Finestkinddal 16 dicembre disponibile su Paramount+, è scritto e diretto da Brian Helgeland e prodotto da Taylor Sheridan, insieme alla 101 Studios Bosque Ranch. Nel cast: Jenna Ortega, il premio Oscar Tommy Lee Jones, Ben Foster e Toby Wallace.
IL TRAILER – Finestkind
Il mare, un affare di droga
Ci si aspettava di più da questo film, e non si può nascondere di certo la delusione di fronte a un’opera che non è né bianca e né nera. Le aspettative erano alte per lo sceneggiatore di L.A. Confidential che dirige la Ortega e Lee Jones mentre supervisiona il re mida della serialità del momento, Taylor Sheridan. Il film ci chiede cosa stiamo guardando. Forse un dramma famigliare, un romance epico in alto mare, o un classico b movie senza infamia e senza lode? Il problema è che Finestkind potrebbe benissimo essere tutto ciò.
Charlie e il fratellastro Tom giocano a fare i pescatori. Siamo a New Bedford in Massachusetts. Mentre per Charlie è un passatempo, un atto di ribellione verso la vita preordinata che il ricco padre ha scelto per lui, per Tom non è così. È la vita in cui è dentro fino al collo. La sua intera vita è legata alla Finestkind, che il vecchio padre, malato terminale ed ex criminale, gli ha donato
Tom mette su una specie di banda di disadattati, ubriaconi e tossicodipendenti. Tra i quali vi è Mabel, un’ex spacciatrice, che organizza partite di droga in mare. Alla fine Finestkind sembra risiedere nel pentolone che Brian Helgeland sceglie di dargli. Un thriller a volte abbastanza calzante, cinico a tratti, e che perde ben presto la sua tessitura per i vari temi trattati. In questa rocambolesca storia di droga, quasi tragicomica, viene ripetutamente sottolineata la forza dei legami. Quelli che non legano lo studente Charlie al padre Gary, e quelli di riconoscenza e di sangue che immutabilmente tengono insieme un’opera grazie a Ben Foster e Tommy Lee Jones.
L’epica di Finestkind
Taylor Sheridan compare come “semplice” produttore. Ma è indubbio che Finestkind cerca di riprendere l’epica romance delle sue serie. Perché New Bedford, simbolicamente, assomiglia un po’ al Montana. La ricerca di famiglia, e la sua protezione, si incunea nella virilità del mare proprio come la famiglia Dutton fa col suo ranch, sostituendo i cavalli con le barche. Lo stesso sogno americano sheridiano di protezione della terra dagli estranei burocrati si respira nel personaggi di Foster e Tommy Lee Jones.
Pronti a tutto per proteggere il loro orticello e la loro vita attraverso il luogo. Il loro luogo. Ed è in questa parte che di vede la ferocia di Sheridan. In una costruzione un po’ scorsesiana, tra tradimenti e resa dei conti, emerge la parte migliore di Finestkind.
L’opera di Brian Helgeland è godibile quando cerca di imitare il mito di Taylor Sheridan. In molti tratti la narrazione ha la sua svolta nell’adrenalinica catarsi della violenza. Una purificazione che vede il personaggio di Tommy Lee Jones, Ray, esporsi a salvatore non solo del figlio ma dell’intera comunità di New Bedford, in uno dei plot twist più crudi del film.
Il crime romance e i suoi punti deboli
Se da un lato l’epica del film è abbastanza evidente, dall’altro Finestkind è completamente assorbito dall’elemento crime che, fuso con un polpettone troppo romanzato, stenta ad inglobarsi con il thriller. Il ruolo di Jenna Ortega, ben lontana dai fasti di Mercoledì , è definito e indefinito. Serve senza dubbio a dare una scossa tra i due mondi del romance e del crime, avendo in sé l’elemento romantico e l’apertura di quello criminoso, funzionale però più al primo che al secondo. Il suo ruolo è quello della spacciatrice un po’ femme fatale, un po’ donna da difendere.
La Ortega soffre troppo nell’essere un personaggio femminile solitario con una scrittura che non fa nulla per darle rilevanza; la sua Mabel alla fine è troppo esile per considerarsi spalla e troppo acqua e sapone per essere credibile come imprenditrice di eroina.
Se Finestkind fosse rimasto sul thriller del mare e sul suo tratto epico, avrebbe evitato un po’ di grane alla fluidità del film. Brian Helgeland fa tante cose. Parte dal sentimentalismo famigliare e dalla love story tra Mabel e Charlie; poi la narrazione sembra aprirsi verso l’epicità, poi vira sul crime, per tornare sul romance e rilasciarlo di nuovo. Finestkind dimostra in ciò una scrittura molto fragile sulla direzione del film che fin da subito lo rende incerto e frammentario.
Finestkind alla fine non può definirsi un brutto film, ma un’opera che prende troppe direzioni senza prenderne nessuna. Incuriosisce per ambientazioni e una certa, seppur momentanea, epicità. Senza però essere in grado di creare un racconto uniformemente interessante.
Anno: 2023
Durata: 126'
Distribuzione: Paramount+
Genere: thriller
Nazionalita: Usa
Regia: Brian Helgeland
Data di uscita: 16-December-2023
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers