Eletta è una serie Original Prime Video, ideata da Clarice Falcão (anche sceneggiatrice e protagonista della serie) e Célio Porto e diretta da Carolina Jabor e Rodrigo Van Der Put.
Con ironia e leggerezza, Eletta racconta la vita di Fefê Pessoa (Clarice Falcão), governatrice di Rio de Janeiro, in un futuro molto prossimo, distopico, dove le chiavi di una metropoli sono consegnate a una persona qualunque.
Fefê la governatrice di Rio
Fefê Pessoa è una giovane ragazza pigra e capricciosa, che passa la maggior parte del tempo a divertirsi alle feste, fra alcol e droga.
Durante le elezioni politiche di Rio, inizia a pubblicare storie dove lancia slogan semplicistici come “mettiamo in carcere chi commette errori illegali”, “vietiamo di dire a Rio job al posto di lavoro”.
In poco tempo le sue storie e le sue live corrono per la rete e le sue idee vengono condivise da un numero di followers crescente. Il gioco si fa serio; Fefê partecipa alle elezioni e le vince.
Eletta ma pentita
Fefê non sa prendersi sul serio. Ogni pretesto è buono per scappare dalle responsabilità e divertirsi con la sua migliore amica, Nanda. Il suo staff, capitanato da Netinho Filho, la implora di presentarsi a palazzo e di non dimettersi per non subire la vittoria dell’opposizione.
Alla fine sarà costretta ad assumersi questo ruolo, seguita costantemente dallo staff, che cercherà di portarla sulla retta via e di rimediare ai danni causati.
Così hanno inizio le sue assurde disavventure. La fondazione di Nova Nova Iguaçu e la vendita della città ad Amazon, lo stanziamento del fondo della fine del mondo per renderlo meno sgradevole ai giovani, i rapporti pseudo diplomatici con l’emiro saudita e la lotta contro la mafia dei trasporti.
Attualità e distopia
Nonostante la serie sia ambientata in un futuro molto prossimo, non sono pochi i rimandi al presente. Inizia dalle questioni calde del nostro presente, per sviluppare gli snodi narrativi dei sette episodi: il cambiamento climatico, le relazioni internazionali, la lotta alla corruzione, il conflitto tra i privati e lo Stato.
Per esempio, Fefê dovrà vedersela con l’attivista Sol e i suoi seguaci , una sorta di Greta Thunberg brasiliana, per la lotta contro l’estrazione di petrolio nella Regione di Rio. Nelle sue conferenze gli attivisti le lanciano la vernice in faccia e protestano sotto la sua residenza, per avere risposte concrete. Saranno proprio i giovani che protestano per una presa di posizione vera verso il cambiamento, i primi a far vacillare il suo governo e a smuovere qualcosa dentro di lei.
Affiancata dai suoi collaboratori, dovrà vedersela con tutti questi problemi, ma non sarà in grado di leggerli e di risolverli veramente. I suoi slogan e la sua voglia di cambiare le cose, si scontreranno con la realtà.
I media e la politica
Un altro elemento interessante della serie è la presenza di contenuti dei social network di Fefê. La campagna elettorale e il suo operato politico. La protagonista comunica tramite live, in cui non parla delle proposte, dei decreti e di affari interni, ma si dedica all’umiliazione pubblica del suo staff e in particolare di Netinho.
La comunicazione politica in questo futuro prossimo è semplicistica. Il linguaggio il più delle volte è volgare (come il video in cui incentiva al sesso e al consumo di droga) e il vocabolario politico nei comizi e nelle conferenze stampa è ridotto al minimo.
Il problema non è solo lei. Anche chi la circonda non sembra comportarsi in modo molto diverso. Tutti vivono la politica come un gioco e nessuno sembra realmente interessato alla città e ai cittadini.
In un momento di festa, durante il carnevale (preso dalla protagonista molto più sul serio dell’assemblea governativa) viene lanciata una challenge, in cui la Ministra dell’Istruzione deve bere in venti secondi un drink, per avere un aumento dello stipendio degli insegnanti.
In questo futuro prossimo, non esistono solo i social. Anche la televisione svolge un ruolo di rilievo. Il notiziario Estato Inteiro, lancia in edizione straordinaria, tutti gli aggiornamenti su Fefê, con un ospite di eccezione. Si tratta di un analista bambino, che riprende tutto quello che accade sul web. Lo fa con una lucidità e una precisione che gli adulti sembrano aver perso.
Il Brasile
La serie è lo specchio del presente e della politica brasiliana. Ci sono dei momenti in cui Fefê, assume gli atteggiamenti dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, come nel dibattito, vis a vis, con l’attivista Sol, in cui nega spudoratamente gli effetti del cambiamento climatico. La protagonista e il resto del cast, giocano con gli stereotipi della politica e con il politicamente corretto e scorretto. I politici sembrano più influencer sui generis, che cittadini incaricati di occuparsi della cosa pubblica.
La satira viene rivolta specularmente, sia alla sinistra brasiliana, sempre intenta a dividersi, che alla destra fermamente cattolica, che cerca consensi da tutte le parti dell’assemblea.
Fefê sembra l’espressione di un populismo sfrenato, in cui non c’è più interesse e speranza nella politica, sia da parte di chi la fa e di chi può solo guardarla e subirla. Non c’è più speranza e nessuno crede che sia più possibile cambiare veramente le cose.
Fefê ci prova, ma gli esiti saranno altalenanti. La serie sfrutta la satira per mettere l’accento sulla complicata politica brasiliana, la sua dilagante corruzione e le storture del populismo. Lo fa in modo giocoso, originale ed eccentrico, lasciando tante domande sul presente e sul futuro che ci aspetta.