Un inganno di troppo, la serie su Netflix dal 1° gennaio 2024, è la nuova trasposizione televisiva dei romanzi di Harlan Coben, celebre autore di gialli e thriller già noto per le precedenti ‘Stay close’, ‘Shelter’ e ‘The Stranger’. Il serial, composto da 8 episodi della durata variabile dai 40 ai 50 minuti, adotta la struttura narrativa tipica delle opere di Coben caratterizzata da una trama intricata di mistero e suspense. A guidare la serie c’è lo showrunner Danny Brocklehurst, responsabile della sceneggiatura, mentre alla regia si alternano David Moore e Nimer Rashed.
Un inganno di troppo: La trama

Maya Stern, interpretata da Michelle Keegan, fa una sconvolgente scoperta attraverso un video registrato dalla telecamera di sicurezza posta nella stanza della sua bambina. Nel video, la figlia interagisce con il defunto marito di Maya, morto da due settimane. Questo evento misterioso getta Maya in un turbine di dubbi e interrogativi sulla verità che si cela dietro la morte di suo marito Ioe.
Maya decide di indagare, affrontando gli oscuri segreti del suo passato e le menzogne che circondano quella morte. Nel frattempo, il detective Sami Kierce, interpretato da Adeel Akhtar, conduce le indagini ufficiali. Parallelamente, i nipoti di Maya, Abby e Daniel, cercano risposte sull’omicidio della madre avvenuto diversi mesi prima.
La trama si complica ulteriormente quando emergono connessioni tra i due casi, portando alla luce segreti sepolti e rivelazioni sorprendenti.
Nel serial la linea tra realtà e inganno è sottile e nulla è come sembra. Nemmeno la struttura narrativa.
‘Un inganno di troppo‘, una falsa partenza e un ribaltamento sorprendente.
Se vi immaginate un inizio lento in cui i fatti vengono esposti a poco a poco e la suspence sale gradualmente, rimarrete parecchio delusi. Un inganno di troppo inizia con un incipit intrigante, ma il primo episodio è caratterizzato da un ritmo frenetico e dall’introduzione di troppi personaggi e informazioni, inizialmente difficili da collocare nella trama.
A partire dal quarto episodio, però, la serie si trasforma in un thriller ansiogeno e lento, ben strutturato nelle sue dinamiche. Si abbandona la frenesia iniziale permettendo uno sviluppo più approfondito delle relazioni e svelando lentamente i segreti che circondano i personaggi. L’ansia inizia a salire e la lentezza della narrazione diventa quasi snervante.
Tensione e svolte inattese permeano questa seconda parte; senza fretta e senza sovrapporre informazioni, ogni scena è calibrata a pennello.

Personaggi sfaccettati e inattendibili
I personaggi sono il cuore pulsante della serie. Ognuno di essi ha una profondità unica e contribuisce in modo cruciale all’evoluzione della trama. Maya, la protagonista, incarna il nucleo emotivo della storia, guidata dal dolore e dalla sete di verità. Judith, la ricca capo famiglia legata ai suoi soldi e alla sua dottrina, domina con potente influenza la famiglia e la gestione del denaro.
Ogni personaggio ha qualcosa da dire o qualcosa da nascondere e le rivelazioni, che siano segreti facili da intuire o colpi di scena inaspettati, mantengono lo spettatore incollato allo schermo fino al sorprendente climax.
In conclusione, Un inganno di troppo è un’ottima miniserie con cui Netflix decide di inaugurare il nuovo anno. Anche se ricca di suspense e tensione, e con una struttura sicuramente originale, rischia in molti punti di confondere il pubblico meno attento.