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Anime Netflix 2023, quelli da non perdere!

Rassegna dei titoli anime distribuiti nel 2023 su Netflix

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L’anno giunge alla sua conclusione con un ricco bagaglio di novità. Nel corso di questo prolungato periodo, le piattaforme on demand hanno offerto al loro pubblico una vasta gamma di prodotti, diversificati per genere e rivolti a tutti i gusti. Netflix si afferma come una realtà poliedrica, capace di soddisfare le esigenze di diverse correnti cinefile, esplorando territori poco conosciuti e stili precedentemente trascurati.

Particolarmente significativa è stata l’espansione della sezione anime nel 2023, arricchita da una collezione inedita di prodotti attentamente elaborati. Questa categoria si è trasformata in uno spettro di forte interesse, sia cinematografico che concettuale. Ciò ha contribuito ad ampliare gli orizzonti all’osservazione critica dell’audiovisione, promuovendo una consapevole demolizione delle barriere comuni che tendevano allo svilimento e allo sminuimento di alcuni segmenti culturali.

Anime Netflix 2023: la parentesi storica

Senza necessariamente fare un salto indietro nel tempo, basta dare uno sguardo agli ultimi mesi per comprendere l’ultimo filone seguito dalle produzioni animate nipponiche, che riporta in auge il valore dell’antichità nella Terra del Sol Levante. Un cospicuo materiale si indirizza verso una cultura che, fino al 1867, ha mantenuto un’ermeticità nei confronti del resto del mondo. Sebbene questa chiusura abbia privato il Giappone di una potenziale contaminazione culturale, ha al contempo preservato una cultura immune dalle tentazioni occidentali, configurando tale atteggiamento come un corollario esplicativo finalizzato alla tutela della tradizione, che spazia dalla sua forma più arcaica e ingiusta a quella più affascinante e coinvolgente. Si tratta di un approccio che cura e abbraccia l’olistica accezione di una tradizione millenaria.

Netflix, in questo senso, offre un contributo importante nel panorama anime, con la sua attenzione alla preservazione delle radici culturali, mantenendo viva e rilevante una tradizione che si è evoluta attraverso molteplici sfaccettature nel corso dei secoli.

Ooku – Le stanze proibite

Un anime Netflix di notevole impatto storico è senza dubbio Ooku – Le stanze proibite, basato sull’idea di Fumi Yoshinaga e riadattato con la regia di Noriyuki Abe. Quest’opera intrigante, impegnativa e distopica, si prefigge di documentare e mettere in luce le limitazioni delle differenze di genere tra uomini e donne, oltre a esporre la verticalità gerarchica di rilevante incidenza sociale. La serie, composta da dieci episodi, si svolge nel periodo Muromachi del Giappone feudale e si lega strettamente alla chiusura ideologica, orchestrata dalla superbia semi-divinatoria delle classi più agiate. Questa è una panoramica dall’alto che offre una comprensione generale del contesto dei fatti, ma l’attinenza tematica risiede soprattutto nell’analisi delle viscere culturali dell’organizzazione giapponese.

Anime Netflix 2023 – Ooku le stanze proibite

Ooku è un anime che approfondisce e illustra, seppur con ritmi cavillosi e impegnativi, la privazione di diritti oggi considerati inalienabili. Scomponendo letteralmente il mondo delle donne da quello degli uomini, ricostruisce innanzitutto una verità storica e successivamente ideologica. Nella sua trama, si distingue anche per soppressione dell’uomo forte in virtù del gentil sesso, costituendosi come un anticlimax rispetto alla realtà a cui l’opera stessa si aggrappa.

Blue Eye Samurai

Blue Eye Samurai è l’anime che accarezza il tratto storiografico, graffiandone usi e costumi attraverso il personaggio di Mizu, una donna samurai dagli occhi blu. Il capolavoro firmato da Amber Noizumi e Michael Green ci trasporta nel periodo Edo, immergendoci in un inverno senza fine alla ricerca di vendetta contro l’uomo occidentale. Uno spazio di riflessione gremito di contrasti, dove si scontrano antichi valori e modernità, offre uno sfondo introspettivo di una cultura capace di perdonare le più oscure barbarie, ma che mostra una scarsa tolleranza verso la diversità. Un anime che si distingue, sia nel modo di raccontare che negli obiettivi, da Ooku, abbracciando l’ambito action e richiamando alla mente pellicole americane come Kill Bill del maestro Tarantino, con la sua struttura che affronta il disagio del contrappasso storico, con un susseguirsi degli eventi che sfidano l’integerrima stasi culturale.

Blue Eye Samurai è l’anime Netflix che nel 2023 ha introdotto una corrente nuova, dissociandosi dall’autorato pur mantenendone i tratti evocativi. Il risultato è una dinamicità dissonante ma appropriata, progettata per coinvolgere un pubblico eterogeneo. Con un linguaggio polifunzionale che fonde la risonanza attuale con gli elementi distintivi dell’opera, l’anime si distingue per la sua unicità.

Onimusha

Onimusha, presenta parallelismi noti, dettagliati da un’animazione lineare e poco audace. Nonostante ciò, è un’opera degna di menzione, sia per la sua importanza storica nel mondo del gaming (dal 2001), sia per il suo impegno a rimanere fedele all’apologetico clima feudale dell’epoca di ambientazione. La trama segue un samurai che si dota di poteri soprannaturali al fine di contrastare un potente invasore. Il tutto in un panorama dipinto dai colori pastello, vivido nel ricordo di un Giappone rurale disseminato di villaggi contadini e sontuosi palazzi.

Le tematiche legate all’occulto e ai misteriosi poteri divini sono il frutto della sceneggiatura di Hideyuki Kurata, diretta da Shinya Sugai e supportata dal genio indiscusso di Takashi Miike. Questo team di professionisti promette un’opera all’altezza di un incipit visionario, che si evolva nella dicotomia di concetti e preconcetti attraverso una forma cinefila elaborata.

Onimusha, tra gli anime del 2023, non soddisfa completamente le aspettative di tutti, ma riesce a rivolgersi a un pubblico che apprezza le sue note melodiche, avvolte da una poetica illustrativa che omaggia i maestri già citati. È essenziale considerare i dodici episodi della serie, poiché contribuiscono a una raccolta che esprime una cultura sottesa, magari trascurata o accentuata dalla fantasia, ma che al contempo mantiene uno sguardo attento sulla realtà.

Onmyoji 

Onmyoji, tra gli anime di Netflix del 2023, si distingue per la sua abilità nel costruire una narrazione fluida tra finzione e realtà, evitando qualsiasi scissione tra le due dimensioni e fondendole in una liricità arcaica, ancorata da una sceneggiatura contemporanea di notevole spessore. Abe Seimei, figura storica vissuta tra il 921 e il 1005, astrologo e mago del periodo Heian, è il protagonista delle storie di Baku Yumemakura, portato su schermo attraverso la sceneggiatura di Natsu Hashimoto e Yuiko Kato, sotto la regia di Soubi Yamamoto. Condensato da un prudente approccio investigativo, Onmyoji emerge come un perfetto nucleo mitologico, collocando la leggenda in un’ancestrale dimensione fantasy attraverso disegni che richiamano il folclore, con una teatralità ingegnosa.

Mantenendo un’estetica simpatizzante con gli anni ’90, l’anime rivitalizza l’eccentricità dei personaggi, con particolare cura per la rappresentazione dei volti distintivi dell’alta borghesia dell’epoca. Inoltre, la componente fantasy è influente e ben integrata nell’opera, affermando la ricerca di un idillio nel cuore della lotta tra bene e male, tra il mondo reale e la sua dimensione ultraterrena. La fagocitazione dell’umano, intrappolato tra timori e debolezze, da parte di figure demoniache che ne invadono lo spirito flebile, emerge come un elemento distintivo di Onmyoji, rendendolo un anime che, dall’inizio alla fine, si rafforza con convinzioni saggiamente dosate durante il susseguirsi dei minuti.

Anime Netflix 2023: caccia ai mostri

Nel corso del 2023, Netflix si è affermata tra le piattaforme leader nel conferire un’importanza predominante alle produzioni anime, distinguendosi anche per la creazione di un’interessante nicchia all’interno di questo ambito, focalizzata principalmente sulla componente sci-fi e horror. Questo segmento di animazione ha delineato confini che vanno dalle forme più semplici e stilizzate fino a raggiungere un sofisticato taglio tridimensionale, in sintonia con trame didascaliche e ambientazioni ricercate.

Le tematiche affrontate spaziano dall’esplorazione della complessità del genere umano al rapporto con il divino e all’indecifrabile, arricchite da elementi attuali e immerse in una contemporaneità curata, protetta dai cliché delle storie fantasy e caratterizzate da un sensato pragmatismo.

Akuma-kun

Iniziato nel 1963 da Shigeru Mizuki, Akuma-kun è l’adattamento anime dell’omonimo manga d’autore, da cui in precedenza sono stati tratti due live action. Dissacrante e talvolta fuorviante, il regista Junichi Sato conferisce all’opera i tratti animati caratteristici dell’intrattenimento commediale, come per esempio avviene in Keroro, scritto da Mine Yoshizaki e diretto dallo stesso Sato. Allo stesso tempo, Akuma-kun si distingue per una trama che non esita a sviluppare personaggi profondi, articolati in modo sostanziale. Il giovane erede di un prestigioso titolo del mondo degli spiriti, affiancato dal suo compagno Mephisto III, svolge il ruolo di Akuma-kun, un detective dell’occulto impegnato a liberare le persone dai propri demoni.

Anime Netflix 2023 – Akuma-kun

L’animazione originale, pur essendo poco curata, costituisce la base su cui si fonda l’anime, differenziandolo da altre produzioni simili. La sua originalità risiede nella semplicità, superando i cliché tipici dell’eroe epico e ritagliando il protagonista come un ragazzino con capacità soprannaturali, ma che vive allo stesso tempo le insicurezze tipiche dell’essere umano. La ricerca di un mondo ideale, caratterizzato dalla pacifica convivenza tra esseri umani e demoni, rappresenta l’utopia centrale dell’opera. Ichiro (Akuma-kun), durante le sue indagini e studi, esplora costantemente sentimenti che spesso trascuriamo o consideriamo troppo complessi. Enigmatico e introspettivo, questi aspetti emergono nel corso della visione, scavando nella formazione dei demoni che il giovane incontra e nelle profonde domande esistenziali che si pone.

My Daemon

My Daemon è l’opera sci-fi che si distingue in maniera eccellente all’interno del genere. Ambientato in un’apocalisse mai completamente manifestata, il racconto esplora la convivenza sullo stesso pianeta tra esseri umani e misteriosi demoni animali. In questa meschina lotta per l’autoconservazione, emergono i tratti più oscuri del genere umano nei confronti dei daemon, spesso erroneamente etichettati come pericolosi. La storia, firmata da Hirotaka Adachi e diretta da Nat Yoswatananont, si concentra su Kento, un ragazzino di circa dieci anni, affascinato da queste creature straordinarie, divenuto amico di Anna, una daemon dalle sembianze canine, con cui intraprende un’intensa avventura.

Focalizzandosi sui due protagonisti, la trama si discosta dall’andamento canonico delle vicende, trascinando lo spettatore nella tenerezza del rapporto tra le due anime completamente affini. In perenne pericolo e costantemente affrontati da volti ostili, sorge un incondizionato sentimento d’amore in un’odissea di peripezie, lasciando una sensazione di quiete ma anche di inopportuna appartenenza al mondo in cui vivono i due personaggi. Comunicando un messaggio chiaro, incentrato sulla sensibilizzazione verso la natura come elemento predominante e reale proprietaria del pianeta, l’opera, con suggestive musiche e immagini in stile cyberpunk, esprime una contraddizione naturale, delineando il profilo di due figure apparentemente deboli, rafforzate da convinzioni profonde e da un legame indissolubile. Affascinante, emozionante e coinvolgente, My Daemon potrebbe rappresentare, insieme a Blue Eye Samurai, la punta di diamante della categoria anime Netflix.

Pluto

Pluto è l’anime che offre un altro affascinante capitolo nel vasto panorama della fantascienza, distinguendosi come una delle opere più fedeli a questo genere, non per innovazioni sorprendenti, ma per la coesione e la coerenza dei temi trattati. È imperativo dedicare del tempo per esplorare gli otto episodi di questa serie ideata da Naoki Urasawa e diretta da Toshio Kawaguchi. Incarnando le caratteristiche tipiche dell’animazione giapponese e gli elementi distintivi degli anime che hanno preceduto con tematiche simili, Pluto si distingue con sagacia, focalizzandosi sull’intelligenza artificiale come elemento chiave per lo sviluppo della trama. Questo argomento diventa anche un punto focale per un’analisi critica, ravvivata da una narrativa ben strutturata che si discosta dai caratteri intrattenitivi più comuni.

Sebbene in modo distante, Pluto, sia per i disegni che per altri aspetti, richiama alla mente L’Attacco dei Giganti di Hajime Isayama. Come nell’opera di Isayama, Pluto presenta una minaccia terrificante per l’umanità, una potenza incontrollata agli occhi delle persone, impersonificata dallo sviluppo tecnologico. Un timore sempre presente nell’attualità, ma che per comodità spesso rimane silente tra le fauci del potere. Pluto esagera, in modo prettamente narrativo, queste preoccupazioni, sottolineando una certa obiettività e distinguendosi come un anime che non rivoluziona il genere, ma si distingue per la sua costruzione non conformista rispetto alle tendenze classiche.

Castelvania: Nocturne

Dal futuro, facciamo un salto indietro nel passato, e tra i numerosi titoli citati, è doveroso menzionare Castlevania: Nocturne, lo spin-off della serie ideata dallo sceneggiatore Warren Ellis. Sebbene non rientri nella categoria degli anime, essendo una produzione statunitense, Castlevania: Nocturne conserva gli elementi distintivi dell’animazione orientale, provenendo da un’idea videoludica giapponese (Konami). L’opera è successiva alle quattro stagioni del filone narrativo canonico, distinguendosi per la qualità dell’animazione e l’impegno nella creazione di ambientazioni storiche arricchite dal fascino dell’appeal fantasy.

Anime Netflix 2023 – Castelvania Nocturne

In Castlevania: Nocturne, la trama si svolge dopo la rivoluzione francese, con i vampiri che sfruttano l’incertezza sociale per prendere il controllo del potere. Richter Belmont, l’ultimo discendente di una dinastia di cacciatori di vampiri, affronta la minaccia di un oscuro messia che mette a repentaglio la nazione. Il tono spesso dissacratorio e irriverente sfida la storicità, liberando le coscienze dai dogmi dell’epoca, mentre contemporaneamente emerge il male che priva delle più basilari sicurezze.

La trama si avvale di un eccellente sviluppo dei personaggi, che animano scene di combattimento impeccabili. Nonostante la storia sia nota e, in certi versi, retorica, la frenesia degli attimi d’azione, le atmosfere cupe e il senso dell’occulto suscitano interesse per un format che segue un crescendo graduale e che, sebbene non decolli completamente, ha scritto la storia anche nel mondo del gaming, continuando a ispirare ancora oggi.

Una continua ricerca

Il 2023 ha arricchito la piattaforma di numerosi anime, eccellendo nel valorizzare questo settore. Tuttavia, il contributo di Netflix nella promozione degli anime è ormai consolidato da diversi anni, navigando tra successi, insuccessi e qualche significativo colpo di scena. Nonostante le sfide di un mercato non sempre accessibile a tutti, Netflix ha dimostrato destrezza nel posizionarsi, includendo nel suo catalogo lavori precedenti all’ultimo anno e riproponendo anche opere appartenenti a un passato più remoto.

Gli Imperdibili

La cultura dell’anime esplora il mondo reale, dall’estremo oriente all’occidente, con opere come Seven Deadly Sins di Nakaba Suzuki, che abbraccia una distorsione medievale, affrontando tematiche legate alla religione e alle increspature di miti e leggende dell’epoca. In una chiave di lettura vibrante della cultura anime, la trama si snoda tra eroi e nemici dotati di poteri vari e forme diverse.

Per un’esperienza di medesima accezione ma da un punto di vista prettamente nipponico, vale la pena esplorare Demon Slayer di Koyoharu Gotōge, un affascinante viaggio nel Giappone feudale infestato da demoni, noto per la sua costruzione narrativa e l’alto grado deontologico.

Per chi predilige un approccio più fluido e una trama scorrevole, e consigliabile la visione di Baki Hanma di Keisuke Itagaki, un’opera fisica ricca di lotte corpo a corpo, e Kengan Ashura di Yabako Sandrovich, con una trama più intensa e focalizzata sull’azione. Entrambe soddisfano gli amanti del genere più combattivo e materiale.

Questi, alcuni esempi della vastità a cui questa forma d’arte cinefila affida la sua maestria, sfidando giudizi spesso affrettati e riduttivi. La sezione anime, nel corso del tempo è riuscita a calibrare il tiro su vari contesti, trascinando dalla dimensione irreale una concretezza priva dell’astrazione dei mondi fantastici creati da autori geniali. Sarà interessante comprendere l’evoluzione futura e se verranno identificati nuovi stili e caratteri che daranno vita a opere di valore ineccepibile.