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Rome International Documentary Festival

Rome International Documentary Festival: tutti i vincitori della seconda edizione

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How to save a dead friend, Kimi e Marusya sul letto

Un ottimo bilancio per il Rome Documentary Film Festival: tutti i vincitori della seconda edizione

27 i film in concorso,  con 4 proiezioni al giorno, 2000 spettatori, oltre 20 registi ospiti del festival provenienti da tutto il mondo, più di 300 partecipanti alle nostre quattro masterclass, dal 1 al 7 dicembre 2023 presso il Cinema Aquila di Roma nel cuore del Pigneto.

Tutte le opere  del Rome Documentary Film Festival,sono state molto amate dal pubblico con una media voto di ben 4,39 su 5, motivo per cui le giurie hanno dichiarato la loro difficoltà nel scegliere i vincitori.

La giuria del concorso internazionale WORLD-DOC era formata da Nina Bursteinpluripremiata regista newyorkese e vincitrice del concorso internazionale del Ridf 2022, Marco Bertozziregista, scrittore e docente universitario, e da Leonardo Di Costanzodocumentarista e regista di cinema di finzione, formatore in numerose scuole di cinema in Italia e all’estero.

Tutti i premi della seconda edizione del Rome International Documentary Festival il festival del documentario creativo di Roma

Per Concorso Word-Doc ha vinto il Premio Miglior Documentario “How To Save a Dead Friend” di Marusya Syroechkovskaya. Si tratta di un’opera che ritrae il viaggio di una gioventù verso l’età adulta. La regista ha coinvolto tutte le persone a lei care per mettere in scena un’umanità che va ben oltre la singola storia individuale.

Il Premio Speciale della Giuria è andato a “The Last Year of Darkness”di Ben Mullinkosson, che ha permesso di scoprire una realtà inedita in modo inaspettato ed elettrizzante attraverso lo sguardo attento e sensibile del regista e la sua attenzione per i dettagli che hanno trasformato questo film in una celebrazione della vita, nonostante sarebbe potuto facilmente scivolare in toni molto più cupi.

Menzione speciale a “Amor” di Virginia Eleuteri data all’unanimità dalla giuria per l’accuratezza di un apparato iconografico capace di esaltare il parallelo tra discesa vertiginosa nei recessi della psiche e immersione profonda in una Roma vista dal Tevere. Attraverso forme cinematografiche magnificamente ibride, ma lontano dal film diario cronologico, “Amor” costruisce un mirabile dispositivo narrativo, in cui la viva presenza dell’autrice scandisce un racconto che da personale riesce a farsi collettivo e mitologico.

Per Concorso ITA-Doc, il Premio Miglior Documentario è stato dato a “N’en Parlons Plus” di Cécile Khindria e Vittorio Moroni: un prezioso documento sul processo di decolonizzazione dell’Algeria fondendo una storia personale e collettiva in un racconto che veicola un messaggio universale.

Il cortometraggio “Irina Hale – L’Artista Bambina” di Cristina D’Eredità ha vinto il Premio per la sezione Concorso Short –Doc.

Infine, il pubblico accorso numeroso alla seconda edizione del Rome International Documentary Festival ha premiato “Kripton” di Francesco Nunzi, storia di sei ragazzi border line tra i 6 e i 30 anni ricoverati presso una comunità psichiatrica.

Emma Rossi Landi e Christian Carmosino Mereu direttori del   Rome International Documentary Festival hanno salutato così il pubblico numeroso dell’evento

Abbiamo realizzato un festival che è stato occasione di scambio e riflessione tra autori e pubblico, un festival basato l’accoglienza e l’ascolto che sono la dote fondamentale del documentarista”.

Rome International Documentary Festival è organizzato da Botteghe Visive aps insieme a DocFest srls e all’Associazione Culturale Variabile, con il patrocino del Comune di Roma e del Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre, in partnership con ZaLab e AAMOD.

 

 

 

 

 

 

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