Si è conclusa la 49° edizione del Seoul Independent Film Festival, il longevo festival di cinema indipendente che chiude l’annata produttiva cinematografica in Corea del Sud.
Il festival è tradizionalmente l’ultimo appuntamento dell’anno solare e altrettanto tradizionalmente, una vetrina per i giovani talenti che si affacciano al mondo cinematografico. Tra questi anche una insolita sezione competitiva tra attori in corsa con monologhi di 60 secondi, valutati tra gli altri anche da Kwon Hye-hyo (D.P., Walk up) e Jang Kung-jae (Juhee From 5 to 7, Because I Hate Korea).
Quest’anno, degli oltre 150 lungometraggi ricevuti, solo 29 sono stati inseriti nella sezione competitiva. Accanto a questa, anche una kermesse ben selezionata di prodotti internazionali, tra cui hanno trovato posto il capolavoro di Ryusuke Hamaguchi, Il male non esiste, e La Chimera della nostra Alice Rorwacher.
Seoul Independent Film Festival: i vincitori
Il film scelto dalla giuria come migliore dell’anno è The nature man di Noh Young-seok, già presentato a Jeonju quest’anno. La storia di un misterioso individuo che vive apparentemente ritirato da qualsiasi socialità nel mezzo delle montagne coreane, che due giovani influencer rintracciano per poterne documentare la storia assurda. Si troveranno vittima di una truffa astutamente architettata e non di così immediata comprensione.
Il Best Prize della sezione è stato vinto da Work to do, di Jang Sung-bum, in assoluto uno dei migliori film indipendenti dell’anno, che per questo si porta a casa anche l’Independent Star Award per il co-protagonista Kim Do-young. I riconoscimenti si vanno ad aggiungere alle conferme già ricevute al Festival di Busan.
L’attore Park Jong-hwan, che con la sua fama ha offerto un contributo essenziale al cinema indipendente, conquista il SIFF Commitee Award per i quattro film selezionati quest’anno, in cui recita. Si tratta del film di apertura The Cenozoic Life di Lim Jung-hwan, di The Initial Memories di Ahn Sun-kyoung e Jang Kun-jae, At the end of the film di Ahn Sun-kyoung e Unknown di Lee Don-ku.
Per il montaggio, il premio Independent Crew Award a Lee Sang-cheol per il film Blesser, la storia di una madre che si confronta con la disabilità della figlia. Nella direzione alla fotografia, premiato Kim Ji-ryong e il suo lavoro nel film Concerning my daughter di Lee Mi-rang: anche questo delicatissimo film è la storia di una madre che si relazione con la solitudine e l’accettazione. Lo stesso film ha ricevuto il Premio del Pubblico.
NEXT LINK Award a Oh Jun-min per lo straordinario House of the Seasons, altro prodotto eccellente del 2023. Una storia intergenerazionale di una famiglia che produce tofu, ambientata sulle colline della provincia coreana. In ultimo, un altro documentario che già si era distinto a Busan, conquista il Determination Award: si tratta di The voices of the silenced una interessante co-regia madre-figlia, Park Soo-nam e Park Maeui.
Con questo, il Seoul Independent Film Festival chiude la 49esima edizione e si affaccia con grandi programmi all’anniversario del cinquantesimo anno di vita: che sarà costretto ad affrontare, tuttavia, con cospicui tagli di budget, come diffusamente sta avvenendo in Corea nelle file dei festival di cinema.