The Archies è il nuovo musical indiano di Netflix, opera di Zoya Akhtar che trae ispirazione dai personaggi creati da John L. Goldwater e Bob Montana. Archie Comics è infatti il famoso fumetto americano da cui è stata tratta anche la serie Riverdale. Tuttavia questo film non ha assolutamente nulla a che vedere con la serie americana, ma restituisce quella che avrebbe potuto essere un’interessante rivisitazione del fumetto.
La trama
Ci troviamo negli anni ’50 a Riverdale, un villaggio indiano dove le vite di un gruppo di adolescenti anglo-indiani si intrecciano. Al centro di Riverdale si trova Green Park, un angolo verde e paradisiaco con una lunga storia di tranquillità e misticismo. Ma quando alcuni individui senza scrupoli decidono di trasformare questo luogo storico in un’area commerciale, il gruppo di giovani decide di indire una resistenza e a colpi di entusiasmo e musica, cercheranno di salvare il luogo che tanto hanno a cuore.
Ebbene sì, un’importantissima critica al colonialismo inglese che l’India ha subito negli anni, ma che purtroppo, per mancanza di approfondimento e di una sceneggiatura veramente solida, risulta incredibilmente debole.
‘The Archies’ Una grande attenzione alla scenografia

The Archies si distingue per la sua attenzione alla costruzione dell’ambiente e delle scenografie. La narrazione fonde in modo originale le tradizioni cinematografiche di Bollywood e Hollywood. Un’attenzione particolare è dedicata alla fotografia e all’uso sapiente dell’inquadratura, che crea un esperienza visiva coinvolgente e appagante.
Tutto, dai colori alla scenografia, è studiato nei dettagli, ma la mancanza di una trama memorabile rende il film un unico susseguirsi di scene esteticamente belle e coreografie colorate.
Le relazioni tra i personaggi sono prive di un vero approfondimento, e non supportate dalla trama, che risulta fragile. I primi amori dei protagonisti e la loro lotta contro la società che li sta opprimendo sono resi con troppa leggerezza, rendendo il film ricco di spettacolarità alla Bollywood, ma privo di umanità. Che dovrebbe essere utilizzata invece come solide fondamenta, per una storia che vuole parlare di lotta, colonialismo, indipendenza e autodeterminazione. Una vera occasione sprecata.
Per concludere
The Archies, pur non eccellendo per canzoni memorabili o una trama avvincente, si distingue per la sua estetica e la sua attenzione ai dettagli storici, offrendo un’esperienza unica che mescola, come già detto, il fascino di Bollywood con elementi hollywoodiani. Purtroppo però la storia non va a fondo con coraggio e quella che avrebbe potuto essere un interessante critica si trasforma in un musical patinato e superficiale.