Già disponibile in dvd, approda in blu-ray grazie alla collaborazione tra Fandango e CG Entertainment Pantafa, secondo lungometraggio diretto da Emanuele Scaringi. Secondo dopo l’esordio datato 2018 La profezia dell’armadillo, tratto dall’omonima graphic novel del fumettista Zerocalcare. E si cambia totalmente genere, in quanto in questo caso siamo in puro territorio horror affondante nel folklore la propria trama.
L’ispirazione viene infatti da una leggenda popolare riguardante una creatura che si siede sul petto di coloro che dormono per rubargli il respiro.
Leggenda che può spingere a pensare a titoli quali Slumber – Il demone del sonno di Jonathan Hopkins e il kinghiano L’occhio del gatto di Lewis Teague. Leggenda con cui si trovano ad avere a che fare in Pantafa Marta e la figlioletta Nina, ovvero Kasia Smutniak e Greta Santi. Quest’ultima da tempo sofferente di paralisi ipnagogiche: un disturbo del sonno capace di portare ad avere stati allucinatori. È per giovare alla piccola tenendola lontano dalla frenesia cittadina che la mamma decide di trasferirsi insieme a lei nel piccolo paese di montagna Malanotte.

Senza immaginare che la scelta tale trasferimento sia destinata a rivelarsi tutt’altro che felice. Perché da un lato l’abitazione in cui alloggiano non si presenta affatto accogliente. Dall’altro per le strade del posto non si vedono mai bambini e i sintomi della piccola cominciano a peggiorare fin dalla prima notte. In che maniera? Con incubi sempre più vividi riguardanti proprio la spettrale entità sopra menzionata. Un’entità che si presenta in qualità di presenza femminile urlante e caratterizzata da lunghi capelli scuri.
Un’entità, dunque, che non può fare a meno di richiamare alla memoria il J-horror, il filone dei film dell’orrore giapponesi aperto da The ring.
Entità tirata particolarmente in ballo nella fase conclusiva della tecnicamente non disprezzabile circa ora e quaranta di visione. Anche perché è proprio in quella fase di Pantafa che trova inoltre spazio anche qualche buon effetto speciale. Man mano che, con il veterano Giuseppe Cederna coinvolto nel ruolo del medico locale, ad avvolgere efficacemente il tutto è una lugubre atmosfera non priva di pioggia. Cinque scene tagliate, trailer, un paio di brevi clip riguardanti i ciak e il make up e tredici minuti di making of fanno da extra.