Ricordando un po’ L’attimo fuggente di Peter Weir, senza però raggiungerne l’efficacia, Mona Lisa Smile di Mike Newell è un dramma sociale che analizza la figura della donna e il suo ruolo nella società negli anni ‘50.
La trama
È il 1953 e Katherine Ann Watson (Julia Roberts) si trasferisce dalla soleggiata e calda California nel più freddo e nuvoloso New England per insegnare storia dell’arte al Wellesley College, un prestigioso collegio femminile del Massachusetts. Katherine cercherà di insegnare qualcosa di più alle sue studentesse oltre alle semplici nozioni, cercando di aiutarle a trovare la loro strada.
Dovrà però fare i conti con l’ideologia conservatrice del college e con il suo scopo: formare delle mogli perfette per l’alta società americana. Cercherà quindi di cambiare e sconvolgere questo sistema indicando alle sue studentesse una diversa possibilità.
La recensione di Mona Lisa Smile
Le premesse di Mona Lisa Smile sembrano quelle di una pellicola che vorrebbe essere sociale e politica, ma il film di Newell non ha la cattiveria né il coraggio necessario per essere un’opera di questo tipo. Specifichiamo: Mona Lisa Smile non è un brutto film. Il livello tecnico e le interpretazioni delle attrici protagoniste sono infatti molto buoni. La pellicola sembra non raggiungere però il suo intento o meglio sembra svilupparlo solo a metà.
Mona Lisa Smile disegna bene la visione della donna negli anni ‘50, ovvero l’idea che debba essere una moglie innanzitutto e una madre poi.
Lo fa attraverso il Wellesley College che racchiude in sé tutti gli ideali conservatori e il maccartismo di quegli anni. Una struttura organizzata e costruita per forgiare mogli perfette per l’alta borghesia americana. In cui alla cultura si predilige e si promuove l’idea che una donna debba aspirare innanzitutto al matrimonio e alla costruzione di una famiglia.
A questa idea della donna si contrappone il personaggio di Julia Roberts. Katherine infatti rappresenta un’idea di donna opposta a quella che il college porta avanti: non è sposata e ha deciso di mettere le sue passione (l’insegnamento e l’arte) prima di tutto.
All’ottimo e interessante incipit di Mona Lisa Smile, segue un film che cerca di essere una critica a tutto quel pensiero conservatore e maschilista, senza però attaccarlo con forza, senza distruggerlo veramente.
Alla fine l’arrivo di Katherine cambierà e farà maturare alcune delle studentesse con cui entrerà in contatto. Questo cambiamento però non sembra supportato da uno sviluppo della trama, ma più dal fatto che debba andare in questo modo. Sia chiaro non è che il film non dia motivi per cui questi cambiamenti avvengono, ma quasi tutti arrivano in maniera troppo frettolosa.
Mona Lisa Smile finisce spesso per perdersi in scene inutili con dialoghi che non costruiscono né approfondiscono i personaggi e le loro relazioni che rimangono per lo più superficiali.
Il cast e i personaggi
Il cast è ricchissimo e può vantare, oltre alla citata Julia Roberts, la presenza di nomi importanti come Julia Stiles, Kirsten Dunst, Maggie Gyllenhaal e Ginnifer Goodwin. Ma ci sono anche Marcia Gay Harden, Dominic West, Topher Grace e John Slatter. A questo cast brillante però non corrispondono personaggi davvero degni di nota.
Proprio come ne L’attimo fuggente, il film si concentra solo su un gruppo di studentesse, cercando di raccontarci il loro rapporto e la loro vita anche al di fuori del college. Per questi ruoli, sono scelti i personaggi di Joan Brandwyn (Julia Stiles), Betty Warren (Kirsten Dunst), Giselle Levy (Maggie Gyllenhaal) e Conny Baker (Ginnifer Goodwin). Il loro rapporto non è sempre approfondito e chiaro. Le ottime interpretazioni di tutte però riescono a salvare in parte i personaggi e a legarci affettivamente a loro.
Solo quelli di Betty Warren e Joan Brandwyn sono un po’ più approfonditi. Betty è quella che vediamo sicuramente di più ed è colei che più si oppone al pensiero di Katherine, anche se alla fine seguirà i suoi insegnamenti. Ci viene raccontato il suo matrimonio e descritto il suo rapporto con la madre, una donna dura e severa a cui interessa solo che la figlia sia una moglie perfetta.
Joan invece quasi da subito si avvicina a Katherine e tra le due sembra nascere un rapporto tra mentore e allieva, anche se alla fine Joan sarà quella che più di tutte seguirà la strada promossa dal college.
Il personaggio di Julia Stiles sarà protagonista anche dell’unico vero momento in cui le idee della professoressa californiana verranno messe in discussione. Il dialogo tra loro rappresenta un po’ lo scontro ideologico che apporta un punto di vista differente. Viene infatti affermato che anche avere una bella casa, un marito e crescere dei figli può essere qualcosa a cui aspirare oltre la carriera. Lo scambio tra le due rimane però isolato e sembra non portare da nessuna parte.
Mona Lisa Smile il personaggio di Julia Roberts
Per tutta la vita aveva desiderato insegnare al Wellesley College. Così quando si rese disponibile un posto nella facoltà di Storia dell’arte lei lo inseguì finché non fu assunta. Si vociferava che Katherine Watson, proveniente dall’università pubblica di Oakland, compensasse con il cervello quello che le mancava come pedigree. Ed era proprio per tale motivo che questa bohemien della California era diretta verso il college più conservatore del Paese. Ma Katherine Watson non era venuta per inserirsi nell’ambiente, era venuta perché voleva fare la differenza.
Così viene presentato il personaggio di Julia Roberts. Katherine Watson è una donna che ha deciso di seguire una strada diversa da quella che la società ha scelto per lei. Ha scelto di non sposarsi e di non creare una famiglia ma di seguire il suo sogno. Il personaggio dovrebbe rappresentare gli ideali femministi di uguaglianza e libertà credendo fermamente che una donna debba scegliere da sola chi e cosa vuole essere. Vuole che le sue studentesse, come lei, scelgano da sole la direzione della loro vita senza accontentarsi o rinunciare a qualcosa.
Il personaggio di Julia Roberts però si ferma qui. Ci leghiamo a lei più per le sue idee che per una reale forza del personaggio. L’interpretazione dell’attrice inoltre non riesce a dare spessore o forza ad un personaggio che vorrebbe affascinarci come l’indimenticabile John Keating di Robbie Williams de L’attimo fuggente, rimanendo una sua copia sbiadita.
Conclusioni
Mona Lisa Smile ha ottenuto alla sua uscita un ottimo successo arrivando a circa 142 milioni di dollari in tutto il mondo. Anche ora che è arrivato su Netflix ha occupato per un po’ la top ten dei titoli più seguiti della piattaforma, sottolineando come sia molto apprezzato dal grande pubblico. È per questo che il film sembra ancora di più un’occasione mancata. Una pellicola che poteva urlare tanto ma che alla fine non sussurra quasi nulla.