Dopo essere stato nei cinema a inizio anno, distribuito da Eagle Pictures, 50 Km all’ora– il nuovo film di Fabio De Luigi– arriva su Prime Video. Il simpatico cineasta romagnolo confeziona un altro piccolo gioiello, più maturo, nostalgico e composito dei precedenti, e si ritaglia il ruolo di coprotagonista. Al suo fianco, Stefano Accorsi, con cui condivide la regione di appartenenza, qui per la prima volta sulla scena insieme a De Luigi.
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai, il film è una produzione Colorado Film in associazione con Sony Pictures International Productions ed è realizzato con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission. In collaborazione con Prime.
50 Km all’ora | La trama
Rocco (De Luigi) e Guido (Accorsi) sono due fratelli che hanno perso le tracce l’uno dell’altro da parecchi anni. L’occasione di ritrovarsi si presenta quando il padre Corrado (Alessandro Haber), che ha trascorso tutta la vita con Rocco, viene a mancare. L’arrivo in chiesa di Guido fa subito capire che tipo di rapporto abbiano ormai questi uomini, legati dal sangue ma estranei tra loro.
Sai qual è la cosa più bella dei ricordi? Che te li puoi inventare
Dopo aver sbrigato le faccende legate al funerale, Guido e Rocco decidono di intraprendere un viaggio insieme, a bordo dei vecchi motorini con cui amavano scorrazzare da giovani. La meta è il cimitero in cui è seppellita la madre, accanto a cui Corrado ha chiesto di essere deposto, in una lettera rivolta al figlio minore Guido.
Tra tappe immancabili e incontri particolari, i due fratelli ritroveranno un affetto troppo a lungo sopito e faranno i conti con quel passato che li ha feriti e separati.
Ph.Loris-T.-Zambelli-
La genuinità di De Luigi permea la pellicola
Scritto a quattro mani da Giovanni Bognetti e dallo stesso De Luigi,50 Km all’ora possiede una genuinità e un’ironia assolutamente trascinanti. La comicità alleggerisce una linea narrativa costellata di drammi che appartengono alla vita di tutti noi. Il tema della famiglia, vero e proprio fulcro attorno a cui tutto ruota, viene scandagliato e posto sotto la luce dei riflettori.
Vedo tutta l’ironia dell’esistenza
Si parla di responsabilità, di rimpianti e di rancore, sempre in una chiave piuttosto realistica e, perché no, ottimistica. Appare quindi evidente quanto lo spirito dei suoi autori – De Luigi in primis – condizioni la pellicola. Le sfumature che caratterizzano i protagonisti, per quanto all’inizio siano ben definiti, vanno a creare un quadro con cui è facile stabilire un contatto.
Tante emozioni da uno specifico contesto
Le emozioni si alternano, senza che nessuna prevalga sull’altra, ma concorrendo a lasciare una sensazione di pienezza e di familiarità.
Il viaggio, che riunisce i due fratelli e li costringe a fare i conti sia con loro stessi che con il passato, diventa la cifra stilistica del film. Attraverso questo escamotage, viene fuori la rappresentazione di un contesto specifico, popolato di personaggi alternativi, simpatici e colorati. Al tempo stesso, se ne sottolinea la purezza, la vitalità e l’appartenenza a un’umanità non ancora completamente contaminata da sovrastrutture.
Ph.Loris-T.-Zambelli
Ci vediamo da più vecchi
Splendido infine il lavoro dal punto di vista musicale, lavoro che riprende la nostalgia di fondo e la offre al pubblico permettendogli di entrare di più nella storia e di goderne appieno. Registicamente, De Luigi ha una visione d’insieme molto precisa, a tratti romantica, che intrattiene ed emoziona, racconta ed insegna, senza ipocrisie o pretenziosità.