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Anniversari

I 75 anni di Gerard Depardieu, il Jean Gabin dei giorni nostri

Monumento del cinema francese (e non solo); Gerard Depardieu è stato diretto da Truffaut, Resnais, Leconte, Sautet, Bertolucci e Tornatore

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i 75 anni di Gerard Deperdieu

I 75 anni di Gerard Xavier Marcel Depardieu, in arte Gerard Depardieu, nato a  Chateauroux, il 27 dicembre 1948. Una vita, la sua, dissipata, spesa tra risse, sbornie e un passato da gigolo.

Un paio di matrimoni alle spalle, la tragica morte del figlio Guillaume e le accuse di stupro da parte di diverse attrici con le quali ha lavorato testimoniano lo stile di vita eccessivo e disordinato di uno dei monumenti del cinema francese, paragonato, dai più, a Jean Gabin.

In Codice d’onore Corneau si girava di notte, io mi annoiavo e così avevo bevuto per passare il tempo. Quella notte in particolare dovevamo girare la famosa scena in cui Montand mi spara. Io ci mettevo un’infinità di tempo a dire le mie battute, non parlavo in modo chiaro e abbiamo dovuto rifare la scena numerose volte. Allora quella notte, negli occhi di Montand ho visto la mia vergogna e mi sono detto: “Mai più una cosa del genere. Bere e lavorare mai più!”

Una carriera punteggiata da centoquaranta film

Gerard Depardieu raggiunge il successo con I santissimi di Bertrand Blier, che lo dirige in Preparate i fazzoletti (1978), Lui portava i tacchi a spillo (1986), Merci la vie- Grazie alla vita (1991).

Recita, poi, per Alain Resnais in  Stavisky, il grande truffatoree in Mon uncle d’Amerique. Per Claude Suatet in Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre  e per Maurice Pialat in Loulou (1980) e nei successivi Police  e Sotto il sole di Satana.

gerard depardieu

I 75 anni di Gerard Depardieu: i film con Ferreri, Bertolucci e Scola

Marco Ferreri lo volle nel controverso L’ultima donna. Nella scena finale, accusato da Valeria, la sua donna, di essere maschilista, il personaggio che interpreta Depardieu, si evira con un coltello elettrico. L’anarchico regista milanese lo volle poi, due anni dopo, in Ciao maschio, assieme a Marcello Mastroianni.

Magica l’interpretazione di Gerard Depardieu in Novecento di Bernardo Bertolucci, al fianco di Robert De Niro. Meno significative le sue apparizioni ne L’ingorgo di Comencini, Concorrenza sleale di Scola, La parola amore esiste L’abbuffata di Calopresti.

Attore duttile ed eclettico, in grado di passare dalla commedia (Tre simpatiche carogne,  La capra …), ai drammi (Camille Claudel, Germinal, Tutte le mattine del mondo) ai polàr ( 36 Quai des Orfevres.), consolida la sua  fama con la saga di Asterix & Obelix.

Meritano certamente una menzione speciale le pellicole interpretate per la regia di Francois Truffaut: L’ultimo metrò  (1980) e l’insuperabile melò La signora della porta accanto (1981).

Per dieci anni ho fatto solo film duri, dove uccidevo e crepavo anch’io. Ho dovuto morire quaranta volte. Sono stato bruciato, assassinato, ghigliottinato. Quando giravo questi film non mi rendevo conto dell’influenza che avevano nella mia vita privata. Così, a riprese finite, attraversavo fasi di depressione violenta, di astenia, di abbattimento totale.

Gerard Depardieu si supera  poi nel magistrale e claustrofobico Una pura formalità  di Giuseppe Tornatore (1994) e  nel recente Maigret di Patrice Leconte (2022).

Insignito del Cèsar per L’ultimo metro e per il  Cyrano di Bergerac (1991), per il quale è candidato all’Oscar, vince la Coppa Volpi alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia in Police e premiato nel 1997 con un Leone d’oro alla carriera.

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