Connect with us

Sky Film

‘The Good House’. Un film poco riuscito

La storia di una donna, agente immobiliare e alcolista, è disponibile ora in streaming

Pubblicato

il

Approda sulle piattaforme Sky Cinema e NowTv The Good House, commedia drammatica del 2021 diretta dalla coppia di registi statunitensi Maya Forbes e Wallace Wolodarsky.

The Good House. La trama

Hildy Good (Sigourney Weaver, in questi giorni sullo schermo con Il maestro giardiniere di Paul Schrader) è, o per lo meno era, la più brillante agente immobiliare della cittadina di Wendover. Sino a quando un periodo particolarmente difficile dovuto al divorzio dal marito, che l’ha lasciata per un uomo, non l’ha portata a cercare aiuto nell’alcol. A peggiorare la situazione ci si mette anche il fatto che la sua ex assistente, Wendy Heatherton (Kathryn Erbe), le ha portato via la maggior parte dei clienti durante il periodo di riabilitazione, che Hildy aveva deciso di intraprendere dietro insistenza della famiglia.

Apparentemente uscita dal tunnel dell’alcolismo, Hildy sembra voler riprendere in mano la propria vita con rinnovato entusiasmo. La sua carriera riprende slancio e lei riallaccia un rapporto sentimentale con Frank Getchell (Kevin Kline), una vecchia fiamma con cui non aveva mai perso i contatti.

Purtroppo, alcune vicende drammatiche che la toccano personalmente fanno risprofondare Hildy nella disperazione, portandola ad affidarsi nuovamente alla bottiglia. Sarà la vicinanza di Frank a convincerla che è giunto il momento di fare i conti con la propria vita mettendo definitivamente fine, con l’aiuto dell’uomo e della terapia riabilitativa, alla sua dipendenza.

Un film che soffre di una eccessiva e inutile verbosità

Basato sull’omonimo romanzo di Ann Leary, The Good House è un titolo che gioca sia sul nome della protagonista che sulla villa che cerca di vendere, ma soprattutto sull’idea di casa in cui, apparentemente, si può trovare la propria serenità. Dove, tuttavia, si celano i demoni che spesso ci portiamo dentro. Il film di Forbes e Wolodarsky – anche sceneggiatori insieme a Thomas Bezucha –  punta molto sulla presenza e sulla prestanza scenica di due attori fra i più famosi e amati dal grande pubblico, Kevin Kline e, soprattutto, Sigourney Weaver. Nella vicenda dell’agente immobiliare Hildy Good e del suo difficile percorso per uscire dal tunnel dell’alcol, i due registi (coppia sul set e anche nella vita) hanno voluto confrontarsi su un argomento assai complesso e di difficile trattazione. Cioè se, e come, chi è alle prese con una dipendenza sia in grado di riconoscere di avere un grave problema da risolvere.

Una nobile intenzione quella dei due filmaker americani che, tuttavia, si traduce in un’operazione poco riuscita. Perché, al di là delle indubbie capacità della Weaver e di Kline, il film soffre, soprattutto nella prima parte, per una eccessiva e inutile verbosità e per l’escamotage che i due registi adottano spesso. Quello di far rivolgere la Weaver direttamente al pubblico, sfondando l’ipotetica quarta parete che, al cinema, diventa operazione alquanto difficile da gestire e di dubbia riuscita.

Gli articoli di Marcello Perucca

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’

The Good House

  • Anno: 2021
  • Durata: 114'
  • Genere: Commedia drammatica
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Maya Forbes e Wallace Wolodarsky