Mentre nei cinema approda Il ragazzo e l’airone, su Prime Video è ora disponibile il documentario Never-Ending Man: Hayao Miyazaki sul veterano dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki.
Il Giappone è sempre un Paese che ci ha regalato opere di animazione di alto livello e popolari per diverse generazioni, ma Hayao Miyazaki è riuscito a diventare l’esponente dell’animazione giapponese più conosciuto all’estero, creando anche il famoso studio Glibi.
Di cosa parla Never-Ending Man: Hayao Miyazaki
Never-Ending Man: Hayao Miyazaki è stato prodotto nel 2016. Per il suo ritiro, annunciato nel 2013 durante la 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, c’ è stato un ripensamento, ora che il 7 gennaio uscirà la nuova opera del regista.
Il documentario descrive infatti come l’annuncio del ritiro dell’artista Miyazaki nel 2013 è stata una vera sorpresa perché la sua voglia di progettare, creare e vivere era ancora molto forte. Racconta inoltre come la maggior parte delle sue opere sono dedicate ai bambini e adolescenti.
La recensione
Never-Ending Man esprime lo stato emozionale di Hayao Miyazak,i contrastante in quanto il suo ritiro non è davvero ciò che lui vuole. Infatti, andare in pensione si contrappone alla voglia di creare ancora opere dedicate alle emozioni sincere dei bambini a loro dedicate.
Miyazaki racconta come l’animazione del futuro sia legata sempre più alla grafica digitale in 3D per portare nuove opere animate sul grande schermo con una visione moderna, ma mantenendo la stessa qualità dei fumetti disegnati su carta. Perché bisogna sempre rinnovarsi per non sentire l’età che avanza e per non invecchiare.
Proprio per questo motivo Miyazaki decide di collaborare e confrontarsi con i disegnatori della nuova generazione per realizzare nuovi progetti che siano innovativi, ma che mantengono nello stesso tempo la matita e gomma da cancellare per la creazione dei cartoni animati.
In conclusione
Never-Ending Man: Hayao Miyazaki di Kaku Arakawa è un documentario nostalgico, evanescente, futurista che rappresenta l’equilibrio tra il passato e il presente. Una carrellata di emozioni che ci trasporta dagli anni verdi fino alla sua attuale età di over 70. Miyazaki è inattivo ma con una grande voglia di combattere la sua inattività. Non vuole ancora perdere l’emozione di creare delle opere di animazione conosciute in tutto il Mondo come La città incantata (Vincitore di Oscar alla miglior animazione).
Il documentario ha certamente raffigurato ciò che è successo subito dopo la produzione dell’opera stessa, il ritorno al suo lavoro del grande artista Hayao Miyazaki.