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Focus Italia

’50 Km all’ora’ Incontro stampa con Fabio De Luigi e Stefano Accorsi

In occasione dell'uscita in sala, prevista per il 4 gennaio 2024, si è tenuto l'incontro stampa di 50 Km all'ora, terzo film di Fabio De Luigi, che ne è anche il protagonista, insieme a Stefano Accorsi.

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50 km all'ora incontro stampa

Al cinema dal 4 gennaio, 50 Km all’ora è stato presentato durante un incontro stampa, nella splendida cornice dell’Hotel St. Regis di Roma, dal regista e interprete Fabio De Luigi e dal suo co-protagonista, Stefano Accorsi. La pellicola, distribuita da Eagle Pictures, segna la prima collaborazione (per un film in sala) tra Sony Pictures e Colorado.

50 Km all’ora | L’incontro stampa

In apertura, De Luigi racconta le difficoltà delle riprese, il cui inizio è coinciso con la terribile alluvione che ha sconvolto l’Emilia Romagna. «Abbiamo dovuto modificare alcune location, per fortuna la seconda parte della lavorazione ha visto qualche giornata di bel tempo.»

50 Km all’ora è la terza opera dietro la macchina da presa per il simpatico artista romagnolo. «Non nasco regista, ma cerco di fare come ho fatto finora, ossia far sedimentare le esperienze precedenti per correggere quelle successive. L’intento è fare qualcosa di migliore.»

Credo che questo sia un film più maturo. – Fabio De Luigi

Interviene quindi Accorsi, che ricorda il suo coinvolgimento nel progetto. «Io e Fabio ci conoscevamo poco, ma ho sempre amato la sua grazia, accattivante ed empatica, ha uno humour unico. Poi io sono un grandissimo fan della comicità e avevo voglia di farne. Quindi sono stato molto contento quando mi ha proposto il copione.»

È una commedia umana, dove c’è sempre qualcosa che sdrammatizza. E, secondo me, è segno di una grande maturità di scrittura e di realizzazione. – Stefano Accorsi

La tenerezza maschile e il legame con la terra

Tra le domande dei giornalisti, viene fuori una definizione che piace molto a De Luigi, per descrivere il suo lavoro, incentrato su una «linea maschile di tenerezza». «È interessante come riflessione – si collega Accorsi – è importante mostrare anche questo aspetto sulla sensibilità maschile.»

50 km all'ora incontro stampa

Ph.Loris-T.-Zambelli

Mentre per quanto riguarda il viaggio, che detta un po’ lo stile della pellicola, vero e proprio on the road, l’attore protagonista sottolinea il suo amore per il tema. «Il viaggio è una dimensione che mi piace tanto, è arricchente. Tra l’altro nel film noi viaggiamo nella nostra terra, ed è una continua scoperta

L’Emilia Romagna è una terra sorprendente. – Stefano Accorsi

De Luigi spiega che «inizialmente il copione poteva essere l’occasione per un film cartolina, ma dopo l’ingresso – immediato – di Stefano, ho chiamato Alessandro Usai e gli ho proposto di raccontare la storia dei due fratelli in quella zona. Da lì è venuta l’idea di ambientare tutto in Emilia Romagna.

Per i vari incontri, le varie umanità, ho cercato di affidarmi ad attori e attrici che avessero una provenienza geografica. C’era l’idea che le cose in sospeso si risolvessero via via, durante il viaggio. Poi abbiamo lavorato sul tentativo di riavvolgere il tempo, anche i luoghi e le musiche danno l’idea di un tempo congelato

Si è sempre in evoluzione, anche a 50 anni. – Fabio De Luigi

50 Km all’ora | Un incontro stampa all’insegna di balletti e ironia

Tra i momenti già cult di 50 Km all’ora, c’è senza dubbio la scena dello stacchetto danzante dei due protagonisti. «Ci siamo allenati molto, appena avevo un’oretta studiavo la coreografia. Ci ho rimediato un’ernia inguinale, ma sono molto felice del risultato.» – dice De Luigi. Dal canto suo Accorsi scherza sul fatto di nascere come ballerino: «Ho dovuto interrompere la mia carriera perché me lo ha chiesto Bolle (ride, ndr.). Comunque è stato divertente, ma faticoso.»

50 km all'ora

Ph.Loris-T.-Zambelli

Dopo aver accennato ai rispettivi fratelli – De Luigi ne ha due piuù grandi, un maschio e una femmina; Accorsi uno più piccolo – si passa a parlare della cosiddetta «ironia dell’esistenza» tirata in ballo dalla sceneggiatura e ricercata da entrambi, sul lavoro come nella vita. «L’ironia dell’esistenza mi appartiene – spiega Accorsi – credo che ridere sia fondamentale nella vita, ma è difficile avere a che fare con persone che non la capiscono. Da piccolo avevo un senso dell’ironia che non capivo nessuno, crescendo trovi il modo di farti capire.»

  • Foto in evidenza cr. Loris T. Zambelli

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.