‘Slow Horses’, la terza stagione completa con Gary Oldman su Apple TV+

La serie si conferma tra le migliori del genere di spionaggio. Una storia che entra in profondità mostrando luci e oscurità di un mestiere senza regole. La terza stagione completa di Slow Horses con Gary Oldman è su Apple TV+

Su Apple TV potete vedere la serie Slow Horses

Slow Horses, la storia

Dopo i tragici eventi della scorsa stagione che hanno coinvolto i servizi segreti russi, i ronzini di Jackson Lamb (Gary Oldman) del Pantano dovranno affrontare un’altra minaccia che rischia di mettere sotto scacco l’intera MI5. Documenti segreti, intrighi, complotti, ma sempre con la sana ironia che ha contraddistinto Slow Horses, una delle serie più interessanti uscite negli ultimi anni.

Slow Horses, la recensione

Spionaggio, dramma, commedia. Non è facile mettere insieme tutti questi generi. Il rischio di sbagliare è dietro l’angolo. Ma mettiamola in questo modo: come nel caso di Jackson Lamb, il grande protagonista di questa serie, agli autori questo problema non è mai passato per la mente. Slow Horses è questo, o meglio, siamo noi. Prendere o lasciare. Ciò che rende geniale questa serie è il fatto di essere un racconto che gioca secondo le sue regole. Non imita nessuno, non aspira a diventare una serie memorabile (ma se continua così, non è poi così impossibile). Soprattutto, s’impegna a tenerci incollati davanti allo schermo con la condanna dell’attesa di ogni singolo episodio. E qui scattano, purtroppo, le imprecazioni nei confronti di Gary Oldman dato che lui è una delle ragioni che ci portano a vedere Slow Horses .

Losers

Se siete arrivati alla terza stagione, ormai non si torna più indietro. La storia è un continuo crescendo di emozioni e tensioni all’interno dell’MI5, tra chi si trova con l’umore a terra e chi invece non vede l’ora di affossarti definitivamente cambiando l’ordine all’interno della struttura. Il Pantano, il quartiere generale dei ronzini di Jackson Lamb, è invece sempre lo stesso della prima puntata, nonostante gli eventi abbiano messo a serio rischio il futuro di alcuni dei suoi membri. Lamb è il solito volgare mascalzone che se ne frega di tutto e di tutti, avendo dalla sua parte una squadra di perfetti perdenti. Ma tutto tace e scorre tranquillo fino a quando Catherine Standish viene rapita. E da lì comincia una battaglia che potrebbe essere decisiva per le sorti degli stessi agenti segreti del Pantano.

Conflitti

Del conflitto tra le imperfezioni dei ronzini e le rigide regole di comportamento dell’MI5 abbiamo già parlato, essendo Lamb la rappresentazione del brutto, sporco e cattivo. Ma in questa terza stagione vanno menzionati per forza gli altri interpreti come la coppia (si parla in questo caso di lavoro) formata da Shirley Dander (Aimee-Ffion Edwards) e Marcus Longridge (Kadiff Kirwan) alle prese con seri problemi di dipendenza. Oppure di Louisa Guy (Rosalind Eleazar) e River Cartwright (Jack Andrew Lowden) che devono per forza reagire per non essere più travolti dagli eventi che mettono a rischio la loro incolumità.

È la squadra che vince, e, sebbene Lamb faccia fatica ad ammetterlo, funziona proprio nell’insieme di sfumature che emergono nel corso di tutta la stagione. E Slow Horses, da questo punto di vista, non ha sbagliato un colpo.