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Mubi Film

‘Ariel’. Sopravvivenza proletaria

'Ariel', film del 1988 di Aki Kaurismäki, ci mostra una Finlandia urbana vittima di una crisi economica, in cui i personaggi combattono per la sopravvivenza e sono disposti a tutto

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Ariel è un film del 1988 scritto e diretto da Aki Kaurismäki. Seconda opera della trilogia del proletariato, è ora disponibile alla visione su MUBI, nella rassegna dedicata al regista.

‘Ariel’. La trama

Nella Finlandia capitalista degli anni 80, Taisto perde il lavoro: la sua miniera chiude i battenti.
Un suo collega, prima di suicidarsi, gli dà le chiavi di una Cadillac.
Comincia così per Taisto un viaggio tra moli, città  e periferia, dove l’ambiente ostile cercherà di piegarlo. L’incontro con una donna, Irmeli, potrebbe essere una via di fuga, ma un’accusa inaspettata sconvolge tutto.

Gli ultimi saranno ultimi

In Ariel, Kaurismäki riflette sull’alienazione intrinseca nella società.
Taisto non riesce a integrarsi in un sistema sempre più competitivo, dove i ceti svantaggiati sono spinti ai margini.
Già dagli anni ’80 comincia ad affermarsi un mondo del lavoro sempre più selettivo, tecnologico e qualificato. Le persone senza alcuna professionalità o attitudine, non funzionali o specializzate, sono scartate (l’avvento del reddito di cittadinanza per le persone non impiegabili o non qualificate).
Nonostante questo, gli uomini  non hanno la coscienza o la capacità di collaborare.
Una guerra tra poveri.

Cinismo e alienazione

Kaurismäki ci mostra con cinismo un mondo egoista, impegnato soltanto a sopravvivere: Taisto viene rapinato e truffato più volte da persone “sulla stessa barca” e anche la sua relazione con Irmeli è votata più alla sopravvivenza che a un amore passionale.

Ancora una volta, il regista sottolinea come il contesto sociale sia in grado di corrompere e degradare l’essere umano: persino un uomo tranquillo e abitudinario come Taisto si trasforma in un criminale, pronto a uccidere per sopravvivere.
Ironico come l’unica “anima buona” sia un carcerato accusato di omicidio preterintenzionale, che aiuterà Taisto nella ricerca del suo posto nel mondo.

Il tema della fuga dalla società consumistica e i suoi dogmi non può che ricordare Jean-Luc Godard e, in particolare, Il bandito delle 11, che Aki Kaurismäki svuota di ogni riferimento intellettuale, mostrando una classe sociale ormai priva di stimoli artistici e culturali: bisogni superflui quando il tuo futuro dipende da quanti soldi riesci a sgraffignare per la pura sopravvivenza.

Silenzio proletario

Kaurismäki racconta, quindi, un problema sociale con ironia e cinismo, aiutato da un ottimo cast e una fotografia quasi documentaristica e numerosi stili diversi, dal gangster al road movie.
L’opera è fatta di silenzi, pochi dialoghi, spesso sovrastati dal rumore di macchine industriali e altri strumenti dell’età post-moderna, come ribadire, un’altra volta, quanto l’umanità sia stata schiacciata dal capitalismo selvaggio.
Una perla del regista: a fianco del quadretto di Cristo, la foto appesa di Kekkonen, storico presidente finlandese nella guerra fredda, a ribadire un ateismo di Stato diffuso.

 

‘Ariel’. Il trailer

Ariel

  • Anno: 1988
  • Durata: 72 minuti
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Finlandia
  • Regia: Aki Kaurismäki
  • Data di uscita: 21-October-1988

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