il calcio è solo un gioco e ciò che importa è divertirsi con gioia.

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