Con l’arrivo delle Feste, Netflix non poteva non prepararsi e non offrire al suo pubblico la seconda attesa stagione di Odio il Natale. Disponibili, dal 7 dicembre 2023 sulla piattaforma streaming, i sei episodi vanno ad arricchire la storia di Gianna (ancora brillantemente interpretata da Pilar Fogliati), alla ricerca dell’amore e della magia del Natale.
A un anno di distanza dalla precedente Vigilia di Natale, Gianna sta vivendo un momento incredibilmente sereno. Fidanzata con Umberto (Glen Blackhall), con cui ha costruito un rapporto pressoché idilliaco, è pronta al fatidico cenone con tutta la famiglia riunita al tavolo. Ma stavolta, sembra che di situazioni da sistemare non ce ne siano molte, per cui tutto dovrebbe filare più che liscio.
Non sei un disastro, sei un tornado.
Se non che, i genitori (Massimo Rigo e Sabrina Paravicini) danno un annuncio che destabilizza Gianna e la sua idea di amore: dopo treantacinque anni di matrimonio, hanno deciso di separarsi. La notizia la manda completamente nel pallone, tanto che finisce per baciare il primo che incontra per strada. Poco conta che somigli a Liam Hemsworth… Quando Umberto li vede, tronca la relazione seduta stante.
Una nuova missione si profila all’orizzonte per la giovane, che nel frattempo ha un nuovo vicino di casa, Filippo (Pierpaolo Spollon), e può sempre contare sull’aiuto dell’insostituibile amica Titti (Beatrice Arnera) e della sorella maggiore Margherita (Fiorenza Pieri).
Un cast eccezionale che eleva un atteso progetto
In questa seconda stagione di Odio il Natale, tanti incontri costellano le vicende della protagonista, che non ha perso un briciolo della sua simpatia e della sua goffaggine. Tra volti del passato (Nicolas Maupas, Marco Rossetti) e new entry, ogni episodio racchiude ed esibisce lo spirito che ha reso così accattivante il progetto. E non è solo l’atmosfera natalizia, meravigliosamente condensata e resa dalla cornice di Chioggia.
L’insieme di elementi che compongono la serie è talmente ricco e ben amalgamato, che non c’è nulla fuori posto. La scrittura sfrutta sempre al massimo il talento comico e genuino della Fogliati, star assoluta ma mai ingombrante. Il suo rivolgersi direttamente al pubblico la rende ancora più familiare, come fosse un’amica con cui si chiacchiera di qualsiasi cosa, ci si confida e si ascoltano le disavventure.
Anche le cose brutte fanno parte della vita.
Al suo fianco, ovviamente, il parterre attoriale è sorprendente: volti più o meno conosciuti (e sfruttati) del nostro panorama artistico, trovano il loro spazio e lo fanno loro. Spollon riprende un ruolo dietro i fornelli – dopo lo straordinario Nanni di Blanca – e mette in scena la paternità (da poco rivelata in un’intervista): sua è una delle scene madri della seconda stagione della serie. La Arnera, con la sua Titti, è invece ancora uno dei punti fermi da cui non si può prescindere, sia per il tipo di donna che incarna, sia per la sua presenza scenica. Discorso analogo vale per Maupas, piacevolmente ritrovato anche qui, dopo i successi di Mare fuori, Un professore e Noi siamo leggenda.
La magia della (buona) scrittura e l’energia della (giusta) musica
Ma oltre a questo, la seconda stagione di Odio il Natale può contare su una sceneggiatura fresca, briosa, al cui interno si susseguono riferimenti a quella che è la vita di tutti i giorni. Chiunque può riconoscersi, trovarvi dei messaggi o degli spunti, senza necessariamente voler rinvenire verità incontrovertibili. Elena Bucaccio, Costanza Cerasi e Chiara Villa, Viola Rispoli e Silvia Leuzzi sono le autrici, e lo sguardo femminile è giustamente, predominante, oltre che preziosissimo.
La magia del Natale batte la sfiga della legge di Murphy.
Ultima postilla alla colonna sonora, altro elemento da cui dipendono emozioni tra le più varie e potenti: se l’energia (e la magia) supera i confini dello schermo, lo si deve probabilmente anche alla musica scelta ad hoc.