C’è ancora domani film d’esordio di Paola Cortellesi sta infrangendo ogni record per il cinema italiano con oltre 27 milioni di euro al botteghino, ed entrando nella top 10 dei film italiani con maggiore incasso, il film che ha acceso il dibattito sulla violenza domestica e sui diritti delle donne, arriva nelle pagine del New York Times che analizza il successo della pellicola.
La soddisfazione di Paola Cortellesi
“Certamente sono sorpresa, è un buon film e sono soddisfatta del mio lavoro. “
Commenta cosi Paola Cortellesi, convinta che il successo del film sia dovuto al fatto che ha toccato un nervo scoperto del Paese. Il NYT scrive che C’è ancora domani riesce ad essere allo stesso tempo straziante ed edificante.
Il film è approdato in un momento in cui la violenza domestica, i diritti delle donne e il femminicidio, hanno dominato l’opinione pubblica durante i giorni dell’omicidio di Giulia Cecchettin, anche se il film è ambientato nel 1946 in una Roma povera e alle prese con le conseguenze della fine della seconda guerra mondiale:
“Ho voluto realizzare un film contemporaneo ambientato nel passato, perché penso che purtroppo molte cose siano rimaste le stesse. Naturalmente ci sono stati dei progressi, sono cambiati i diritti, sono cambiate le leggi, ma non del tutto, non nella mentalità”.
In un articolo di Chiara Tognolotti, docente di Storia del cinema italiano all’università di Pisa, osserva come Cortellesi si riallaccia alla tradizione del cinema italiano:
“Donne che cercano di cambiare la loro esistenza, di ribaltare la tipica sceneggiatura alla quale una donna dovrebbe attenersi”.
Come spiega Tognolotti, il film esplora la tensione tra la:
“struttura patriarcale su cui si basa la società italiana e il desiderio di riconoscere l’importanza del ruolo sociale delle donne, che di fatto già esiste, ma non è sempre riconosciuta”
Fonte: ANSA